Fuori luogo. L'esorbitante nella riproduzione dell'identico

Copertina anteriore
Meltemi Editore srl, 2007 - 335 pagine
"Fuori luogo" è la singolarità di ciascuno, il proprio sé irriducibile all'io, all'individuo, all'identità, e inevitabilmente coinvolto nel rapporto con altri, in questo senso unico, incomparabile, irriducibilmente altro. "U-topia" rispetto al ruolo, alla funzione, alla comunità, all'appartenenza. Fuori luogo è trovarsi esposto, senza riparo, senza protezioni, senza giustificazioni, senza scappatoie, senza alibi. La singolarità non indifferente all'altro è l'esorbitante nella riproduzione dell'identico, condizione della riproduzione di questa forma sociale che si impone come mondiale, globale. Fuori luogo è l'uscita dal ruolo di soggetto, dagli agglomerati di soggetti, dalle comunità, dai popoli. Fuori luogo è fuori dai luoghi del discorso, dalla definizione, dallo stereotipo, fuori nome, fuori dalla predicazione dell'essere, dalla pretesa di chiudere con l'altro. È ritorno alla parola che ascolta, che dà tempo all'altro, è andare incontro all'altro.
 

Pagine selezionate

Sommario

Indice
6
Presentazione
9
Cap1
11
Cap2
47
Cap3
75
Cap4
96
Cap5
105
Cap6
121
Cap8
179
Cap9
202
Cap10
229
Cap11
260
Cap12
271
Cap13
301
Bibliografia
315
quarta di copertina
337

Cap7
171

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Parole e frasi comuni

Informazioni bibliografiche