Con gli occhi del pellegrino. Il borgo di San Genesio: archeologia lungo la via Francigena

Copertina anteriore
Federico Cantini
All’Insegna del Giglio, 1 ago 2007 - 48 pagine
Introduzione

Il sito dove si sviluppò il borgo di San Genesio fu da sempre particolare per il suo ruolo di crocevia, di snodo stradale: in età romana vi doveva passare la via Quintia, che da Pisa raggiungeva Firenze, mentre poco distante scorrevano l’Arno e l’Elsa, altre importanti vie di comunicazione; a partire dall’altomedioevo vi si aggiunse la via Francigena (fig. 1). Partendo da questa peculiarità, abbiamo deciso di illustrare le trasformazioni del sito, così come sono emerse dagli scavi archeologici condotti tra il 2001 e il 2007, in una forma meno consueta, un po’ inedita, non diretta, ma mediata: le varie fasi di frequentazione saranno descritte, di volta in volta, di epoca in epoca, attraverso gli occhi di diverse figure di pellegrini, quelli che effettivamente o verosimilmente sarebbero potuti passare da questo crocevia. Al testo del catalogo si accompagna poi una serie di box dove sono approfonditi alcuni temi specifici, che vanno dalle sepolture, alla monetazione, dall’alimentazione al gioco. Poiché la nostra storia inizia dal V secolo dobbiamo ricorrere, per cominciare il nostro racconto, a figure di pellegrini
meno note, perlomeno al grande pubblico: quelle che iniziarono a viaggiare lungo le strade che portavano a Gerusalemme o verso altri luoghi santi, poco dopo l’apertura al Cristianesimo dell’imperatore Costantino, lo stesso che restaurò la città di Gerusalemme, costruendovi due basiliche a ricordo della passione e della resurrezione di Cristo, eresse la basilica della Natività a Betlemme e concesse una ricca donazione a papa Silvestro perché si edificasse a Roma la basilica del Laterano, oggi S. Giovanni. I pellegrini che iniziarono a mettersi in cammino nella tarda antichità, di cui abbiamo ricordo nelle fonti scritte, non erano quelli raffigurati dagli affreschi medievali vestiti con pochi stracci, con in capo un grande cappello e in mano un bastone. I testi antichi ci parlano invece di figure aristocratiche, perlopiù donne. Ecco allora che incontriamo Elena, la madre dell’imperatore Costantino, il cui nome si lega addirittura alla riscoperta delle reliquie della santa Croce, Eutropia, madre dell’imperatrice Fausta, la ricca Poemenia e le aristocratiche romane Melania Seniore e Paola che fondarono monasteri in Terrasanta. Partendo dai dati realmente emersi dallo scavo, proprio descrivendo l’immaginario viaggio di questi pellegrini abbiamo deciso di illustrare la storia e le caratteristiche del borgo di San Genesio. Iniziamo quindi il nostro racconto, partendo  proprio dalle ricche e aristocratiche pellegrine del periodo tardoantico.

 

Dall'interno del libro

Sommario

i bacini Ceramici Federico Cantini
32
Le tracce di cibo sui pavimenti Alessandra Pecci Fernanda InSerra
34
Bicchieri e bottiglie Sulla tavola Marja Mendera
35
vasellame da cucina e da tavola Jacopo Bruttini Beatrice Fatighenti
36
GiOCOre in taverna RICCardo BelCari
38
Pagare alla taverna Cristina Cicali
39
Le Sepolture bassomedievali Serena Viva
40
paesaggio forestale e la scelta del legno Mauro Buonincontri
41

il denaro Carolingio Cristina Cicali
22
monumentalizzazione del complesso religioso e Sviluppo del borgo di San Genesio Federico Cantini
23
llluminare la Chiesa Marja Mendera
29
Costruire e decorare con la pietra Riccardo BelCari
30
dipinti murali della Cripta Silvia Colucci
31
lo studio antropologico Gino Fornaciari Doriana BOSChelli Angelica Vitiello
42
Via Lucca dalle nostre terre La distruzione del borgo di San Genesio Federico Cantini
44
Tracce delluso dellarea dopo la distruzione del borgo Silvia Buonincontri Silvia Serugeri
46
Copyright

Parole e frasi comuni

Informazioni sull'autore (2007)

 

Informazioni bibliografiche