Un giorno come tanti

Copertina anteriore
Piemme, 2010 - 251 pagine
"Forse potresti darmi una mano." La richiesta è pacata, cortese, e ha quasi il tono dell'evidenza. Invece di allarmarsi, Henry si sente quasi fiero che l'uomo si sia rivolto proprio a lui, un ragazzino di tredici anni, fra tanta gente che affolla il grande magazzino. Così, anche se un pantalone dell'uomo è intriso di sangue, lo porta da Adele, sua madre, che sta facendo acquisti qualche scaffale più in là e che accetta senza fare domande la sua richiesta di portarlo a casa con loro. In macchina l'uomo, che si chiama Frank, constata: "Oggi è il mio giorno fortunato. Forse anche il vostro". E Henry capisce che la sua vita sta per cambiare. Fino a quel momento è stata piuttosto solitaria: sempre sua madre e lui, dai tempi del divorzio. Adele è una donna fragile, che si è estraniata a poco a poco dalla realtà. Ed ecco, improvvisamente, quell'uomo, che non nasconde la verità: è fuggito dall'infermeria del penitenziario, è un evaso. E sua madre, che invece di spaventarsi si illumina e si fa più radiosa giorno dopo giorno: quando lui si offre di cambiarle le lampadine o si da da fare ai fornelli, chiamandola per nome, facendole i complimenti. E Henry che sente un'eccitazione mai provata quando Frank gli insegna a fare il suo primo vero lancio o gli spiega come cucinare una perfetta torta ripiena. Così, mentre fuori si scatena la caccia, in casa il tempo è come sospeso, e forse finalmente a una svolta.

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