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27.

Presso alle Terme Costanziane (se però il Costanziano lavacro non fu fabbrica diversa, siccome io mi penso) (1) ebbe la casa Lampadio Prefetto di Ro- Domus Lampadii Ammiano nel libro c. 5. Hic Præfectus V. P. exagitatus est motibus crebris: uno omnium maximo quum collecta plebs infima domum ejus ( parla di detto Lampadio Prefetto) prope Constantianum lavacrum injectis facibus incenderat, et malleolis ni servitiorum, et familiarium veloci concursu a summis tectorum culminibus petita saxis, et tegulis abscessisset etc.

Il Vico de' Cornelj dicono essere stato in quella Vico de parte del Giardino Colonnese, ch'è volta verso il Cornelj. Convento de' SS. Apostoli, dove l'Alta semita aver cominciato affermano gli Scrittori d'un secolo fa, aggiungendovi, che quella strada chiamavasi Vico dei Cornelj anche a loro tempo, e che v' era la Chiesa di S. Salvatore detta De Corneliis. Noi, che siamo in tempi d'assai minor lume, circa quelle cose, che non sono più in essere, convien, che stiamo a' loro detti. Di più dicono la Casa de' Cornelj essere stata quel- Domus la antica, di cui sono ancora le reliquie dietro al Con- Corneliovento de' SS. Apostoli, e congiunte al Giardino Colonnese, ed al Quirinale appoggiate. Ma ciò, che ivi fosse, diremo nella Regione seguente.

rum.

Statue del Vico

de' Corne

Due statue grandi riferiscono essere state nel Vico de' Cornelj un secolo fa, descritte per Vecchj mezzi ignudi giacenti, ma dal mezzo in sù alzati con cornucopia in una mano, che Apollodoro 300. anni sono disse essere Saturno, e Bacco, ed avere i mede- tj. simi Dii avuti i loro Tempj ivi appresso. Io non ho dubbio essere le due statue del Nilo, e del Tevere, che sono oggi ai lati della Fontana di Campidoglio, poichè Bacco non fu mai scolpito, o dipinto vecchio ; e se la statua del Nilo fu ivi, è indizio non debole, che vi fosse ancor il Tempio Serapeo, che in Rufo,

pi fu trovato in queste Terme un Apollo con ali, parecchi Ermi, una Cibele, sette teste di Sabine (forse di Niobidi ), un bassorilievo bacchico, e varie camere piene di cadaveri ivi sepolti in tempo di peste.

(1) I migliori testi di Ammiano danno Constantinianum lavacrum e non Costantianum .

ed in Vittore si legge. Così due simili statue aveva nella Reg. 9. un' altro Tempio del Dio medesimo; ed essere stato edificato da Caracalla direi, non solo perchè era d'Iside e Serapide molto divoto, come Sparziano scrive: ma un frammento marmoreo, che in Sant'Agata di Monte Magnanapoli si conserva, e da Paolo Merula si annota, me ne dà indizio.

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Capito

liumvetus

Fu sul Quirinale il Campidoglio vecchio, cioè a dire un Tempio antichissimo con tre distinte celle, o per meglio dire cappelle di Giove, Giunone, e Minerva, come nel 4. della lingua Latina Varrone notifica: alla cui somiglianza essendo poi fatte nel Campidoglio le tre all' istesse Deità, sortirono quelle del Quirinale il nome di Campidoglio vecchio. Il suo fabbricatore si dice Numa, e scrivendo Eusebio, e Cassiodoro, che Numa edificò il Campidoglio da' fondamenti, di questo vecchio, e non dell' altro doversi intendere giudica il Donati, e probabilmente; sapendosi aver Numa abitato il Quirinale per detto di Solino nel primo, e fra tutti i Rè preceduti a Tarquinio Prisco essere stato il più pio, e il più religioso, oltre, che l'umiltà della fabbrica da Valerio Massimo descrittaci nel c. 4. del lib. 4. §. 11. Namque per Romuli casam, perque veteris Capitolii humilia tecta etc., lo dichiaopera di Numa.

