Angelo Caroselli 1585-1652. Un pittore irriverente: con introduzione di Maurizio Marini

Copertina anteriore
Gangemi Editore spa - 194 pagine
La pittura del Caroselli è incomprensibile se la si estrae dall'uomo. Questi era comunque poco conosciuto (se non dagli addetti ai lavori) e male inquadrato nel XVII secolo, soprattutto poco amato dalla critica: è stato necessario il ricorso alla verifica filologica "ex novo". Con queste parole l'autrice del presente primo "corpus" filologico caroselliano ha affrontato un mondo e una cultura che, a Roma, non erano più quelli tenebrosi dei primi momenti della "Riforma Cattolica", illuminati dai sinistri bagliori dei roghi d'eretici e dai lampi delle lame "a Ponte" (è la voce popolare di Pasquino a ricordare che, "se so' tajate più teste a Ponte che meloni a Banchi!", nonché ammorbati dai fumi di residui pestilenziali, che apparivano intrinseci alle drammatiche "sacre rappresentazioni" del Caravaggio. [dall'introduzione di Maurizio Marini] Daniela Semprebene, romana, si è laureata in lettere con indirizzo storico artistico all'Università la Sapienza, discutendo la tesi ed il percorso pittorico di Angelo Caroselli. Lo ha fatto anche per la laurea specialistica nella quale ha approfondito la vita nella Roma del dissenso, discutendo di due artisti come il Caroselli e Salvator Rosa. Ha poi scritto e ricostruito la vita di cinque architetti del periodo neoclassico, architetti, sconosciuti che insieme ad almeno altri cento, con le colleghe più esperte del XVIII secolo e per la cura della professoressa Elisa De Benedetti, hanno dato vita a tre bellissimi libri sul settecento romano.
 

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