Rivoluzioni e revolte in Sicilia: appunti di filosofia della storia

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A. Reber, 1909 - 117 pagine
 

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Pagina 49 - Siciliani! Il tempo delle preghiere inutilmente passò. Inutili le proteste, le suppliche, le pacifiche dimostrazioni. Ferdinando tutto ha sprezzato. E noi popolo nato libero, ridotto fra catene e nella miseria, tarderemo ancora a riconquistare i legittimi diritti? All'armi figli della Sicilia. La forza di tutti è onnipossente : l'unirsi dei popoli è la caduta dei re.
Pagina 54 - Italiano ha riconquistato la coscienza delle proprie forze, la fede in sé. Per voi, noi, esuli dall'Italia, passeggiamo con più sicura e serena fronte tra gli stranieri che ieri ci commiseravano, ed oggi ci ammirano. Dio benedica l'armi vostre, le vostre donne, i vostri sacerdoti e voi tutti, come i vostri fratelli v'amano e v'ameranno d'amore perenne e riconoscente!
Pagina 106 - La Sicilia lasciata a sé troverebbe il rimedio: stanno a dimostrarlo molti fatti particolari, e ce ne assicurano l'intelligenza e l'energia della sua popolazione, e l'immensa ricchezza delle sue risorse. Una trasformazione sociale accadrebbe necessariamente, sia col prudente concorso della classe agiata, sia per effetto di una violenta rivoluzione. Ma noi, italiani delle altre...
Pagina 54 - SICILIANI ! < Voi siete grandi. Voi avete in pochi giorni fatto più assai per l'Italia, patria nostra comune, che non tutti noi con due anni di agitazione, di concitamento generoso nel fine, ma incerto, e diplomatizzante nei modi.
Pagina 50 - Il giorno 12 gennaio 1848, all'alba, segnerà l'epoca gloriosa della universale rigenerazione. Palermo accoglierà con trasporto quanti Siciliani armati si presenteranno al sostegno della causa comune: a stabilire riforme ed istituzioni analoghe al progresso del secolo, volute dall'Europa, dall'Italia, da Pio. Unione, ordine, subordinazione ai capi. Rispetto a tutte le proprietà: il furto si dichiari tradimento alla causa della patria, e come tale punito. Chi sarà mancante di mezzi ne sarà provveduto....
Pagina 54 - Avete, in un momento solenne d'ispirazione, tolto consiglio dalla vostra coscienza e da Dio; decretato che sareste liberi; combattuto; vinto e serbato la moderazione dei forti nella vittoria. E la vostra vittoria ha mutato — tanto i vostri fati sono connessi con quelli della Penisola — le sorti Italiane. Per la vostra vittoria s'è iniziato un nuovo periodo di sviluppo Italiano: il periodo del Diritto, delle Istituzioni, dei Patti sostituito al periodo delle concessioni e delle Riforme. Per la...
Pagina 69 - ... io non rammento una pugna più gloriosa! I Mille, vestiti in borghese, degni rappresentanti del popolo, assaltavano con eroico sangue freddo, di posizione in posizione, tutte formidabili, i soldati della tirannide, brillanti di colorite pistagne, di galloni, di spalline, e li fugavano! Come...
Pagina 72 - Palermo alle devastazioni d'una soldatesca sfrenata! Mi presentai quindi, quasi indispettito con me stesso, al bravo popolo dei Vespri, e palesai la mia condiscendenza per tutte le condizioni chieste dal nemico; quando venni però all'ultima, io dissi che l'avevo rigettata con disprezzo!
Pagina 98 - Io credo che un governo, allorquando riceve un paese non dalla conquista ma dalle mani della rivoluzione, debba domandare a se stesso per quali bisogni questa rivoluzione si è fatta, che cosa voleva il popolo che si è sollevato e pensare in tutti i modi a soddisfare questi bisogni.
Pagina 7 - Non giunge quel che tu d' ottobre fili. Quante volte del tempo che rimembre, Legge, moneta, offizio, e costume Hai tu mutato,, e rinnovato membre! E se ben ti ricordi, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in sulle piume, • Ma con dar volta suo dolore scherma.

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