Il Morgante maggiore di Luigi Pulci, con note filologiche di Pietro Sermolli ...

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F. Le Monnier, 1855
 

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 30 - Aspetta, tanto ch'io torni, un miccino, e servi intanto qui colle bigonce: fa che non manchi al gigante del vino, che non ti racconciassi l'ossa sconce. Io fo per casa come il topolino: vedrai s'io so ritrovare ogni cosa, e s'io farò venir giù roba a iosa!
Pagina 332 - E Roncisvalle pareva un tegame dove fussi di sangue un gran mortito, di capi e di peducci e d'altro ossame, un certo guazzabuglio ribollito, che pareva d'inferno il bulicame, che innanzi a Nesso non fusse sparito; il vento par certi sprazzi avviluppi di sangue, in aria, con nodi e con gruppi.
Pagina 342 - Alda la bella, che hai raccomandata, tu la vedrai nel ciel felice ancora, appresso a quella sponsa collocata, che il monte santo Sinai onora, e di gigli e di rose coronata, che non creò vostro Ariete o Flora; e serverà la vesta oscura e 'l velo, insin che a te si rimariti in celo. 146 Carlo pe...
Pagina 23 - La gola ne vien poi drieto a questa arte. Qui si conviene aver gran discrezione, saper tutti i segreti, a quante carte, del fagian, della starna...
Pagina 29 - Disse Margutte : — Questo è per rispetto, che spesso alcun, che non se n'accorgea, se ne trovò ingannato, ti prometto; campati ho già con questi molti casi, e molti a questa pania son rimasi. — 150 Vannosi insieme ragionando il giorno; la sera capitòrno a uno ostiere, e, come e' giunson, costui domandòrno: — Aresti tu da mangiare e da bere?
Pagina 21 - Morgante un dì n su n un crocicchio, uscito d'una valle in un gran bosco, vide venir di lungi, per ispicchio, un uom che in volto parea tutto fosco. Dette del capo del battaglio un picchio in terra e disse: -Costui non conosco»; e posesi a sedere in su 'n un sasso, tanto che questo capitoe al passo.
Pagina 22 - ... nel mosto, e molto più nell'aspro che il mangurro; ma sopra tutto nel buon vino ho fede, e credo che sia salvo chi gli crede...
Pagina 23 - Non domandar quel ch'io so far d'un dado, o fiamma, o traversin, testa o gattuccia, o lo spuntone: e' va per parentado, che tutti siàn d'un pelo e d'una buccia. E forse al camuffar ne incaco, o bado, ' o non so far la berta o la bertuccia, o in furba, o in calca, o in bestrica mi lodo? Io so di questo ogni malizia e frodo.
Pagina 278 - Sappi che questa opinione è vana, Perché più oltre navicar si puote, Però che l'acqua in ogni parte è piana, Benché la terra abbi forma di ruote. Era più grossa allor la gente umana, Tal che potrebbe arrossirne le gote Ercule ancor d'aver posti que' segni, Perché più oltre passeranno i legni.
Pagina 343 - Rinaldo quanto e' vuole, Turpino e gli altri; ed adorato alquanto, parca proprio Geronimo quel fosse, tante volte nel petto si percosse. 1 50 Era a vedere una venerazione: — Nunche dimittis — mormorando seco, come disse nel tempio il buon vecchione. — O Signor mio, quando sarò io teco? L'anima è in carcer di confusione: libera me da questo mondo cieco, non per merito già, per grazia intendo; nelle tue man lo spirto mio commendo.

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