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The Rylands Library. Research use and the Bible tercentenary. We read in << The Manchester Guardian » of Feb. 25th. The annual report just presented to the Governors by Mr. Henry Guppy, the Chief librarian, says :—

<< The number of new readers admitted to the library during the year constituted a record, with the issue of 676 tickets. One of the most noteworthy features of the use made of the library during the year is the large amount of original research work which has been conducted by students of Manchester and the other universities of the North of England, as well as by scholars from all parts of the world. Every encouragement and help is extended to readers of this class, with the result that their number continues steadily to increase.... Another department of the library's activity, which has come to be regarded as part of the regular routine, takes the form of addresses, lectures, and demonstrations to students, craftsmen, and members of various societies and guilds. A considerable number of students and craftsmen have been received in this way, in groups varying in size from twenty to a hundred, and, avowedly, have been assisted to a better knowledge of the possibilities of the library, and how it can serve them in their work and studies.... The provision of a photographic studio with complete installation of apparatus has made it possible for the library to render valuable assistance to scholars both at home and abroad, by furnishing them with photographed facsimiles of pages from some of our rarer printed books and manuscripts.

<< The number of volumes added to the library since the previous report-4,560 by purchase and 15,080 by gift, a total of 19,640-makes a record. Under the will of Dr. Thomas Windsor, of Great Budworth and Manchester, the library receives at least 15,000 volumes.

« With regard to the future, it is hoped that the « Catalogue of English Books before 1640 » will by the end of the present year be ready for the printer. In connection with the tercentenary celebration of the publication of the Authorised Version of the English Bible, an exhibition is in process of arrangement to illustrate the historical sequence of the manuscript texts, early versions, and printed editions which led up to the Authorised Edition of 1611. The exhibition will be ready by the middle of March, so as to synchronise with the actual celebration, which is fixed for Sunday the 26th of that month, and also with the opening of the similar exhibition which is being arranged at the British Museum in London. A full descriptive handbook will be printed, and a short series of public lectures will be given ».

(Bibliofilia will give detailed particulars thereon, in due course).

A. VALGIMIgli.

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1300

511 Rembrandt, Zeichnungen. Herausg.
v. F. Lippmann. 4 Bde. Berlin 1888-92. 1250
512 Repertorium für Kunstwissenschaft.
Bd. 1-28. 1876-1905. Hfrzbd.
563 Baron Lannas Katalogsappart. Samm-
lung von über 800 Katalogen der her-
vorragendsten Versteigerungen. Die
meisten m. den beigeschriebenen Prei-
sen und gedruckten Preislisten. Nebst
einer Reihe von seltenen Auktionska-
talogen aus früherer Zeit (1806 bis ca.
1860), ebenfalls mit beigefügten Prei-
sen, resp. Preislisten.

2000 Vendita della celebre collezione di autografi del Dr. Karl Geibel di Lipsia. Nel quaderno precedente (1) pubblicammo una estesa relazione del nostro solerte corrispon

dente intorno a questa vendita, che ebbe luogo a Lipsia presso C. G. Boerner dal 3 al 6 maggio di quest'anno; egli richiamò l'attenzione speciale sul pezzo più importante della raccolta, cioè sulla lettera autografa di Martino Luther, di ben cinque pagine, diretta nel 1521 a Carlo V al quale non fu però mai recapitata. I giornali pubblicarono la sensazionale notizia che questa lettera fosse stata acquistata per contó del sig. J. Pierpont Morgan al prezzo favoloso di oltre 140 mila lire! La Vossische Zeitung soggiunse che la casa di vendite Boerner l'avea segnata a soli 5000 marchi mentre in pochissimi minuti l'autografo raggiunse il fenomenale prezzo di 102000 marchi. Da Parigi, ove si trova presentemente il sig. Morgan, ci viene invece or ora smentita categoricamente la notizia ch'egli l'avrebbe acquistata. Come si spiega allora il comunicato giornalistico telegrafato a tutti i vènti che il sig. Morgan avesse dato l'ordine di acquistare l'autografo a qualunque prezzo?

