Compagni genitori, comunisti immaginariRizzoli, 18 ago 2011 - 150 pagine Qualcuno dice che la città in cui nasci condizionerà gran parte della tua vita. Altri hanno imparato a loro spese che la famiglia in cui cresci farà il resto. Sommate queste due ragioni e capirete perché ritrovarsi bambina nella Milano della contestazione non può che essere l'inizio di una piccola grande storia. Caterina cresce in un'Italia a due velocità: quella dei normali e quella dei suoi genitori. Quella delle bambine che guardano Rin Tin Tin in tv, giocano con la Barbie e vanno in vacanza sotto l'ombrellone. E quella dei Compagni che dormono sul divano, delle comuni di sole donne, delle spiagge di nudisti. Fatto sta che alla piccola Caterina tutta questa diversità, tutte queste stranezze cominciano presto a pesare. È proprio necessario rinchiudersi nel bagno del treno con papà per evitare il controllore? E leggere solo libri che hanno come protagoniste carpentiere con i vestiti rattoppati? Come molti altri "fi gli del Movimento", Caterina è stanca di vivere nel colorato abisso che separa la sua famiglia da quelle tradizionali. Ben presto il suo desiderio di essere accettata dagli altri la porterà a prendere le distanze dall'anticonformismo dei suoi genitori e a conquistare, non senza fatica, il suo diritto alla normalità, o a qualcosa che gli assomigli. Compagni genitori, comunisti immaginari è una testimonianza agrodolce, un libro che guarda senza nostalgia alle rivoluzioni del passato e che spiega una volta per tutte quanto sia stato difficile — per un'intera generazione di trentenni — diventare grandi nonostante il '68. |
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Compagni genitori, comunisti immaginari: diventare grande nonostante il '68 Caterina Duzzi Anteprima non disponibile - 2009 |
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