Quando il giorno finisce

Copertina anteriore
Guanda, 2014 - 400 pagine
Questo libro si propone di studiare la storia della notte nel mondo occidentale prima della rivoluzione industriale, concentrandosi in particolare sul modo in cui la gente viveva dopo il tramonto, a fronte di pericoli sia reali, sia soprannaturali. Ci sono studi importanti su aspetti specifici, come la criminalità e la stregoneria, ma la notte in sé ha ricevuto finora scarsa attenzione. Più che semplice fondale dell'esistenza diurna, nell'età moderna la notte incarna una cultura separata, con propri riti e consuetudini. Ma, accanto alle differenze in ambiti come dieta e salute, viaggio e comunicazione, c'erano mutamenti significativi anche nei rapporti sociali, nei ritmi di lavoro e nei costumi popolari, compresi gli atteggiamenti verso la magia, la sessualità, la legge e l'autorità costituita. Il libro è articolato in quattro parti: la prima è dedicata ai pericoli della notte. La seconda alle reazioni, istituzionali e popolari, alla notte, dal coprifuoco alle ronde. La terza esamina i luoghi - di lavoro e di svago - dove uomini e donne esplicavano le attività notturne. Infine al sonno, estremo rifugio dai travagli della vita quotidiana, è dedicata la quarta parte.

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