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Prezzi di autografi in Inghilterra e in America. Negli ultimi anni, i prezzi sono generalmente saliti; il contrario avvenne in rarissimi casi. Nel 1827 un autografo della regina Elisabetta, o di Carlo I costava 2 £ 2s; uno invece dell' allora vivente Giorgio IV costava, forse per mero servilismo, 4 £ 14s 6d. Oggi gli autografi di regnanti delle case Tudor e Stuard valgono tante £, quanti s ne valevano nel 1827 o anche nel 1876. Nel 1909 per esempio, il decreto di grazia per Edward Strode, firmato da Giacomo II, fu pagato 57 £. All' incontro una lettera di Giorgio IV e un' altra di Guglielmo IV non raggiunsero insieme che il prezzo di 125. Il pubblico inglese cerca e apprezza molto meno le lettere di regnanti esteri.

Si possono avere spesso lettere di Federico il Grande per 10-15s anche se di interessante contenuto. Presentemente sono ricercatissimi gli autografi di Maria Stuarda. Una sua lettera in data 13 giugno 1570, fu venduta nel 1910 per 715 £.

Contemporaneamente fu stimata soltanto 160 £ una lettera autografa della regina Elisabetta. Le lettere e gli autografi di uomini politici sono molto più a buon mercato. Nel 1887 un documento firmato dal Bacon e da altri costava 7 £ 75. Dieci anni prima una lettera autografa di 2 facciate di Pitt junior era stata venduta per 18s, e una serie di 10 lettere di Beaconsfield per 70 £. D'altra parte sono oggi molto ricercate, e raggiungono alti prezzi, le lettere di scrittori famosi. L'aumento dei relativi prezzi è addirittura favoloso. Nel 1827 Addison valeva 2 £ 14s, Pope 3 £ 5s, Burns 3 £ 10s, Scott 18s. In cataloghi del 1876-78 Longfellow costa 1 £18s, Wordsworth 1 £ 1s, cinque versi di Scott 4 £ 4s, una lettera amorosa di Keats 28 £, due lettere di Burns 55 £. Nel 1891 Schiller costava 10 £ 10s, Burns 25 £, Wordsworth 3 £ 10S, Thackeray 2 £. Allora il valore medio di una lettera di Dickens era 2 £. Oggi per una lettera di Pope si pagano 7-10 £, per lettere di Johnson 40-50 £; una lettera di Keats fu pagata 500 £ all' asta Haber di New-York (10 dicembre 1909). Nel 1904 un americano pagò 5000 £ un frammento di 32 pagine del concetto originale del Paradiso perduto del Milton. Tra le lettere di

I

(1) La Bibliofilia, XII, p. 479.

generali, sono ricercate quelle di Wellington. Nel 1876-78 le sue lettere si pagavano in media 5s. Nel 1905 le poche righe scritte dal » principe di ferro » la vigilia della battaglia di Waterloo, furono vendute per 105 £ all'asta Sotheby. Al giorno d'oggi le lettere scritte da Wellington tra il 18 e il 20 giugno 1815, valgono in media 50 £, le altre si possono avere per 1-2 £. Gli autografi di Nelson divennero di moda specialmente in occasione del centenario della battaglia di Trafalgar. Una sua lettera diretta a Lady Hamilton fu pagata 1020 £. Quel suo ms. di 8 pagine che conteneva il piano della celebre battaglia navale fu comperato all'asta il 14 marzo 1906 per 3600 £ dal collezionista americano Frank Sabin. La cosa però non finì qui la stampa e l'opinione pubblica protestarono tanto vivamente contro l'esportazione di un documento si importante per la storia nazionale dell' Inghilterra, che Frank Sabin l'offerse alla nazione inglese verso rimborso del prezzo d'acquisto.

Il documento venne riscattato da B. M. Woollan, e ora figura tra i tesori del British Museum. Tra i musicisti il primato spetta al Beethoven: nel 1907 si diedero 660 £ da Sotheby per due dozzine di sue lettere, mentre nel 1876 il prezzo di una era 3 £ 10s nel catalogo Waller. Seguono poi Mendelssohn e Wagner. Le lettere del primo oscillano tra 3-10 £, quelle del secondo si possono ricevere in media per 5 £. Le più importanti valgono anche 50 £. Per un frammento di composizione wagneriana furono pagate ultimamente 100 £. Tra le artiste, sono stimate piú le lettere di Mrs Siddons, le migliori delle quali valgono anche 10-20 £. Tra i pittori inglesi ricorderemo Hogarth, una lettera vale 35 £. Le lettere di Romney, Reynolds e di Morland si possono avere per 3-10 £.

