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riportati, ma per lo spirito della traduzione e per le arbitrarie interpretazioni che ai fatti si davano.

Ed il Re, che aveva reputazione di pedante e di meticoloso, forse fu lusingato dall'idea di ottenere una traduzione del Libro Sacro cosi fedele ed onesta da riuscire a soddisfare tutte le tendenze e tutte le fazioni, e ricondurre, per quanto era possibile, la pace religiosa nell'animo del suo popolo.

Il successo che ebbe la versione autorizzata non appena fu pubblicata dimostra che la meta a cui il Re ed il Rainolds tendevano fu raggiunta, la Bibbia divenne popolare, fece la sua apparizione in tutte le famiglie, nella casa dell' anglicano come in quella del puritano, e più tardi in quella del quacchero come in quella del metodista. Ed è per questo che il gran libro ha potuto compiere una azione non soltanto morale e religiosa quale da esso chiedevano i sostenitori, i preparatori, i martiri della traduzione; ha anche adempiuto ad una funzione artistica e letteraria che ha lasciata grandissima impronta nella storia passata dell'Inghilterra e la cui influenza dura tutt'ora incontrastata.

L'Inghilterra ha quindi ragione di celebrare con vera solennità il terzo centenario della famosa traduzione nella persuasione confidente che fin quando il popolo inglese non smetterà di leggere la Bibbia, la bellezza di questa lingua, le sue tradizioni non saranno in pericolo.

E cosí lo storico coscienzioso potrà attribuire una gloria anche al regno triste del melanconico figlio di Maria Stuarda, quella di avere prodotto il volume nel quale è tanta parte, e la parte migliore, dell'anima di questo popolo ».

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Gli scritti vinciani. In una sua riunione la Commissione reale per l'edizione nazionale degli scritti di Leonardo da Vinci ha deliberato di raccogliere le fotografie di tutti i foglietti e di tutti i disegni di Leonardo che sono disseminati presso le biblioteche e i musei di ogni parte del mondo. Si calcola che si avranno da fotografare circa quattromila foglietti di manoscritti e circa quattrocento disegni, non comprendendo quelli contenuti nel famoso Codice Atlante già pubblicato a cura dell'Accademia dei Lincei.

A tale scopo la Commissione ha diramato una circolare invitando quanti posseggono cimelii vinciani a dargliene notizia. Si spera per la fine dell'anno di avere completata la preziosa raccolta, che verrà poi ordinata e pubblicata con metodo razionale e critico.

La Commissione si riunirà ai primi di giugno per prendere cognizione dell'esito delle pratiche in corso presso l'Istituto di Francia e i Reali Musei inglesi, i quali posseggono la maggior parte degli autografi di Leonardo che debbono essere fotografati.

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Una lettera inedita di Goethe. Il Mondo artistico di Milano scrive che a Berlino fu venduta per 325 lire una lettera autografa e inedita di Wolfango Goethe, indirizzata al gentiluomo di Corte von Einsiedel, nella quale il Poeta esprime un curioso giudizio sul mercanteggiare italiano del suo tempo.

La lettera, datata da Roma 10 novembre 1787, è una raccomandazione in favore di un giovane italiano, tal Filippo Collina. « Egli scrive Goethe al von Einsiedel - ti potrà essere assai utile, perché quando tu dovrai accompagnare la Duchessa in viaggio, ti risparmierà tutte le noie degli acquisti e del mercanteggiare: noie che in Italia sono veramente insopportabili a meno che non si voglia aizzare un italiano contro gli italiani ».

Manoscritti di Swinburne. Nella ricorrenza del centenario della nascita di Algernon Charles Swinburne si è aperta a Londra una esposizione di manoscritti e di opere del celebre poeta, ordinata dal signor Gosse che dello Swinburne fu intimo amico per oltre quarant'anni e che possiede una ricca collezione di suoi manoscritti.

La mostra si divide in tre sezioni: la prima comprende i manoscritti; la seconda le varie edizioni delle opere del Poeta, dalla più antica e rara alla piú moderna e comune; la terza comprende un' interessantissima raccolta di disegni, i quali servirono ad illustrare le varie opere, disegni in gran parte dovuti alla matita di Dante Gabriele Rossetti.

