La Belle époque: arte in Italia, 1880-1915

Copertina anteriore
Francesca Cagianelli, Dario Matteoni
Silvana, 2008 - 239 pagine
Guantate, ornate di piume e boa, l'ombrellino nel pugno, il cappellino alla moda, le aristocratiche e le dive fin de siede esibiscono una civetteria sognante e nervosa. Sono le coquettes celebrate da Jules Claretie nel 1876 in "L'art et les artistes frangais contemporains", quelle stesse raffigurate da Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Vittorio Matteo Corcos. Definitivamente esonerate dal ruolo domestico, le protagoniste della Belle Epoque rivelano la loro personalità più eterea e seducente nel rinnovato incanto di una natura ora radiosa, ora malinconica, ma che sempre riflette il mistero delle stagioni della vita. Proseguono lungo gli itinerari ameni di una villeggiatura improntata al lusso e alla mondanità le tappe di una femminilità sempre più incline alla civetteria e sempre più prigioniera di stati mentali erratici e sognanti. Dalla tradizionale passeggiata in calesse verso gli ippodromi e i campi da tennis, il volto della femminilità dispiega ora espressioni di una emancipazione serrata, dove si afferma il ruolo della donna-amazzone. E se la dama Belle Epoque appare nel frattempo interprete di un'eleganza sempre più estenuata, affidata a ricercate nuances, essa è destinata a trasformarsi progressivamente in vera femme fatale: sfilano, proiettate su palcoscenici di una sempre più contraddittoria mondanità, dive e chanteuses di impareggiabile fascino.

Dall'interno del libro

Sommario

Sezione 1
74
Sezione 2
77
Sezione 3
87

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