Gli assassini della Terra Rossa: Killers of the Flower Moon

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Corbaccio - 352 pagine
Negli anni Venti la popolazione più ricca d’America erano gli indiani Osage dell’Oklahoma: nel momento in cui gli idrocarburi stavano per diventare la risorsa più importante del pianeta, sotto il loro suolo furono trovati enormi giacimenti. Giravano in auto di lusso, vivevano in case faraoniche, mandavano i figli a studiare nelle migliori scuole d’Europa.
Poi, a uno a uno, iniziarono a morire ammazzati. Sparati, avvelenati, vittime di agguati e imboscate, sempre in circostanze misteriose. E in questo strascico di ‘vecchio west’ – tra petrolieri emergenti come J.P. Getty e fuorilegge come Al ‘Terrore fantasma’ Spencer – chiunque osasse investigare finiva anch’egli sottoterra.
Quando le morti superarono le due dozzine il caso fu preso in mano dall’FBI, appena nato, diretto da un giovane e ancora inesperto J. Edgar Hoover. Fu messa insieme una squadra di investigatori di origine indiana: si infiltrarono, alcuni finirono male, comunque adottarono tutti i mezzi più o meno leciti a loro disposizione per portare alla luce una cospirazione agghiacciante.
David Grann, dopo anni di ricerche, ci consegna questa vicenda che è riuscito a trasformare in un libro mozzafiato, da leggere come un thriller, una spy story. Un brillante scorcio di una maledetta storia americana.

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Informazioni sull'autore (2017)

David Grann è una firma della prestigiosa rivista New Yorker e scrive per il New York Times Magazine, The Atlantic, il Washington Post e il Wall Street Journal. Il suo primo libro, Civiltà perduta, è diventato un bestseller da oltre mezzo milione di copie e un film, ed è stato pubblicato in Italia da Corbaccio, che ha pubblicato anche Il demone di Sherlock Holmes, Il vecchio e la pistola (da cui è stato tratto un film con Robert Redford) e Gli assassini della Terra Rossa, che diventerà un film diretto da Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, e L'oscurità bianca.

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