La ceramica a vernice nera di Calvatone-Bedriacum

Copertina anteriore
All’Insegna del Giglio, 7 mar 2008 - 222 pagine

Il volume raccoglie le relazioni finali della prima parte dello scavo (1988-2000) condotto dall’Università di Milano, con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, di un settore dell’antico vicus romano di Bedriacum presso Calvatone (Cremona). Un lavoro complesso, dato che il progetto di scavo si riferiva all’esplorazione di un centro di notevoli dimensioni, purtroppo quasi del tutto spogliato nei secoli delle strutture murarie ed appartenente ad una tipologia abitativa, il vicus, ancora assai poco noto. La messe di dati cumulati negli anni consente ora non solo di conoscere struttura dell’abitato, fasi abitative e periodo di frequentazione, ma anche di avere importanti cognizioni sulle caratteristiche della vita materiale del vicus e sul ruolo e le funzioni del centro abitato all’interno della organizzazione territoriale della Transpadana centrale nell’età della romanizzazione e della piena romanità. Maria Teresa Grassi, riprendendo lo studio di tutto il materiale rinvenuto nel settore Sud dell’abitato5, ha potuto allargare enormemente la base documentaria da cui partire. Le è stato così possibile dilatare anche la ricerca, giungendo ad una interpretazione complessiva della presenza della ceramica a vernice nera nella Transpadana centrale. Allo stesso tempo ha evidenziato problemi di produzione, circolazione ed uso di questa interessante classe ceramica caratterizzanti l’intera Italia settentrionale nel periodo della romanizzazione. Si sono così potute avanzare osservazioni di carattere storico, produttivo ed economico complessive. La pubblicazione rende conto, in modo analitico, ma anche facilmente consultabile, del gran numero di forme, ciascuna documentata a sua volta da numerosissimi frammenti, rinvenute negli scavi del settore Sud. L’esame ragionato di ogni forma è dunque integrato da un catalogo a tabelle che raccoglie tutti i dati tecnici di tutti i frammenti, così da rendere agevole sia il riferimento al singolo frammento ed alle sue caratteristiche che l’identificazione della sua posizione stratigrafica. È una soluzione metodologica che appare chiara, essenziale e nello stesso tempo adatta a consentire una acquisizione globale delle conoscenze

 

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