ra

Il suo sito è parere universale, che fosse sull' altezza maggiore del Giardino Barberino col solo argomento del 23. Epigramma del 5. libro di Marziale :

(1) Questo frammento è perito insieme con molti altri nel rifare il pavimento della Chiesa. Grutero ( p. 85. 6. ) lo da in questa guisa

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2

Sed Tiburtina sum proximus accola pilæ, Qua videt antiquum rustica Flora Jovem . Donde si raccoglie, che se il Circo di Flora fu nella Piazza Grimana sotto al Palazzo Barberino, il Campi-, doglio vecchio che dal medesimo Circo vedevasi, gli dovette star sopra. Io senza potente prova non so vio lentar me stesso a credere, che quand' anche Numa Pompilio avesse cinto il Quirinale di mura, ed abitatolo in quelle primiere angustie di Roma, tutto il Quirinale stretto, e lunghissimo, siccome egli è fino alla Porta Salara, egli avesse aggiunto, e cinto di mura e di più il medesimo Re nella maggior lontananza del Quirinale al resto di Roma avesse abitato. Se egli n' aggiunse una parte al più fino alle quattro Fontane, non fu poca; colla quale aggiunta potè chiudere in Roma il Tempio di Quirino, a cui ebbe riguardo forse Numa; sicchè distendendosi poi da Servio le mura al resto del monte, ben si potè dire, che Sérvio aggiungesse a Roma il Quirinale, comé dissero Livio, ed altri. Così il Campidoglio vecchio finalmente fụ su quella sommità, che era nella parte del Giardino Pontificio da Urbano Ottavo aggiunta, e spianata, e di cui nel Giardino de' Bandini, oggi S. Andrea de' Gesuiti, è restato un poco di residuo. Marziale non contradice, anzi persuade lo stesso; poichè se il Circo di Flora era sotto il Quirinale, ed il Campidoglio vecchio sul colle, e dentro le mura, acciò dal Circo si vedesse, e si vagheggiasse quel Tempio, niúna necessità forzava che il Tempio sovrastasse al Circo a piombo, potendo chi in quel basso sedeva agli spet-' tacoli con eguale, anzi con maggiore commodità riguardar le altezze alquanto lontane, ed agli occhi dei sedenti esposte quasi in faccia, che le sovrastanti perpendicolarmente; alle quali senza storçimento d' occhi, o di collo non poteva riguardarsi. Aggiungiamovi le parole di Marziale: Qua videt antiquum etc. mostrare il Campidoglio vecchio dal Circo di Flora veduto alla pila Tiburtina vicino; e questo essendo nella 7. Regione, e perciò più in giù della Piazza. Grimana, doveva avere quel Campidoglio, che sul Quirinale era sopra di se. Può dunque alla terza sommità Quirinale darsi nome di Campidoglio vecchio se così piace, presso al quale Numa probabilmente abitò. Ma se contuttociò il Campidoglio vecchio persi

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stentemente vuol credersi sul Giardino Barberino, crediamolo cogli altri,

Sacrarium Il Sacrario de' Salj detti Collini da Tullo OstiSaliorum lio istituiti, e prima votati nella guerra contro li FiCollino- denati a somiglianza de' Palatini

rum.