Maggiori ancora sono i prezzi di autografi americani in America. I meglio pagati sono quelli di Button Gwimnets, del quale si conoscono solamente 22 autografi, per ognuno dei quali si può chiedere 5000 £. Sono rare le lettere di Thomas Lynch junior (1400 £). Gli autografi di Washington sono più accessibili (6-60 £). Franklin è ancora a più buon mercato (10 £). La corrispondenza di William Blathwagh (1649-1717) relativa alla colonizzazione dell' America, fu acquistata dal menzionato Franz Sabin nel 1910 per 8650 £.

(Dalla Rivista bibliografica ungherese (XIX: I): dott. P. Gulyás su Broadley A. N. Chats in autographs, London 1910).

La mostra classica alla Biblioteca Mediceo Laurenziana di Firenze. Poco fa si tenne a Firenze un importantissimo congresso promosso dalla Società per gli studi classici « Atene e Roma ». Per tale circostanza la direzione della Biblioteca Mediceo-Laurenziana fece opportunamente preparare un'esposizione magnifica dei cimeli greci e latini credendo di recare cosí un buon servigio ai numerosi congressisti, ma il concorso di questi fu assai scarso. Leggiamo in proposito nel Marzocco il seguente articolo:

I congressisti dell' « Atene e Roma », e tanto piú i non congressisti, han poco onorato della loro presenza la magnifica mostra classica che il prof. Enrico Rostagno aveva preparata e disposta nelle sale della Laurenziana. I congressisti han forse voluto eloquentemente aftermare con la loro assenza lo scarso fondamento di verità che ha l'accusa che si fa loro di occuparsi troppo di codici e di papiri! Eppure nelle sei vetrine della mostra essi avrebbero potuto ammirare una serie di preziosi cimeli greci e latini. Oltre ad un ricco numero di codici pregievoli pel valore artistico ed oltre a quei manoscritti classici singolarmente insigni che i visitatori vi possono quotidianamente ammirare (il Virgilio Mediceo, cioé, il Mediceo I di Tacito, le Pandette di Giustiniano, il codice archetipo delle Tragedie di Eschilo e di Sofocle, l'Orazio con postille del Petrarca, etc.) vi avrebbero trovato, tra i Greci, il Tucidide del secolo X; due Erodoti uno del sec. IX-X, un altro del sec. X-XI; un Aristide della fine del sec. IX; un commento autografo ad Omero di Eustazio; una Silloge di Scrittori geoponici del sec. XI; un Diogene Laerzio del sec. XI-XII, ecc. ecc.; e fra i codici latini, il celebre Varrone « De lingua latina » del sec. XI; il Mediceo II di Tacito del sec. XI, dal Boccaccio tolto alla libreria di Monte Cassino (cui apparteneva anche il Varrone); il codice « Etruscus » delle tragedie di Seneca; il « Victorianus » di Terenzio del sec. IX-X; un Quintiliano del sec. XI e un esemplare delle opere filosofiche di Cicerone (sec. X) appartenuti a Werhinarius I (m. 1028) vescovo di Strasburgo; un Cornelio Celso del sec. X; due codici di Ovidio del sec. XI, un Persio del sec. XI (che fu tolto da un immeritato oblio e degnamente illustrato negli Studi italiani di filologia classica di G. Vitelli da Felice Ramorino); un Giustino del sec. XI, di provenienza cassinese; un Livio decade prima del sec. X e un altro del sec. XI; un prezioso esemplare,

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parte in scrittura insulare, parte in scrittura carolina, del commento all' « Eneide » di Tiberio Claudio Donato (sec. IX); una collezione di Opere Gromatiche del sec. X; i Priapeia in trascrizione autografa del Boccaccio: alcune orazioni di Cicerone scoperte e trascritte dal Poggio. Tutto ciò nelle prime quattro vetrine; altrettante e piú ne sarebbero occorse se fosse stato possibile esporre tutti i cimelî paleografici greci e latini, classici, onde è gloriosa la Laurenziana. Ma una vera novità avrebbero i congressisti trovato nel resto della mostra; che appunto per essa si distingueva dalle altre che in altre occasioni il dotto prof. Rostagno ebbe ad apprestare: una esposizione, cioé, di papiri greco-egizi. Una quinta vetrina conteneva una serie pregievole di Papiri della Laurenziana; tutti documenti di varia età, dal sec. I-II dell' Era Volgare al sec. VI: ricevute di tasse, atti di spartizione di proprietà. ecc., eccezione fatta d'un breve frammento del libro I dell'Iliade, e d'uno, più ampio, d'un codice del sec. III che conteneva un trattato di Palmomansia. Come gli studiosi sanno, questi papiri sono stati pubblicati e illustrati da Girolamo Vitelli. A parte, in una sesta vetrina, avrebbero trovata esposta una preziosa scelta di papiri della Società Italiana per la ricerca di papiri in Egitto; varî documenti. cioé, dall'anno 60 di Cristo al sec. IV-V, compreso quello dell'anno 153 che il Vitelli per buon augurio aveva chiamato « Papiro fiorentino N. 1 » e inoltre un notevole frammento della fine del sec. VI di un codice che conteneva un cosí detto Indice del Digesto. A parte, poi la tavoletta magica, in piombo, del sec. IV e i papiri molto opportunamente editi, con prefazione del prof. Pistelli, nell'Omaggio al IV Congresso dei Classici, da Medea Norsa, Teresa Lodi e Lorenzo Cammelli, scolari del prof. Rostagno in paleografia Greca.

