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શ્રી ધાન જ નહી

CAPITYLO PRIMO

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Carta 7b di Pamphilia.

Bollettino Bibliografico Marciano

PUBBLICAZIONI RECENTI RELATIVE A CODICI O STAMPE DELLA BIBLIOTECA MARCIANA DI VENEZIA *)

78. ΟΠΠΙΑΝΟΥ, Κυνηγετικά. OPPIEN D'APAMÉE, La Chasse. Édition critique par PIERRE BOUDREAUX. Paris, H. Champion, 1908; pp. [VIII n. n.]-151, in 8°. (Bibliothèque de l'École des hautes études, fasc. 172).

La Marciana possiede tre codici del poema di Oppiano, tutti e tre provenienti dal Bessarione: 1) Marc. Gr. 479, attribuito nella presente edizione alla 1a metà del sec. XI, e che, pur essendo pregevole anche per le 148 curiose miniature che lo illustrano, non può aspirare al vanto di essere riguardato come il piú importante fra i codd. conosciuti di Oppiano, quale lo ritennero il TÜSELMANN (O.), Zur handschriftlichen Ueberlieferung von Oppians Kynegetika (Programm: Ilfeld, 1890), e dietro di lui il CHRIST. È contrassegnato dal B. colla lettera A (p. 25); ma, oltre la scrittura originale (A), che da taluni fu riportata anche al sec. X, il B. ravvisa, ne' ritocchi e nelle varianti interlineari, altre quattro mani (A2, A3, A4, A5), di cui l'ultima, del sec. XV, suppli alcuni ff. mancanti; 2) Marc. Gr. 468, del sec. XIII, qui contrassegnato H (pp. 24-25); 3) Marc. Gr. 480, del sec. XV, copia del codice A, e qui contrassegnato N (p. 26). In una sobria prefazione l' ed. esamina la tradizione manoscritta di Oppiano (pp. 14-27); elimina i codici che sono copie di altri codici esistenti (pp. 28-31); e ci offre dei 18 manoscritti conosciuti una classazione (pp. 32-43), in cui i codici vengono distinti in due famiglie, xe z, di cui la prima comprende la maggior parte dei mss., e la seconda tre soli (KLM). A sua volta la famiglia x, discendente da un codice di lusso, calligrafico, illustrato, si suddivide in tre gruppi, di cui il primo è costituito unicamente dal cod. veneto A, e di cui ciascuno rappresenta un ar

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79. VÁRI (Rezső), A ciliciai Oppianus Halieutikájának kézirati hagyománya. I (Bevezető) Resz. [La tradizione manoscritta delle Halieutica' di Oppiano di Cilicia. Parte I (Introduzione)]. Budapest, 1908; pp. 56, in 8°. (estr. d. Értekezések a nyelv- és szeptudományok köreböl kiadja a Magyar Tud. Akadémia, Xd Kötet, 9 Szám).

L'a. di questa memoria, professore all' Università di Budapest, dopo una breve introduzione, enumera 58 codici del poema di Oppiano sulla pesca (pp. 12-21), dei quali 31 furon da lui collazionati per l'edizione che ne prepara. Tre di questi sono Marciani (p. 13, n.o 9-11): a) Marc. Gr. 468, bombic., sec. XIII [qui contrassegnato V per il testo, e V* per le grosse interlineari]; b) Marc. Gr. 466., cart., sec. XIV [contrassegn. v per il test, e v* per le glosse]; c) Marc. Gr. 480, mbr., sec. XV [contrassegn. m].

80. JOHANNES KAMATEROS, Εἰσαγωγὴ ȧotpovoplag. Ein Kompendium griechischer Astronomie u. Astrologie, Meteorologie u. Ethnographie in politischen Versen. Bearbeitet von Dr. L. WEIGL. Teil I-II. Würzburg, H. Stürtz,

*Continuazione: v. Bibliofilia, vol. XI, pag. 255, disp. 7a.

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1907-8, fasc. 2; di pp. 142, in 8°. (Programm des Kgl. Progymnasiums Frankenthal, 1907-08).