Fra le opere si trovano alcuni pamphlets di carattere politico, i quali rivelano il Poeta sotto nuova luce, essendo in gran parte sconosciuti anche ai suoi più intimi amici.

Uno di questi opuscoli sembra sia stato stampato in tre soli esemplari.

La più antica carta topografica.

Finora fu ritenuto quale carta topografica più antica la pianta di Vienna che fu eseguita nel secondo quarto del XVI secolo. Recentemente fu scoperta dal prof. Mario Baratta dell' Università di Pavia fra i manoscritti vinciani del Museo Britannico di Londra una pianta topografica di Imola colla data del 1501. Leonardo si trovava allora nella Romagna al servizio del Duca di Valentino Cesare Borgia come ingegnere militare. La pianta eseguita in base a misurazioni colla bussola è di un'esattezza straordinaria in tutti i suoi benché minimi particolari, ed aggiunge ancora un nuovo non indifferente merito ai molti già conosciuti ed apprezzati di Leonardo da Vinci.

La nuova Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. L'8 maggio di quest'anno si compi solennemente in presenza dei Reali d'Italia, delle autorità civili e militari e di un pubblico enorme stipato su tribune appositamente costruite ed all'aperto, mentre diluviava, la cerimonia della posa della prima pietra della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Il bibliotecario Dr. G. Coggiola faceva per cotale fausto avvenimento una bella pubbli cazione dal titolo « Giubileo di Cultura», col contenuto seguente: VIII Maggio MCMXI (G. Coggiola) Antonio Magliabechi: il fondatore (S. Morpurgo), col ritratto del fondatore, la veduta del Salone Magliabechiano e coll'effige di Anton Francesco Marmi, amico ed esecutore testamentario del Magliabechi e primo bibliotecario della Magliabechiana Due secoli di vita della Biblioteca (G. Coggiola), con 7 facsimili La vecchia sede e le sue angustie

-

(S. Morpurgo), con 4 illustrazioni fra le quali è degno di speciale menzione il ritratto bellissimo del defunto direttore della Nazionale Desiderio Chilovi che fu un promotore instancabile e benemerito della nuova Sede - La nuova Sede e il suo nobile vicinato (S. Morpurgo e G. Coggiola), con 13 illustrazioni.

Il << Libro dei martiri » di Foxe all' asta per 200,000 lire. Negli uffici della ditta Sotheby si erano adunati il 26 maggio corr. i più noti mercanti di oggetti d'arte e collezionisti di Londra. Era annunciata infatti la vendita all'asta d'una preziosa copia del Libro dei martiri

di Foxe.

Il libro fu stampato nel 1641, ma il suo attestato di nobiltà non gli viene dall'età, bensí dal fatto che fu il migliore compagno di prigionia del grande apostolo non-conformista John Bunyan, seguace del monaco Knox e autore di quel curioso libro Il viaggio del pellegrino, che ricorda la Divina Commedia, se non altro perché il pellegrino, che ne è protagonista, va a conquistare la fede e la beatitudine attraverso l'inferno, il purgatorio e il paradiso. Il libro era stato acquistato molti anni fa dalla biblioteca privata di Bedford, che lo custodiva come una preziosa reliquia. Ma ora i direttori della biblioteca hanno deciso di vendere i libri per far fronte a gravi imbarazzi finanziari che minacciano l'esistenza stessa dell'antica istituzione.

Fra i ricchi mercanti di oggetti d'arte accorsi oggi alla vendita, alcuni erano pronti a pagare il libro fino a 180 0 200,000 lire. Ma pochi momenti prima che la vendita cominciasse, giunse un ordine del Ministero invitante la ditta Sotheby a rinviare per qualche tempo la vendita.

Pare che il Ministero abbia creduto necessario di intervenire a nome della nazione per impedire che un simile cimelio vada a finire nel museo di qualche milionario d'oltre Oceano. Il Governo promuoverà forse una sottoscrizione nazionale per riscattare il libro.

