Ombre sulla via della setaPonte alle Grazie - 396 pagine La storia millenaria, e in gran parte consegnata alla leggenda, della Via della Seta continua ad affascinare segretamente la modernità. In un viaggio tra misticismo, conflittualità, mistero, Colin Thubron ripercorre le strade che per secoli hanno dato vita a una «globalizzazione», arcaica quanto febbrile, di cui la seta divenne il simbolo. Il confronto con l’attualità suggerisce che neppure le devastazioni più feroci – dalle orde di Tamerlano al flagello della SARS – possono cancellare simili legami ancestrali. La Cina moderna, lo smarrimento delle repubbliche ex URSS, l’Afghanistan dilaniato da decenni di conflitti, le contraddizioni dell’Islam: tutto questo rivive nel racconto di Thubron, in una ricerca minuziosa fra le rovine di epoche lontane che riemergono nei resti di un minareto nel deserto, nelle iscrizioni intraducibili di un tempio perduto, nei tratti somatici delle persone incontrate. La Via della Seta finisce per assumere su di sé il significato più oscuro – pauroso quanto attraente – del viaggio stesso: la sensazione di partire e, come il fantasma del mercante sogdiano che si annida fra le pagine del racconto, di smarrirsi nel deserto. «È tempo di tornare. E non possiamo... A volte il vento di notte cambia le dune, e al mattino non sai più dove sei...» |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Parole e frasi comuni
abbiamo accanto alcuni arrivati aspettato bambini bianco Brasile c’era cambiato cammelli camminavano campi capelli capo casa cavalli cerca chiedo chiesto cielo Cina cinesi città colline color cominciato continuato cortile credo cuore davanti deserto dice dietro dinastia diventato donne erano facevano famiglia fare figlia file fiori fiume fosse gente giorno giovane giro grande guardare immaginato imperatore intorno Khan lasciato lavoro luce luna lungo luogo madre mani mare mondo mongoli montagne morte mura nero nulla nuovo occhi oltre ormai ovest padre paese parlare passato pensato perfino Persia piccolo piedi piena pietra pochi poco polvere popolo porta posto potuto proprio punto ragazza ricordo russi sabbia sale sapeva scintillavano secolo seduti seguito sembrava sentito seta siamo silenzio stanza stava storia strada sultano tardi terra testa tomba tornare troppo trovato uiguri valle vecchio vedere veniva vento verso vesti viaggio vicino VII secolo villaggio viso visto viva volte voluto vuoto