La Sicilia nel secolo XVIII e la poesia satiricoburlesca

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Tipografia Zammit, 1907 - 224 pagine
 

Sommario


Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 26 - ... e proibito a qualunque persona, di qualsiasi grado, ceto e condizione si fosse, il poter comporre, pubblicare, spargere, o affissare, o scrivere tali libelli e cartelli infamatori e contumeliosi all'onore e decoro delle altrui persone e famiglie, né in versi, né in prose, né in figure esprimenti il carattere, né in satire, né in pasquinj, né in qualunque altra guisa, sotto le pene dalle leggi e specialmente dalle prammatiche del regno disposte...
Pagina 196 - Esaudisca il Cielo que'voti che da noi si porgono per la propagazione delle sue glorie ; mentre noi sperando che dal nostro promontorio potrà ergersi un giorno al brando formidabile della Maestà Vostra un ponte che agevolandole le conquiste di nuovi regni, congiunga questo dominio a'suoi ereditarii delle Alpi, restiamo con profondo inchino ec.
Pagina 204 - Scelta di Sonetti con varie critiche osservazioni, ed una dissertazione intorno al sonetto in generale, apprestata «a uso delle Regie Scuole» da Teobaldo Ceva, carmelitano, e pubblicata la prima volta a Torino nel 1735 presso Giovan Francesco Mairesse.
Pagina 210 - E arcade sia ; con patto che slargando a psicologica la significazione accademica della parola, s'intenda per essa che il Meli irresistibilmente fu tratto dalle condizioni dell'animo suo, dallo spirito della sua razza, dalle tradizioni poetiche della sua isola e dal mezzo in cui visse, alla contemplazione estatica della natura, all'ideale della quiete meditativa ne...
Pagina 19 - A 11 aprile 1717, domenica. Nella chiesa di s. Matteo appena vi furono 10 messe, con mormorazione del popolo, quando ve ne solean essere ogni giorno oltre a 100, a causa che i sacerdoti, che ivi celebravano, si erano ritirati parte in campagna, parte s'eran partiti per le terre ove eran nati. L'Ingastone perciò sequestrò le limosine a quelli, che eran creditori della chiesa per ragion delle messe celebrate. Matteo lo Vecchio andò al monastero della Pietà per citare i cappellani (conforme andò...
Pagina 159 - Qua coppe, qua bicchieri, Vin bianchi, vini neri, Quest'è felicità. Un tempo era il mio genio Languir per un bel ciglio; Error degli anni teneri, Pazzia di gioventù. Quant'è miglior diletto Versar dentro il suo petto Due fiaschi e forse più. L'Amore ci fa piangere, E '1 vino ci fa ridere, Cui piace Amor lo seguiti Che il vino io seguirò.
Pagina 159 - Quant' è miglior diletto versar dentro il suo petto due fiaschi e forse più ! L'amore ci fa piangere e "1 vino ci fa ridere, cui piace amor lo séguiti, che "1 vino io seguirò.
Pagina 210 - ... sociale, giudicavano e anche colpivano le istituzioni, ma non s'arrischiavano d'attaccar le persone. Ogni cosa a suo tempo. Il Meli, poeta veramente universale ed umano nella libera, schietta, immediata e originaria aspirazione alla libertà e alla pace della natura innocente, fu anche il poeta d'una generazione, di quella generazione un po...
Pagina 49 - OpuscolI editi, inediti e rari sul Diritto pubblico ecclesiastico e sulla letteratura del Medio Evo in Sicilia, raccolti e corredati di note da Ayostino frollo. Palermo, Agostino Russo, 1850, pag. 37 -38. Sul proposito di quelle vertenze leggasi Veridica relatione e confronto de...
Pagina 87 - Notizie riguardanti la storia letteraria del seminario di Monreale raccolte da Biagio Caruso e ora la prima volta pubblicate da VINCENZO Di GIOVANNI, estratto dalle «Nuove Effemeridi Siciliane», voi.

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