Immagini della pagina
PDF
ePub

l'espressione dei volti, l'atteggiamento delle figure, la disposizione dei gruppi. Quanta angoscia si riflette sul volto del fanciullo resuscitato che tende le braccia a Cristo! Quanto strazio nella figura di Cristo che sale il Calvario! Quale contenuto dolore nella calma solenne della scena della Crocifissione !

Tutte queste ottime qualità di composizione, vengon maggiormente poste in rilievo dalla scelta e dalla distribuzione dei colori, ancor oggi freschi e vivaci come se proprio adesso il codice fosse escito dalle mani dell' artista. Con poche tinte, per lo più rosse, verdi e turchine, il miniatore raggiunge mirabili fusioni, ad esempio nelle cc. 5, 12 e 17. Accanto o di contro alle singole scene, si trova il testo illustrativo di esse, tolto dagli Evangeli di Giovanni, di Luca e di Matteo, e la corrispondenza tra le due illustrazioni, quella scritta e quella figurata, risulta perfetta. Chi fu il Maestro che dette saggio sí cospicuo in queste pergamene della sua inesauribile vena creatrice? Anche questa volta l'opera d'arte conserva il suo mistero, e noi dobbiamo contentarci di attribuirla a un qualche ignoto della fine del sec. XV, che vide le opere di Francesco d'Antonio del Cherico, e ne trasse ispirazione ed esempi. Certo si tratta di un fiorentino: anche se non lo dicessero le peculiarità dello stile, lo proclamerebbe forte l'ampia distesa di paesaggio tutto toscano che limita la maggior parte delle sacre scene, la cupola solenne di Santa Maria del Fiore che sovrasta agli altri edifici in quel minio (c. 5) che può forse considerarsi come il suo capolavoro.

APPENDICE

OFFITIUM Beate Marie Virginis.

13

leg. in pelle fregiata d'oro (33554).

Membr., cc. 292, cm. 5,9X8,7, sec. XV;

La carta è completamente miniata. La inquadra un fregio a fondo rosso, verde, aureo e turchino su cui risaltano classici fiorami aurei cingenti medaglioni ovoidali ove campeggiano mezze figure di Santi variamente atteggiati e tutti provvisti di nimbo. Nel mezzo dei due fregi maggiori fra le auree volute si scorgono poi due graziosissimi Angiolini ignudi intenti a suonare, l'unɔ un tamburello, l'altro a quanto sembra le nacchere. In basso campeggia lo stemma de' Taddei entro una ghirlanda sorretta da due putti.

Il campo centrale della carta è occupato dalla scena della Annunziazione della Vergine che avviene in una camera in stile Rinascimento dal soffitto a botte fatto a cassettoni. Maria vestita di una tunichetta purpurea lumeggiata d'oro e di un manto turchino che le cade giù dal capo tiene nella mano sinistra un libriccino e la destra reca al petto umilmente inchinandosi dinanzi all'Angiolo che a lei accenna porgendole il giglio simbolico. Dall'alto cala la mistica Colomba fra un fascio di raggi d'oro.

14 Incipit Offitium Beate Marie Virginis secundum Romane Curie.

Fregio simile al precedente lungo i quattro margini della carta recante in basso lo stemma de' Nasi.

Iniz. D: nella piccola iniziale è rappresentata la Vergine inginocchiata dinanzi al Bambino che giace a terra fra l'erba spandendo raggi d'oro.

134

Fregio lungo i quattro margini a fondo aureo, verde e purpureo con classici girari di fogliami d'oro in basso e in alto, e due candellieri turchini ne' lati maggiori interrotti da due formelle con entro due busti di Santi. La scena centrale cinta dal fregio rappresenta la cosidetta leggenda dei tre vivi e dei tre morti rappresentata secondo la consueta iconografia: sul dinanzi giacciono scoperchiate le tre casse coi cadaveri, più indietro vedesi S. Macario inginocchiato e pregante presso al gruppo dei Re in sfarzosi costumi che contemplano e accennano. Nel fondo si scorge a destra un dirupo sormontato da una chiesetta, a sinistra una campagna azzurrina e lumeggiata d'oro che quasi si confonde in lontananza col colore del cielo. 135 Incipit Offitium in agenda mortuorum.

227'

Fregio come il precedente cogli stessi candellieri e colle stesse formelle ma diverso di colore.

Iniz. D: la Morte in figura di scheletro con una falce in mano.

Fregio lungo i quattro margini a fondo alternato color aureo, purpureo, verde e turchino ornato con classici fiorami aurei e turchini fra cui si notano due graziosi Angiolini e due formelle ovoidali con figure di Santi.

Nel campo centrale è rappresentato David inginocchiato e pregante in mezzo a una campagna dai radi cespugli lumeggiati d'oro, limitata nel fondo da montagne azzurrine. Dal cielo piovono raggi d'oro sulla figura del Profeta.

228 Incipiunt septem psalmi penitentiales.

267'

Fregio simile al precedente lungo i quattro margini della carta.

Iniz. D: David, a mezza figura, in atto di suonare il saltèro.
Fregio come il precedente con tre figure di Santi entro formelle.

268 Incipit Offitium Sancte Crucis.

275

Fregio come il precedente lungo i quattro margini della carta.

Iniz. D: un < Ecce Homo ».

Fregio simile al precedente lungo i quattro margini della carta.

Nel campo centrale è Maria che sale i gradini del tempio, seguíta dai suoi genitori e attesa al sommo della scala dal sacerdote. Nel fondo si notano edifici in stile Rinascimento.

276 Incipiunt psalmi graduales.

Fregio simile al precedente lungo i quattro margini della carta.

Iniz. A: una graziosa figura di Santa, nimbata, i lunghi capelli biondi disciolti lungo le spalle, in veste purpurea lumeggiata d'oro, intenta a leggere in un libriccino verde che tiene fra mano.

Altre iniziali ornamentali si notano a cc. 35', 58, 65, 71, 76, 81', 95, 286'.

[graphic][graphic][merged small][merged small][merged small][graphic][graphic][subsumed][ocr errors][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]
[graphic][graphic][merged small][merged small][graphic][graphic][merged small][merged small][merged small]

Codice membr. del principio del sec. XVI della collezione del comm. LEO S. OLSCHKI

(La Bibliofilia, XIII, p. 321-324).

« IndietroContinua »