Il testo di questo poema astronomico in versi politici è pubblicato dal W. in due parti: la I, che comprende i vv. 1-2001, forma il Programma ginnasiale di Frankenthal pel 1907 (pp. 1-64); la II, che abbraccia i vv. 2002-4146, forma il Programma pel 1908 (pp. 65-142). L'edizione è fondata su 5 codici, dei quali il più antico (sec. XIV) è il Marc. Gr. 334 (= M.). L'intero poema comprende, come si è visto, 4146 versi, che sono dall'ed., secondo le materie, raggruppati in VIII capitoli, più un' Introduzione e un'Appendice: Introduzione. I. La Sfera. II. Le Katapyai secondo Massimo. III. Vari capitoli astrologici IV. Pronostici tratti dal colore del sole e della luna. V. Capitolo astronomico sulle comete, secondo Lydo. - VI. Calendario di Clodio Tusco VII. Cammino del sole e della luna.

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81. Νόμος Ροδίων ναυτικός. The Rhodian Sea-Law, edited from the manuscripts by WALTER ASHBURNER. — Oxford, Clarendon Press, 1909; pp. CCXCIII132, in 8.°

Questa edizione, corredata di ampio apparato critico, delle antiche leggi marittime di Rodi è condotta su tutti i codici conosciuti (una trentina), e perciò anche su tre codd. Marciani (pp. XXII-XXIV, e cfr. p. CCXCVI): a) Marc. Gr. 172 (qui contrassegnato M), scritto l'a. 1175; b) Marc. Gr. 579 (= N), che nella sua parte membr. spetta al principio del sec. X; c) Marc. Gr. 181 (=O), scritto l'a. 1441. A questi tre codd., che contengono il Νόμος, se ne deve aggiungere un quarto (p. XXXII, Marc. Gr. 173 (= m), contenente la Synopsis maior, del sec. XII. Notevole specialmente l'ampia introduzione, in cui l' A. non dà soltanto ragione della costituzione critica del testo, ma ne esamina anche

largamente il contenuto, in rapporto col diritto romano e colla legislazione marittima del m. e.

82. SCHNEEGANS (Heinr.), Sizilianische Gebete, Beschwörungen u. Rezepte in griechischer Umschrift; in Zeitschrift für romanische Philologie, XXXII (1908), pp. 571-94.

83. SALVIONI (Carlo), SUBAK (Jul.), SCHNEEGANS (Heinr.), Zu: Sizilianische Gebete, Beschwörungen u. Rezepte in griechischer Umschrift; in Zeitschrift für romanische Philologie, XXXIII (1909), pp. 323-338.

Nel primo dei citati articoli lo Schn. ristampa più correttamente, nell' alfabeto originale e in trascrizione, tradotte in tedesco, e munite di un commentario linguistico, le formule di scongiuri, scritture magiche, ricette e preghiere, contenute nel cod. Marc. Gr. 163, e già edite dal PRADEL [cfr. Boll., n.° 7]. Nel secondo art., il Salvioni, il Subak e lo stesso Schneegans fanno nuove osservazioni intorno a codesto testo, che il Salv. crede << messo in carta assai verisimilmente da un greco, che poco s' intendeva di siciliano » (p. 323).

84. DUNSING (Hugo), Christlich - palästinisch - aramäische Texte und Fragmente, nebst einer Abhandlung über den Wert der palästinischen Septuaginta. Inaug.Dissertation. Göttingen, Dieterich'sche Buchdruckerei, 1906; pp. 62, in 8.o

In questa tesi universitaria l'a. fa conoscere alcuni testi siriaci, georgiani, ecc., tratti da codici, o frammenti di codici, da lui stesso acquistati presso un privato. A noi giova specialmente rilevare il frammento III A (pp. 15-38), di una redazione siriaca delle l'itae Patrum. Il frammento corrisponde a parte del lib. V delle Vitae Patrum del Rosweyd (MIGNE, Patrol. Lat., LXXIII, 851 sgg.), il qual libro, come dichiara il titolo stesso (Liber quintus, sive Verba seniorum, auctore graeco incerto), è traduzione latina di un testo greco ricordato da Fozio, ma rimasto sin qui sconosciuto, e di