La Libreria antiquaria di Jacques Rosenthal di Monaco si è trasferita dalla Karlstrasse 10 alla Briennerstrasse 47.

L'instancabile libraio di S. M. l'Imperatore di Germania e Re di Prussia si è insediato nel proprio sontuoso palazzo da lui or ora costruito appositamente per la grande sua Libreria. Auguri cordiali.

1911

Comm. LEO S. OLSCHKI, Direttore-proprietario.

NELLO Mori, Gerente responsabile.

Tipografia Giuntina, diretta da L. Franceschini Firenze, Via del Sole, 4.

Anno XIII

LUGLIO 1911

Dispensa 4

a

La Bibliofilía

RIVISTA DELL'ARTE ANTICA

IN LIBRI, STAMPE, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI E LEGATURE DIRETTA DA LEO S. OLSCHKI

UNA GRANDE PUBBLICAZIONE

DI BIBLIOGRAFIA MUSICALE

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ERITA di essere segnalata all'attenzione dei nostri lettori una importantissima pubblicazione di bibliografia musicale: cioè il grande Catalogo della Biblioteca Musicale della Deputazione di Barcellona, con note storiche, biografiche e critiche, trascrizioni in notazione moderna dei principali motivi musicali e facsimili dei documenti più importanti per la bibliografia spagnuola, compilato dallo illustre compositore e musicologo D. Félipe Pedrell, il celebrato autore dei Pirenei, della Celestina, di tanti lavori e musicali e storici e bibliografici, vera illustrazione della Spagna musicale moderna.

L'edizione è di gran lusso e di squisita eleganza, sia per la bellezza e per la varietà dei caratteri, sia per la qualità dell'ottima carta a mano, sia per le illustrazioni e pei fregi di cui è doviziosamente adornata.

Ma noi, più che della veste esteriore, dobbiamo occuparci del contenuto dei due grossi volumi, i quali recano un cosí ampio e prezioso contributo alla storia della musica ed alla bibliografia musicale.

Giova innanzi tutto ricordare come alla passione bibliografica del maestro Joan Carreras y Dagas, nato a Girona nel 1828, morto a La Bisbal il 19 Novembre 1900, si debba il primo nucleo di quella raccolta di opere musicali e letterario-musicali che costituisce attualmente la Biblioteca Musicale della Deputazione Provinciale di Barcellona.

Il maestro-bibliofilo andava raccogliendo con grande amore quanti libri e codici e stampe musicali poteva trovare nelle botteghe, nelle vendite ai pubblici incanti, presso privati, in Spagna e fuori, tanto che nel 1870 la suppellettile da lui raccolta era cosí ampia che dové farne un primo e sommario catalogo egli stesso,

La Bibliofilia, anno XIII, dispensa 4*

15

senza però alcun metodo bibliografico. Si era sparsa intanto la fama dell' importanza di tale raccolta: i dotti la visitavano e ne rimanevano meravigliati ; il celebre maestro Barbieri dichiarava che sarebbe stata una vergogna se la città di Barcellona non l'avesse acquistata: alcuni stranieri facevano offerte al possessore, mentre altri facevano appello al suo patriottismo perché non lasciasse andare fuori di Spagna la preziosa raccolta. Anche fra noi, qui in Italia, ci son molti che dànno, e a ragione, simili consigli a chi vuol disfarsi di qualche sua collezione e chi scrive sa di musei di strumenti e di raccolte che avrebbero dovuto e dovrebbero restare in Italia. Ma... l'Italia non compra e chi è obbligato a vendere raramente spinge il suo patriottismo fino a... non vendere !

Ma torniamo in Ispagna.

