I limiti dell'interpretazione

Copertina anteriore
Bompiani - 384 pagine
Questi saggi viaggiano fra la critica della tradizione ermetica, l’esplorazione delle interpretazioni più incontrollate di Dante, Leopardi o Joyce e le confessioni personali dell’autore come lettore degli interpreti del Nome della rosa e del Pendolo di Foucault. Essi discutono i limiti dell’interpretazione, i casi di eccessivo dispendio di energia interpretativa, i criteri di un’economia della lettura. Attacco polemico a molte (se pur non tutte) pratiche di “decostruzione”, il libro potrebbe essere inteso come un’inversione di rotta rispetto a Opera aperta dove si privilegiava provocatoriamente e pionieristicamente la ricezione e l’interpretazione. Ma Opera aperta insisteva su una dialettica fra iniziativa dell’interprete e fedeltà all’opera, mentre oggi si tratta di ristabilire una tensione fra intenzione del lettore e intenzione dell’opera (mentre l’intenzione dell’autore rimane fantasmatica e inattingibile). Il principio della semiosi illimitata (oggetto delle ricerche di Eco dal Trattato di semiotica generale a Lector in fabula e Semiotica e filosofia del linguaggio) non è celebrazione di una deriva incontrollabile del senso, ma condizione di accordi, sia pur provvisori e fallibili, da parte di una comunità di interpreti che rispettino la coerenza semantica di un’opera. Se le interpretazioni di un testo possono essere infinite, ciò non significa che tutte siano “buone”. E, se quelle “buone” sono indecidibili, è però possibile dire quali siano quelle inaccettabili.

Informazioni sull'autore (2011)

Umberto Eco è nato ad Alessandria nel 1932; filosofo, medievista, semiologo, massmediologo, ha esordito nella narrativa nel 1980 con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito da Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e Il cimitero di Praga (2010). Tra le sue numerose opere di saggistica (accademica e non) si ricordano: Trattato di semiotica generale (1975), I limiti dell’interpretazione (1990), Kant e l’ornitorinco (1997), Dall’albero al labirinto (2007) e, insieme a Jean-Claude Carrière, Non sperate di liberarvi dei libri (2009). Nel 2004 ha pubblicato il volume illustrato Storia della Bellezza, seguito nel 2007 da Storia della Bruttezza e nel 2009 da Vertigine della lista.

Informazioni bibliografiche