necessitato a farlo per gl' incidenti prodotti dall'affare troppo scabroso. M' onori della continuazione della sua padronanza, esercitando quella verso di me con farmi godere di nuovi suoi comandi. Con il piú vero ossequio, mi rassegno Di Lei signor Marchese Mio Signore Cugino Padrone Colendissimo, Lucca, 10 Settembre 1759. Devotissimo obbligatissimo servo e cugino Cavalier FRANCESCO ANTONIO MAÑSI » (1). Gli intesessati avevano appena diminuiti dieci zecchini da quelli domandati e sui 170 stettero irremovibili: fu giocoforza cedere, e il povero marchese Guido, a cui non pareva vero di finirla, li mandò senz'altro. Il cav. Mansi gliene dava ricevuta con questa del novembre: Signor Marchese Mio Signor Cugino Padrone Colendissimo. Ricevvi ieri 7 corrente la stimatissima del signor Marchese Mio Signore Cugino Padrone Colendissimo data 6 del caduto ottobre, e con questa riscontro alla mia 10 Settembre. Già dal Padre Sebastiano eremita di Camaldoli sono stati pontualmente pagati per mio conto in Firenze centosettanta zecchini, a tenore dell' ordine da Lei avvanzatoli; e con tale pagamento vedo terminato un affare, che tanto Le ha cagionato di disturbo. Sia però persuaso il signor Marchese Mio Signore Cugino Padrone Colendissimo, che fissa fu la mia determinazione di non accordare che li primi cento zecchini offerti; e che se le contingenze in cui mi sono trovato di non potere vedere, senza l'aggiunta del resto, terminato l'affare, anzi di vedersi andare incontro alla continuazione d' inquietudini, non m' havesse obbligato con il di Lei consenso ad accordare di più, è certo che non mi sarei mosso dalla prima determinazione. Resta adesso necessario Ella si compiaccia avvisarmi, come devo disporre delli fogli stampati per mille sessanta esemplari, che a me saranno consegnati nell'atto del pagamento delli zecchini 170, acciò possa io, a tenore delli suoi ordini, renderla servita. Protestandomi alla sua somma gentilezza in estremo tenuto, con renderle che faccio li piú vivi ringraziamenti per le obbliganti espressioni con le quali mi ha onorato, La supplico farmi godere il pregiato vantaggio dei suoi comandi, mentre con pienezza di stima e solito ossequio mi rassegno Del Signor Marchese Mio Signore Cugino Padrone Colendissimo Lucca, 9 Novembre 1759. Devotissimo obbligatissimo servo e cugino Cavalier FRANCESCO ANTONIO MANSI » (2). ** Siamo verso la conclusione. Il marchese Guido pensa al modo migliore di far venire a Bologna i fogli stampati dalle 1060 copie del terzo tomo del Ghi (1) Bibl. Com. dell'Archiginnasio, Fascio cit., n. 98. rardacci, e avendo inteso che c'era una comunicazione diretta da Lucca a Bologna, sensa toccare Firenze, prega la marchesa Albergati ad avvertirlo del mezzo più sicuro e meno dispendioso. Le raccomanda poi che alla dogana non venga aperta la cassa e non siano letti i fogli dell' opera incrimata, che se ciò non fosse possibile e la cassa dovesse aprirsi, procuri la marchesa che sia presente una persona di fiducia che sorvegli il tutto (1). Il 7 dicembre poi il marchese scriveva al Mansi per le ultime formalità della spedizione; e con questa lettera termina l'interessante e curioso carteggio. << Voglio supporre che il Signor Cavaliere Mio Signore Cugino Padrone Colendissimo abbia ricuperati i fogli per 1060 esemplari della consaputa edizione. Sono però a pregarla di spedirmene tosto una sola copia per la posta, indirittura in un rotoletto alla mia direzione, e le altre 1059 ben imballate, perché non patiscano, si compiacerà mandarle per qualche vetturale o mulatiere a Bologna, dirette ai signori Landi e Roncadelli spedizionieri colà. Io poi avrò cura di ricuperare la balletta da Bologna. Scusi il signor Cavaliere Mio Signore Cugino questo nuovo disturbo che le reco» (2). Dell'accordo furono contenti tutti i famigliari del marchese Bentivoglio, ma specialmente la marchesa Eleonora sua sorella; la quale ebbe un'idea, secondo lei luminosa, che subito si affrettò a comunicare al fratello. Poiché ormai tutti i fogli erano o stavano per venire in possesso del marchese Guido, e colla stampa si era giunto cosí innanzi da potersi considerare quasi terminata l'opera, perché non continuarla a proprie spese sino alla fine? Naturalmente dovevano essere religiosamente tolti tutti quei passi che erano stati la causa di una cosí lunga fatica: in tal modo si contentavano coloro che volevano veder pubblicata l'opera, e nello stesso tempo dalla vendita dei volumi si sarebbe reintegrata la spesa sostenuta. Mentre saggie erano state tutte le proposte e i consigli della marchesa Albergati, questa non parve tale (e non era davvero) al marchese Guido. Era un tornare a destare una questione noiosa che stava assopendosi! Molto opportunamente perciò si opponeva il Bentivoglio, e molto giuste ci sembrano le ragioni che egli adduceva: << Ho esaminato il