Lezioni di lingua toscana

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G. Silvestri, 1824 - 254 pagine
 

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Parole e frasi comuni

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Pagina 103 - Lassai quel , eh' i' più bramo ; ed ho si avvezza La mente a contemplar sola costei, Ch'altro non vede; e ciò, che non è lei, Già per antica usanza odia e disprezza. In una valle chiusa d'ogni 'ntorno, Ch' è refrigerio de' sospir miei lassi , Giunsi sol con Amor, pensoso e tardo.
Pagina 14 - Opera naturale è ch'uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi, secondo che v'abbella.
Pagina 125 - Diavoli : elle non sanno delle sette volte le sei quello che elle si vogliono elleno stesse.
Pagina 180 - ... cata, purdianzi, maipursì. ,, Raccontasi che i popoli di non so qual terra della Toscana chiesero già al granduca Ferdinando II che fosse rifatto in essa un certo ponte, ed. avendo concepito il memoriale leziosamente con Guari, Quinci, Quindi, e sì falti, furono beffeggiati dal granduca, che, nel negar loro la grazia, con questi versi rispose: Talor, qualor, quinci, sovente, e guari, Rifate il ponte co
Pagina 141 - Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che su vi portai prima lo nome di Colui che "n terra addusse la verità che tanto ci sublima; e tanta grazia sopra me relusse, ch'io ritrassi le ville circunstanti da l'empio cólto che '1 mondo sedusse.
Pagina 214 - Sì come noi veggiamo intervenire alcuna volta, sacra Maestà, che, quando o cometa o altra nuova luce è apparita nell'aria, il più delle genti, rivolte al cielo, mirano colà dove quel maraviglioso...
Pagina 183 - Pericon fare, con altezza d' animo seco propose di calcare la miseria della sua fortuna : e alle sue femmine , che più che tre rimase non le ne erano , comandò che ad alcuna persona mai manifestassero chi fossero , salvo se in parte si trovassero , dove aiuto manifesto alla lor libertà conoscessero : oltre a questo sommamente confortandole a conservare la loro castità , affermando sé...
Pagina 166 - E so io bene, che se alcun forestiero per mia sciagura s'abbattesse a questo trattato, egli si farebbe beffe di me, e direbbe, che io t'insegnassi di favellare in gergo, ovvero in cifera...
Pagina 213 - Guiscardo, dolore inestimabile senti, et a mostrarlo con romore e con lagrime, come il più le femine fanno, fu assai volte vicina : ma pur, questa viltà vincendo il suo animo altiero, il viso suo con maravigliosa forza fermò, e seco, avanti che a dovere, alcur.
Pagina 106 - ... finalmente rimane dalla sferza di molti severi ed accigliati Aristarchi il gentilissimo nostro poeta, e quel passo dai copisti malamente ridotto così viene restituito alla sua vera lezione: Lasciai quel ch'i' più bramo; ed ho sì avvezza La mente a contemplar sola costei, Ch'altro non vede; e ciò che non è in lei Già per antica usanza odia e disprezza.

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