Preziosi cimeli distrutti dall' incendio del Campidoglio di Albany. Il New York Herald calcola a 125 milioni i danni causati dall' incendio del Campidoglio di Albany di Nuova York. La biblioteca interamente distrutta era valutata 25 milioni; ma in realtà il valore dei manoscritti e dei cimeli che essa conteneva era inestimabile. Sulle prime vi fu il sospetto che l'incendio fosse doloso. Lo si attribuiva ad un individuo implicato in uno scandalo di corruzione ed ansioso di fare scomparire le prove della sua colpevolezza. Altri hanno attribuito la disgrazia al fatto che i senatori si trattennero nel palazzo fino a tardissima ora a bere e a schiammazzare. Pare che in realtà il fuoco sia stato provocato da un corto circuito per un difetto dell'impianto elettrico.

Un cimelio artistico-bibliografico.

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La Sala Manzoniana della Biblioteca Braidense si

è in questi giorni arricchita di una nuova preziosità. Si tratta della raccolta di 321 disegni originali di Francesco Gonin, che illustrano le piú interessanti pagine della celebre edizione dei Promessi Sposi e della Storia della colonna infame, che la tipografia Guglielmini e Redaelli stampò in Milano nel 1840. Alla raccolta mancano 75 disegni dell' artista, che andarono disgraziatamente perduti, come andarono certamente perduti gli altri 76 disegni di mani diverse che pure servirono ad illustrare l'edizione milanese. Ma, cosí come è, la raccolta è ugualmente preziosa, ed è merito del cav. ing. Arturo Castiglioni, R. Ispettore delle Ferrovie, di averla non solo riconosciuta e salvata, ma anche di averla ceduta a ragguardevoli condizioni alla Braidense, la quale ne curerà l'ordinamento prima di metterla a disposizione degli studiosi speciali.

Per la biblioteca Ambrosiana di Milano. È fine la trovata che mons. Achille Ratti, l'antico e appassionato Prefetto della biblioteca Ambrosiana (fondazione gloriosa del cardinale Federigo Borromeo) seppe escogitare per ottenere alla biblioteca stessa un sussidio cospicuo dalla Cassa di Risparmio di Milano. Cosí ne parlò egli stesso a un collaboratore della Perseveranza : << Avevo in animo di chiedere un sussidio alla Commissione Centrale di beneficenza amministratrice della Cassa di Risparmio e volli tastar il terreno. In massima mi si appoggiava, ma alcuni rigidi interpreti dello statuto trovarono che la biblioteca non poteva esser compresa nella... beneficenza propriamente detta. Allora mi sovvenni di una grande pagina scritta dal cardinale Federigo per esortare quanti non avessero figli e congiunti stretti a ricordarsi nei loro testamenti << di quest'opera la cui utilità sarà perpetua e gloria di Dio grandissima, perché appunto cara ancora alle estere nazioni ». Mi sovvenni che il Manzoni nei Promessi Sposi, a proposito dei 150.000 scudi prodigati dal Borromeo nella Biblioteca scriveva fra altro: « Ci son forse ancora di quelli che pensano che le spese di quel genere sono la migliore e più utile elemosina ». Dunque il cardinale Fedrigo e il Manzoni erano d'accordo nel definire che i sussidi per l'Ambrosiana sono beneficenza e della migliore! Ed allora non ristetti : feci trascrivere i due brani e li inviai a tutti i membri della Commissione centrale di beneficenza. E unanimi

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