Storia degli Italiani, Volume 6Lauriel & Marghieri, 1859 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 721 - Noi la invitiamo a deporre gli odi ea convenire in utili relazioni di amichevole vicinato una dominazione che non sarebbe nobile né felice, quando sul ferro unicamente riposasse.
Pagina 721 - Vostra che Noi ci rivolgiamo alla Sua pietà e religione, esortandola con paterno affetto a far cessare le Sue armi da una guerra che, senza poter riconquistare all'Impero gli animi dei Lombardi e dei Veneti, trae con sé la funesta serie di calamità che sogliono accompagnarla e che sono da Lei certamente abborrite e detestate.
Pagina 719 - Se i grandi desideri si moltiplicano per la grandezza della nazione italiana, è necessario che il mondo intero nuovamente conosca, che il mezzo per conseguirla non può essere per parte Nostra la guerra. Il Nostro nome fu benedetto su tutta la terra per le prime parole di pace che. uscirono dal Nostro labbro: non potrebbe esserlo sicuramente se uscissero quelle della guerra.
Pagina 246 - ... non si lodano che i versi da colascione, le frasi plebee, le immagini più triviali, e la fluidità e la snervatezza più nauseosa si toglie a cielo come dono inapprezzabile delle muse. A Roma si gusta l'intonazione lombarda, e siamo riguardati a buon titolo come i soli veri poeti che adornin l'Italia; ma Napoli non pensa così.
Pagina 447 - A qual titolo finalmente vi strappano i figli, destinati a servire, a languire, a morire lungi dalle tombe degli avi ? Invano dunque levò per voi natura, le barriere delle Alpi ? Vi cinse invano di barriere più insormontabili ancora, la differenza dei linguaggi e dei costumi, l'invincibile antipatia dei caratteri ? No, no.
Pagina 519 - ... più tollerabile; e il terzo, e il sommo, e il più necessario, di non vedere mai Italiani, i quali e come esuli, e come oziosi, e come Italiani sono indiavolati anche qui dalla Discordia calunniatrice, loro fatale divinità avita, paterna e materna, che li segue e li seguirà perpetuamente in tutti i paesi, e che rimarrà eterna eredità, temo, a tutti i nostri nipoti.
Pagina 503 - Una voce ai vostri, una voce alla Lombardia, e avanzatevi rapidamente. Là, nella terra lombarda hanno a decidersi i fati dell'Italia, ed i vostri: nella terra lombarda, che non aspetta se non un reggimento ed una bandiera per levarsi in massa: nella terra lombarda che divorerà i suoi nemici, come a' tempi di Federigo e triplicherà il vostro esercito!
Pagina 518 - Taluno cercando invano delitto nell'uomo sul quale pur vorrebbe trovarne, apre una inquisizione su la di lui vita passata, trasforma l'errore in misfatto, e lo cita a scontare un delitto di cui non è reo perché niuna legge il vietava. Lo sciocco plaude al calunniatore, il potente n'approfitta per opprimere il buono, il vile aggrava il perseguitato per palpare il
Pagina 287 - ... chi moltissima ne avea da natura, se altri libri non avesse letti che quelli, riuscirebbero forse a deviargliela affatto dalla vera strada. Da questa semi-filosofia proviene, che non si sfondano le cose, e non si studia, né si conosce appieno mai l'uomo. Da essa proviene quella corta veduta, per cui non si ravvisa nei santi il grand'uomo e nei grandi uomini il santo.
Pagina 138 - Martelli pubblicasse il sinodo diocesano, e « gli si faccia intendere che non può ingerirsi che nel mero spirituale, e che non vogliamo proceda contro i laici con pene temporali per qualunque titolo che potesse allegare ». Giulio Rucellaj, capo della giurisdizione, contrariava sempre le pretensioni ecclesiastiche, nel che animò la reggenza, poi Francesco di Lorena, il quale limitò gli acquisti delle manimorte, tolse al Sani...