Opere di Torquato Tasso colle controversie sulla Gerusalemme poste in migliore ordine, ricorrette sull'edizione fiorentina, ed. illustrate dal professore Gio. Rosini, Volume 17Presso Niccolò Capurro, 1827 |
Sommario
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Parole e frasi comuni
acciocchè ajuto Albano alcuna almeno Altezza altra amici Angelo Grillo Anna aspetto avrei avuto avviso bacio a V. S. bacio le mani Bergamo bisogno cagione Cardinale ch'è ch'egli chè copia cortesia cotesti Signori credo d'esser darmi Decembre deliberazione desiderio Dialogo dovrebbe Duca di Ferrara Eccel Ercole faccia favore fortuna fratello grazia Iddio Illustrissima infermità l'altro Laonde lettera di cambio lettere Licino lode m'ha maggior Mando a V. S. Mantova Maurizio Cataneo medesimo Monsig Napoli niuna nome le mani obbligo occasione Orazio Feltro Osser padre Paleno perciocchè piacere Pietro Grasso Poema potessi potrà potuto Prego V. S. Principe promesse raccomando Rime Ringrazio V. S. risposta s'io sarà Scipione Scipione Gonzaga scritto scrivere scudi Serenissimo Signor servitore sodisfazione sonetto speranza spero stampa stimo supplico Torq Torquato Tasso tosto V. S. affez V. S. bacio V. S. Illus V. S. Rev V. S. Serv voglia volentieri vorrei
Brani popolari
Pagina 256 - forti, che mi pare di averci un di questi orioli da corda : imaginazione continua di varie cose , e tutte spiacevoli, la qual mi perturba in modo , ch'io non posso applicar la mente agli studj pur un sestodecimo d'ora; e quanto più mi sforzo di tenervela intenta, tanto più sono distratto da varie imaginazioni, e qualche volta da
Pagina 17 - Farò il collo torto, e mostrerò ch' io non ho avuto altro fine, che di servire al politico ; e con questo scudo cercherò d'assicurare ben bene gli amori, e gl'incanti . Ma certo, o l' affezione m'inganna, o tutte le parti dell'allegoria son in guisa legate fra loro, ed in maniera
Pagina 256 - fingendo con la fantasia alcuna voce umana , di maniera che mi pare assai spesso, che parlino le cose inanimate; e la notte sono perturbato da' varj sogni; e talora sono stato rapito dall' imaginazione in modo, che mi pare d' aver udito (se pur non voglio dire d'aver udito certo) alcune cose, le quali io ho
Pagina 9 - fuora di casa, e vi so dire che m'ho fatto pregare : e poi senza alcun contrasto ho accettata la scranna in capo di tavola. Io m'ho fatta veder da tre Astrologi la mia natività, i quali non sapendo chi io mi fossi, tutti uno ore mi dipingono per
Pagina 17 - ed a cotesti altri dotti Romani; ché non per altro, a dirvi il vero, l' ho fatto, se non per dare pasto al mondo. Farò il collo torto, e mostrerò ch' io non ho avuto altro fine, che di servire al politico ; e con questo scudo cercherò d'assicurare ben bene gli amori, e
Pagina 257 - ma per gli altri tutti, io possa dire d'essere in pessimo stato; tuttavia per grazia di nostro Signore m'é rimaso tanto del mio solito ingegno, ch'io non sono ancora inetto al comporre . Ed in questa parte V. Eccel. può aspettar da me ogni sorte di gratitudine, e
Pagina 257 - alcuna mercede può o dee da lei a me esser ricercata, é questa , la quale non sarà mai ricercata in vano; ma molte volte pagata senza ch'ella sia dimandata. Mi farebbe ancora molto piacere d'intender il parere del Sig. Melchior Puilandino, e di raccomandarmi al Sig. Gio. Vincenzo
Pagina 16 - allegoria non d' una parte, ma di tutto il Poema, di maniera che in tutto il poema non v'é né azione, né persona principale , che secondo questo nuovo trovato non contenga maravigliosi misteri. Riderete leggendo questo nuovo capriccio. Non so quel che sia per parerne al Signore,e
Pagina 140 - drizzò la mia favola pastorale al Sig. Don FerranteGonzaga, ho voluto dimandarle parere della dedicazione ; perché non posso vedere per l'affezione, che VS nella sua lettera mi dimostrò, che lui fra tanti avesse scelto , se non avesse creduto che dovesse più di molti altri veder volentieri i miei componimenti'; ed a VS bacio le mani. Di Ferrara,
Pagina 40 - Tu, che lui fugasti, in quali arene, O 'n qual libera terra or sei sepolto? Qual trofeo s'erge in tua memoria, o tempio? XXIV. Al Signor Maurizio Cutaneo, a Roma. Molto Reverendissimo Signor mio Osservandissimo. Vostra Signoria mandi l'inclusa lettera a mia sorella, e, se le pare, faccia veder il sonetto, che v