La filosofia di Lucio Anneo Seneca tra etica, diritto e politica

Copertina anteriore
G. Giappichelli, 2012 - 120 pagine
L'originale filosofia di Lucio Anneo Seneca è inquadrabile, almeno inizialmente, nell'orizzonte dell'antica Stoa, lo stoicismo ellenistico. Da tale corrente filosofica tuttavia Seneca si allontana, incamminandosi in un diverso percorso con altre strutture concettuali che privilegiano l'etica rispetto alla logica e alla fisica, strutture legate sia al platonismo sia al pragmatismo romano. L'originalità del filosofo di Cordova risiede non solo nella sua libertà di agire nell'ambito pubblico della politica, bensì soprattutto nella libertà di indagare e di perlustrare in profondità l'animo umano, la coscienza e la volontà, fenomeno quest'ultimo tipicamente romano. La libertà di indagare e l'originalità della sua Weltanschauung sono da riconnettersi all'innegabile inquietudine esistenziale che lo pervade. La filosofia di Seneca è volta all'incessante e inesauribile ricerca del sé autentico e della libertà sapienziale che dovrebbero poter condurre all' autarcheia orientata alla matura humanitas. Questa ricerca della propria ed altrui interiorità costituisce un cammino arduo, pieno di insidie, di errori dovuti alla fragilità e vulnerabilità umane, infatti l'uomo ha bisogno di tutta la vita per divenire un buon viator. L'antropologia sottesa all'etica tiene in gran conto le incognita della vita, il mistero dell'esser-mortale: il precipuo senso dell'esistenza (esse) non può essere separato dall'imparare a coabitare con la morte.