suggerimento del vostro Segretario toccante l'edizione del Ghirardacci, ma non credo di doverla abbracciare pei seguenti riflessi. Ho sempre detto a Lucca, che non era per permettere giammai quella stampa per l'impegno che me n'ero fatto, e non mai perché temessi di non potere smentire le imposture di quell'autore, mediante le prove autentiche che tenevo presso di me. Se ora facessi continuare la stampa, levandone però tutto quello che non è di convenienza di nostra casa, direbbero che non ho poi le prove decantate, se mi riduco a fare io stesso una edizione mutilata per sottrarre al pubblico la pretesa verità. Aggiungete che potrebbe darsi che a Lucca non si volesse compiere per mio solo conto quella stampa, oltre il dovere fidarsi di altri per essa in paese lontano ed in cosa sí gelosa. E quand' anche si facesse, chi può tenere (1) Bibl. Com. dell'Archiginnasio, Fascio cit., n. 108. un maligno, che non esca in campo con un foglio stampato, che contenga le ommissioni, che si fossero da noi fatte, e sotto questo titolo le dia al pubblico? Ora specialmente che da molti si sa il maneggio nostro per impedirne la prima stampa. Parmi pertanto miglior partito, il preparare tutto ciò che possa servire, occorrendo, a difendere la mia causa, e se mai venisse talento a qualcheduno di stampare il Ghirardacci, potremo dare in luce tutto ciò che può evidentemente dimostrare l'impostura. Per questo vi prego continuare le vostre premure al signor Montefani, perché, allestito che avremo il bisogno, saremo quieti in ogni evento. Scrivo ciò non ostante a Lucca, che mi si mandi per la posta una copia sola dei fogli stampati, per vedere sin dove sia arrivata l'edizione, ed il rimanente commetto, che sia in una balla indirizzato a codesti signori Landi e Roncadelli, secondo voi mi scrivete » (1). Delle 1060 copie che si erano tirate del volume, una, come vedemmo, fu mandata direttamente per posta al marchese Guido Bentivoglio a Ferrara; al quale non pareva vero di vedere il corpo del reato e riscontrare sulla stampa i passi che, secondo lui, tornavano di disdoro alla famiglia sua. Le altre 1059 furono spedite a Bologna e quindi distrutte. La vera strage degli innocenti ! L'unica copia superstite rimase, trofeo della vittoria, nell'archivio di famiglia in Ferrara; ma a un certo tempo, non si sa quando, uscí di là e dopo un vago cammino pervenne a Bologna, dove fu acquistato nel 1860 per la Biblioteca Cumunale dal solerte dottor Luigi Frati, allora bibliotecario dell'Archiginnasio. È un volume in foglio di 55 quaderni duerni tutti sciolti, con numerazione da pagina 1 a pagina 440 e con le segnature A-lii. Le pagine assai marginose; hanno 53 linee, là dove sono complete. La filigrana è all'estremità del foglio e consiste nelle tre lettere AMG. Il volume non è completo; ma è quasi certo che qui si trova tutto il pubblicato. Mancano cioè alcuni pochi fogli in fine, compreso l'indice e il frontespizio, e i preliminari. La narrazione arriva insino all'anno 1508, e precisamente all'elenco di quei bolognesi che furono multati dal cardinal legato, l'ultimo dei quali, in fondo alla pagina 440, è Petronio Spagnolo. Il titolo è contenuto nella prima pagina, sotto la testata a fregi e suona cosí: HISTORIA | DI BOLOGNA | DEL R. M. P. CHERUBINO GHIRARDACCI. Questo esemplare, unico che esista di quelli a stampa, giacché è noto che molti se ne incontrano di manoscritti piú o meno scorretti, ha per Bologna un' altissima importanza e costituisce uno dei più rari cimelii che possegga la Biblioteca dell'Archiginnasio. A quando la ristampa di questo interessantissimo volume? Quando il buon frate Ghirardacci sarà vendicato dell'onta che su di lui volevano far cadere i discendenti della potente famiglia che aveva dominato su Bologna? Gli studiosi tutti la invocano, e noi ci auguriamo che, ad onore di questa città, a giovamento degli studi, a celebrazione di quel coscienzioso e veritiero storico bolognese, si ponga mano presto e con lena all' opera. (1) Bibl. Com. dell'Archiginnasio, Fascio cit., n. 110. ALBANO SOrbelli. 1 2. Elenco delle lettere e dei documenti esistenti nella Biblioteca co- . munale dell' Archiginnasio, riferentisi alla stampa del III volume della « Historia di Bologna » del Ghirardacci (1). I. Lettera scritta li 13 Gennaio dalla signora Marchesa Leonora Albergati al signor Marchese Bentivoglio a cui trasmette il primo squarcio della minuta del manifesto fatto dall' Abate Branchetta contro il tomo terzo della Storia del Ghirardacci; col soggiungergli che si andava proseguendo l'opera per terminarla. Lettera scritta li 17 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati; le accusa la ricevuta dello squarcio del manifesto, gliene dice il di lui sentimento e le aggiunge di spedirlo a Ferrara al Guerini da cui le sarà rimandato. 