Il maestro Carreras offrí la sua biblioteca alla Deputazione Provinciale di Barcellona che nominò una Commissione coll' incarico di esaminarla e di riferire. La relazione fu favorevole e la Biblioteca venne acquistata, per 20,000 pesetas, nel 1892. Passarono varî anni prima che se ne potessero fare l'ordinamento e il catalogo, finché al principio del 1907 fu creata una Commissione autonoma con l'incarico di tenere in custodia i tesori artistici ed archeologici della città. Questa Commissione riuní in un unico edificio varie importanti raccolte e tra queste anche la Biblioteca che fu poi inaugurata dalla Giunta dei Musei di Barcellona. Questa Giunta e per essa il suo Presidente Prat de la Riba fece tosto iniziare gli studî sulla detta collezione musicale e stanziò una somma per le relative pubblicazioni, prima fra le quali un Catalogo monumentale illustrato del quale affidava la compilazione al chiaro M° D. Félipe Pedrell. Questi ha ora compiuto l'opera sua coi due magnifici volumi di cui ci occupiamo e intorno al contenuto dei quali faremo ora un rapido cenno.

Giova innanzi tutto far parola del metodo seguíto nel grave ed arduo lavoro del valoroso musicologo spagnuolo, quale si può rilevare dal suo breve ma interessante Proemio.

Il concetto fondamentale cui il Pedrell si è ispirato, consiste in ciò: fare in modo che il Catalogo sia non solo la classificazione di una biblioteca ma anche uno strumento indispensabile di cultura storico-musicale. Perciò, divisa la materia in molteplici categorie secondo i soggetti, egli fa seguire alla descrizione bibliografica di ciascuna opera ampie e diffuse notizie biografiche e monografiche di ogni genere, l'indicazione del contenuto del libro, molteplici richiami e raffronti, apprezzamenti sull'importanza dell'opera, estratti o passi notevoli, spesso le prefazioni, commenti critici e notizie storiche, piú o meno in esteso secondo i casi, esempî musicali, a volte anche di non piccole dimensioni.

Il materiale viene diviso in sette categorie o classi ciascuna delle quali ha molte suddivisioni e, se cosí può dirsi, sotto-suddivisioni. Per darne un' idea, riferiamo la classificazione del Pedrell, nelle linee sue generali :

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I Classe.
Estetica
Essenza dell'Arte (Filosofia
arte e come professione -La Musica nell'educazione, etc.)

La Musica come

II Classe. Storia (generale; della musica antica, medievale, moderna, religiosa, sinfonica, drammatica, del canto, della declamazione, della danza, della musica popolare, dell' insegnamento, dei concerti, dei teatri, dell'organografia, della liuteria, critica, etc., etc.).

III Classe.

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Teoria (Musica matematica, Armonia, Contrappunto, Composizione, Strumentazione, Metodi strumentali, Arte del canto, della mimica, della coreografia, etc.).

IV Classe.

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Pratica (Opere dei musicisti Monumenti della musica antica, della musica orientale ed esotica Musica sacra Musica profana Opera seria e comica Canzoni, Danze, Canti nazionali Musica pura e sin

fonica, etc., etc.).

V Classe.

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Poligrafia (Dizionarî tecnici, Riviste, Almanacchi, Pro

grammi di concerti, spettacoli, etc.).

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VI Classe. Letteratura musicale (Libretti, Scenarî, Argomenti, Elogi in versi e in prosa, novelle, poemi, poesie, etc.).

VII Classe.

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Bibliografia. - (Bibliografia generale Storia della letCataloghi di biblioteche generali e speciali, di vendite, di editori, di fabbricanti di strumenti, etc., etc.),

teratura musicale (critica)

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Di queste sette classi, quattro sono contenute nel primo volume e tre nel secondo. Se noi dovessimo accennare pur alle principali tra le opere che per rarità o per importanza sono indicate e illustrate nel monumentale Catalogo, troppo ci dovremmo diffondere. Ci limiteremo quindi a ricordarne pochissime e segnatamente quelle che più direttamente si riferiscono all'arte musicale spagnuola, mentre delle molte riferentisi all'arte italiana abbiamo, come è naturale, esemplari anche nelle Biblioteche nostre, oltre che in quelle d'altri Stati d'Europa. Cosí, nella prima parte (Essenza dell'arte) che è, a vero dire, assai povera, segnaliamo le Reflexiones | sobre la Arquitectura | Ornato | y Musica del templo.... ]

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