Usa e getta: Le follie dell’obsolescenza programmata

Copertina anteriore
Bollati Boringhieri - 114 pagine
Stampanti bloccate a orologeria, dopo diciottomila copie, o computer fuori uso allo scadere dei due anni: non siamo di fronte a una strana moria elettronica degna della fantascienza, bensì alla manifestazione più recente di un fenomeno che è parte integrante della società della crescita. Si chiama «obsolescenza programmata» e fa sistema con il nostro modo di produrre, di consumare, di pensare, di vivere. Significa che gli oggetti messi in vendita hanno una fragilità calcolata, tanto che la durata della garanzia coincide spesso con la loro vita effettiva. Impossibile ripararli. Vanno gettati e subito sostituiti con altri, ancora e ancora. Di questa illimitatezza malata, che ci avvolge sempre più nella spirale di iperproduzione, turboconsumo e immane scarto, Serge Latouche è l’oggi l’accusatore più conseguente. Con la sua capacità di infilzare le storture di un’economia di catastrofe, mette in sequenza gli antecedenti storici e fraudolenti dell’«usa e getta», ne smaschera la logica simbolica e indica una via d’uscita: una prosperità senza crescita, prospettiva frugale ma non pauperista che sappia decolonizzare la mente dall’imperialismo delle merci, e riprenda il passo umano della durevolezza, della riparabilità e del riciclaggio.
 

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Parole e frasi comuni

Informazioni sull'autore (2013)

Serge Latouche è professore emerito di Scienze economiche all’Università di Paris-Sud. Tra i suoi ultimi saggi pubblicati da Bollati Boringhieri: L’invenzione dell’economia (2010), Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita (2011), Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita (2012), Limite (2012), Dove va il mondo? Un decennio sull’orlo della catastrofe (con Yves Cochet, Jean-Pierre Dupuy e Susan George, 2013), L’economia è una menzogna. Come mi sono accorto che il mondo si stava scavando la fossa (2014) e l’edizione in un unico volume (2015) di Breve trattato sulla decrescita serena (2008) e Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa (2005).

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