6. IO. 3. Lettera scritta li 17 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio al Guerini; gli manda il detto primo squarcio di manifesto acciò l'osservi, poi lo spedisca al Segretario della signora Marchesa Albergati. 4. Lettera scritta li 18 Gennaio dal Guerini al signor Marchese Bentivoglio. 5. Lettera scritta li 19 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio al Guerini. Lettera scritta li 19 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati. 7. Lettera scritta li Marchese Bentivoglio. 8. Lettera scritta li 23 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati, alla quale spiega i motivi pe' quali non gli sodisfa il principio del manifesto. II. APPENDICE 9. Lettera scritta li 23 Gennaio dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio intorno al sollecitare il manifesto. Lettera scritta li 27 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati. Lettera scritta li 27 Gennaio dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio, a cui dice che l' Abate Branchetta insieme col Dottor Monti avrebbero messo mano a screditare per altri capi il Ghirardacci. 12. Lettera scritta il 30 Gennaio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati. 13. Lettera scritta li 30 Gennaio dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio, cui significa esser necessario vedere la Cronica di Giovanni di Sabbadino degli Arienti, che sta presso il Senatore Bentivoglio, citata dal Ghirardacci. 14. Lettera scritta li 3 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati a cui dice che scriverà al Dottor Scarselli perchè veda se il senatore Bentivoglio ha in Roma la Cronica suddetta e che se poi fosse nel di lui archivio di 20 Gennaio dalla signora Marchesa Albergati al signor (1) Precede il Fascio più volte cit. della Bibl. Comunale dell' Archiginnasio. Bologna, essa può ricercarne all'archivista del medesimo, che deve aver l'ordine di comunicare l'occorrente. La informa poi di quanto gli scrive di Lucca il Cavaliere Mansi nella lettera qui appresso. 15. Lettera scritta li 2 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio al signor Dottor Scarselli pregandolo osservare la Cronica suddetta dell' Arienti quando stia appresso il signor Senatore Bentivoglio Ambasciatore di Bologna e lo informa istesamente di quanto gli scrive il Cavaliere Mansi nella lettera seguente. 16. Lettera scritta li 26 Gennaio dal signor Cavalier Mansi al signor Marchese Bentivoglio a cui rappresenta le istanze degli interessati nella nostra stampa di essere reintegrati della spesa; porta le loro ragioni, minaccia che l'edizione si farà di là da' Monti, propone finalmente due partiti. 17. Lettera scritta li 5 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio in risposta della suddetta. 18. Lettera scritta li 10 Febbraio dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio. 19. Lettera scritta li 16 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati cui informa di quanto gli scrive il Dottore Scarselli nella seguente. Lettera scritta li 10 Febbraio dal signor Dottore Scarselli al signor Marchese Bentivoglio, cui accenna non avere il signor Ambasciatore di Bologna la supposta Cronaca di Sabbadino degli Arienti, ma un manoscritto, che contiene la storia della famiglia Bentivoglio, del qual manifesto manda il seguente. 21. § di un manifesto concernente l' istoria della famiglia Bentivoglio, che esiste presso il signor Senatore Bentivoglio di Bologna. 22. Lettera scritta li 17 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio al signor 20. 25. 26. Dottor Scarselli. 23. Lettera scritta li 17 Febbraio dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio. 24. Lettera scritta li 19 Febbraio dal signor Dottor Scarselli al signor Marchese Bentivoglio, a cui trasmette la seguente. Nota degli autori, che ànno trattato e scritto della Famiglia Bentivoglio. Lettera scritta li 19 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati, a cui manda la suddetta nota da comunicarsi all' Abate Branchetta. Lettera scritta li 21 Febbraio dal signor Marchese Bentivoglio al signor Dottor Scarselli, cui prega osservare il Libro di Sabbadino degli Arienti citato in detta nota e che esiste nella Libraria Imperiali. 27. 28. di lettera scritta li 3 Marzo dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio. 29. § di lettera scritta li 6 Marzo dal signor Marchese Bentivoglio alla signora Marchesa Albergati. 30. Lettera scritta li 7 Marzo dal signor Dottore Scarselli al signor Marchese Bentivoglio, a cui manda quanto ha trovato nelle Novelle dell' Arienti esistenti nella Libraria Imperiali, ed in un altro autore che fa la Genealogia di diverse Famiglie, e ciò che scrive l'Arienti nelle sue Novelle. 31. Lettera scritta li 10 Marzo dalla signora Marchesa Albergati al signor Marchese Bentivoglio. 32. Lettera scritta li 13 Marzo dal signor Marchese Bentivoglio alla signora |