Perché sono uscito dalla castaPonte alle Grazie, 2008 - 199 pagine Il 16 gennaio 2008, giorno del suo compleanno, Willer Bordon dice di essersi "fatto un regalo": come aveva annunciato da un paio di mesi, si è dimesso dal Senato in un inedito atto di protesta contro il declino e la corruzione della classe dirigente italiana, incapace di farsi portatrice delle reali esigenze dei cittadini, e contro la grave degenerazione della funzione legislativa del Parlamento. I privilegi economici di cui godono i parlamentari - e sui quali Bordon getta in questo libro, con dovizia di cifre, esempi aneddoti da insider, una luce ancora più inquietante della Casta di Rizzo e Stella - sono tuttavia la punta dell'iceberg, sotto la quale la crisi della politica ha assunto proporzioni disastrose. Di fatto, il Parlamento assomiglia sempre più allo sterile megafono del governo di turno, e i partiti sono macchine mangiasoldi governate da ristrettissime oligarchie: non solo per la disgraziata legge elettorale, che lascia a pochi uomini la potestà di decidere chi siederà nelle Aule, ma per una complessa storia più che ventennale. Una storia il cui sviluppo Bordon ricorda e acutamente analizza, indicando praticabili vie di fuga da una condizione che è di serio pericolo per le istituzioni democratiche. Un documento che consentirà a ogni lettore di rendersi conto in prima persona della incommensurabile gravità della crisi politica italiana. Senza però togliergli la speranza in una politica migliore. |
Sommario
chiamo in correo | 11 |
Prima parte DENTRO IL PALAZZO | 19 |
Le cose son cambiate In peggio | 57 |
Copyright | |
3 sezioni non visualizzate
Parole e frasi comuni
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