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essere stato nel

come

Quirinale è certo per l' espresso testimonio di Dionigi
nel 2., ove dopo aver detto de' Palatini segue: Ago-
nales, et Collini, quorum sacrarium est in Colli-
no Monte. Gli dice il Donati al pari de' primi 12.
di Numa sacrati a Marte, ed aver avuto il sacrario nel
Vico di Mamurrio, togliendone l'indizio dalla statua
del medesimo, ch' era ivi. A me le parole di Camil-
lo nel 5. di Livio c. 3o., Quid de ancilibus vestris
Mars Gradive, tuque Quirine pater, danno qualche
indizio, che i secondi di Ostilio non a Marte,
i primi da Numa instituiti, ma a Quirino, come a fi-
glio di Marte, e padre di Roma, sacrati fossero,
perciò si ponessero sul Quirinale; e posta la conclu-
sione fermata prima, le mura avanti al Re Servio
non aver passato più oltre delle quattro Fontane, e
l'inverisimile, che gli ancili (ancorchè tra' secondi non
fosse lo stimato caduto dal Cielo) i quali pur si ave-
vano per cose sacre, si conservassero esposti ad ogni
rapina, ed ingiuria fuori delle mura,
fanno sospettar
quel sacrario di quà dalle 4. Fontane, e forse presso
il Tempio di Quirino .

e

Templum Il Tempio di Apollo, e di Clatra Dea de' CancelApollinis, li, e delle Ferrate scrivono il Fulvio ed il Marliano et Clatræ. essere stato in quella parte del Quirinale, che alla Fontana di Trevi sovrasta, cioè a dire nel cubito del Colle, dov'è oggi parte del Palazzo, o del Giardino del Papa; la qual parte dicono essere stata a' loro tempi detta Monte di Clatra. Il medesimo nome corrotto si legge nella Costituzione di Giovanni Papa Terzo Quoniam etc. portata nella sua Roma Sacra dal Martinelli; ove tra i confini assegnati alla Parocchia della Chiesa de' Santi Apostoli si legge : Deinde ad dexteram extenditur juxta latus montis super Catricam, etc. la qual Catrica per corrotto nome di Clatra dal Martinelli eruditamente si espone.

L'altra parte col Colle degli Ortuli,
e le cose incerte di sito.

CAPO SETTIMO.

Di là dalle quattro Fontane primieramente vedesi il

Giardino Barberino, sul quale è opinione universale, come dissi, essere stato il vecchio Campidoglio, e perciò anche l'abitazione prima di Numa. Chi non ha per difficile sì gran lontananza dal resto di Roma in tempo di Numa, può crederlo quivi.

Circus Flo

ræ.

Perchè detta Ru

Sotto nella Valle, che Piazza` Grimana si dice fu il Circo di Flora. Dal Fulvio se ne additano le mura, che vi erano al suo tempo: Inter utrumque Collem (cioè tra l' una, e l'altra delle sommità dette del Quirinale) subest vallis inclusa parietibus, ubi olim fiebant Floralia, &tc, e più modernamente il Donati scrive averne visti i vestigj. Il titolo di Rustica, che da Marziale si dà a Flora, dal medesimo stica Donati si interpreta o perch' era ella Dea de' Fiori della campagna, o piuttosto perchè il suo Circo era fatto di rozza struttura. Io la direi detta Rusticata a distinzione del Teatro, ch'era nel Vico Patrizio; perchè ivi si celebravano i giuochi Florali Cittadineschi, quivi quelli da Campagna, come nella Regione antecedente discorsi .

e

Flora.

Clivus

Oltre al Circo, Vittore, e Rufo scrivono il Tem- Templum pio di Flora, il quale essere stato o congiunto al Circo, o appresso dee credersi. Da alcuni si colloca sulla sponda del Colle al Circo sovrastante il che sembra non discordar da Ovidio, che nel quinto de' Fasti nel Clivo pubblico dice essere stato fatto da due Publicas. Publici Edili Plebei col denaro cavato di pena da chi danneggiava i pubblici pascoli, e quel Clivo ancora essere stata opera de' medesimi Pubblicj scrive Varrone, il quale non lungi molto dalla salita moderna delle quattro Fontane potria sospettarsi; ma vaglia schiettamente il vero, il Clivo Publicio con quel Tempio di Flora, che i Publicj vi fecero, fu altrove, e nella Regione decimaterza il vedremo contuttochè dalla maggior parte degli Antiquarj si additi quivi.

Fra il Tempio di Flora, e quello di Quirino essere state le Botteghe, nelle quali si faceva il Minio, in

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