La Bibliofilia, anno XI, dispensa 8a-9a

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cui l'a. ha rinvenuto in Italia quattro codici : 1) l' Ambr. F. 140 sup., contenente la prima parte dell' opera (nel recente Catalogo MARTINI-BASSI, I, 443, è indicato come contenente « Apophthegmata et exempla Patrum, initio. et fine mutila »); 2-3) il cod. lat. Gr. 1984 e il Vat. Ottob. Gr. 174, che contengono soltanto la parte posteriore dell' opera ; 4) e il Marc. Gr. 346, che dell'opera contiene la maggior parte. Di quest' ultimo codice si occuperà fra breve più largamente il ch. sig. P. V. Nikitine, vice-presidente dell' Accademia delle scienze di Pietroburgo. Non è improbabile che allo stesso testo greco originale possa ricondursi anche il frammento su Macario e il Demonio, che da un cod. Marciano (It. Z. 60) trasse in luce e illustrò recentemente il professor E. TEZA [cfr. Boll., n.o 6].

al ms. francese del 1284, posto a base dell'ediz. Chabaille, e aggiunti dopo il 1266.

Ma qui a noi giova specialmente rilevare ciò che il C. giustamente osserva (p. 262) sugli eventuali rapporti del cod. bergomense del testo francese con un cod. Marciano del Tesoro detto comunemente il bergamasco', perché contiene un antico ed inedito volgarizzamento dell' opera di m. Brunetto dovuto ad un Raimondo da Bergamo, di cui non si ha alcuna notizia (cod. Marc. It. II. 54). Essendo il volgarizzamento del cod. Marciano stato eseguito, secondo ogni verisimiglianza, in Bergamo, e trovandosi in questa città un cosí antico e prezioso codice del testo originale, era logico supporre che il volgarizzamento di Raimondo fosse condotto sul cod. bergomense. Ma un raffronto sommario fatto dal C. fra i due manoscritti esclude tale ipotesi,

85. CAPASSO (O.), Di un presunto origi- poiché il testo tradotto da Raimondo non nale del Livres dou Tresors di Brunetto Latini; in Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo, a. II (1908), n.° 4 (ott.-dic.), pp. 252-63.

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presunto originale del Tresors, di cui il prof. C. ci offre qui una diligente descrizione, è il cod. Gab., A. VIII. 22 della Biblioteca Civica di Bergamo: manoscritto interessante, non solo per la curiosa tradizione, registrata anche nel Catalogo della Biblioteca, che esso sia l'originale dell' opera di m. Brunetto; per le miniature che lo adornano, una delle quali raffigurante l'autore; per le numerose glosse e postille che ne accompagnano il testo ne' margini, contemporanee, se non della stessa mano; ma anche per esservi trascritta (f. 156a) una poesia provenzale, cioè un contrasto tra Aycard de Fossat e Girard Cavalaz sulla questione: utrum in paradiso an inferno sine gaudio et pena per mensem unum stare sit melius pro assumendo documenta vitandi penas infernales'. Il C. non crede all' originalità del manoscritte; ma esso è pur sempre un cimelio prezioso, e molto probabilmente assai vicino all' originale della seconda redazione del Tresors: cioè della redazione che contiene i cosidetti capitoli storici su Berengario, Enrico, Federico, e specialmente su Manfredi e Carlo, che mancano

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aveva le parti storiche, che sono nel bergomense; ed ha invece i capitoli di storia naturale che mancano al cod. di Bergamo. Ciò, mentre è buona prova dell' antichità del testo francese da cui il cod. Marciano deriva, fa sentire anche più vivamente il bisogno di nuove e più minute ricerche sul volgarizzamento di Raimondo, sia per la storia della tradizione manoscritta del Tesoro, sia per una più precisa determinazione del volgare in cui Raimondo scrisse la propria versione, della quale, per quanto ci consta, non è noto alcun altro codice (1).

86. ALIGHIERI (Dante), Opere minori. Edizione critica: La Vita Nuova, per cura di MICHELE BARBI. Firenze, Soc. Dantesca Italiana editr., 1907; pp. CCLXXXVI-105, in 8° gr., con 5 facs.

A pp. L-LII sono descritti i codd. Marciani It. X. 26 (= Mc); It. IX. 191 (il noto cod. Mezzabarba); e It. IX. 491. Dei primi due di questi codd. era stata data una descrizione alquanto sommaria in un opuscolo pos

(1) Trovo ne' miei appunti che molti anni or sono un'edizione integrale di questo volgarizzamento era stata offerta allo Zambrini per la Scelta di curiosità letterarie; ma non so né chi fosse l'offerente, né per qual ragione l'edizione non avesse poi luogo.

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