My Beautiful

Copertina anteriore
B. Mondadori, 2008 - 57 pagine
My beautiful, mia/o bellissima/o, ma anche "quel che è bello al mio sguardo". Un'apostrofe amorosa, che apre la strada a una riflessione folgorante sull'atto del guardare, sull'origine e i percorsi del piacere che ne ricaviamo, sull'idea di bellezza. Ne sono autori il narratore e critico d'arte inglese John Berger e il fotografo belga Marc Trivier. L'oggetto del loro comune vedere sono le sculture di Alberto Giacometti. Trivier le esplora attraverso l'obiettivo fotografico, ingaggiando con loro una sorta di corporeo passo a due. Berger le ri-guarda attraverso le immagini fotografiche di Trivier, esprimendo nella scrittura la sua vertiginosa attenzione: all'opera dello scultore, a quella del fotografo, a quell'insieme di ricordi, esperienze e aspettative che modellano il tragitto della percezione. Bello, per Berger, non è infatti quel che stabiliscono critici e accademie, ma quel che dà a chi guarda la misteriosa certezza di essere riconosciuto e accolto: opera d'arte, paesaggio o viso amato.

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