Immagini della pagina
PDF
ePub

X

CAPITOLO SECONDO.

Dalla morte di Gian Galeazzo Visconti a quella del re Ladislao.

FACINO CANE

OTTOBUON TERZO

PRIMORDI

DI BRACCIO E SFORZA.

I. Differenze tra le compagnie italiane e le straniere. Quelle hanno più durata, più disciplina e più agio a perfezionarsi. Diverse specie di condotte. I raccomandati. Le compagnie italiane sono per essere, comparativamente colle straniere, di maggiore pericolo ai principi.

pag. 211 II. I condottieri si dividono il dominio di Gian Galeazzo Visconti. Facino Cane. Ottobuon Terzo. Carlo e

[ocr errors]

Pandolfo Malatesta. - Iacopo del Verme. Loro carattere e imprese. Nobiltà d'animo di Iacopo del Verme, che si ritira da Milano e muore.-Progressi, somma potenza e morte di Facino Cane. pag. 218 III. I primi fatti di Sforza Attendolo. Sua amicizia con Braccio nel campo del Barbiano. Sue emulazioni col Tartaglia, Sforza sotto Pisa. Uccide Ottobuon Terzo. pag. 226 IV. Prime vicende e gesta di Braccio da Montone. Trame contro di lui. Piglia soldo presso il re Ladislao. Si tramano nuove insidie per ucciderlo. Braccio va agli stipendii della Lega. pag. 235 V. Guerra di Braccio contro Perugia. Imprese di lui, dello Sforza e dell'Orsini nella guerra di Napoli e di Roma. Braccio assediato in Todi. Nimistà di Sforza e dell'Orsini. Presa di costui. Morte del re Ladislao,

[ocr errors]

pag.

244

XI

CAPITOLO TERZO.

BRACCIO E SFORZA

A. 1414 - 1424.

I. Provvedimenti presi dal re Ladislao affine di abbattere la

baronia ed i condottieri del regno. Gli succede la regina Giovanna II. Di lei costumi. Sforza in prigione; poi gran conestabile; e di nuovo in prigione. Virile fatto di sua

sorella. pag. 251 II. Progressi di Braccio. Origine della sua inimicizia con Sforza. Guerreggia Perugia: vince al Tevere: rientra in patria: la riordina e acquista Roma; ma ne è scacciato da Sforza, Zuffa di costui col Tartaglia.

pag. 257 III. Sforza contro la regina di Napoli. Guerra tra Sforza e Braccio. Fatto d'arme di Montefiascone. Entrata di Braccio in Firenze, Sforza introduce nel regno il duca d'Angiò, e pianta la propria insegna sulla porta di Napoli. pag. 265 IV. Braccio al soldo della regina Giovanna. Supplizio del Tartaglia. Colloquio tra Braccio e Sforza, Sforza accorre in soccorso della regina; vince il re Alfonso sotto Napoli: marcia contro Braccio per liberar dall'assedio la città dell'Aquila: nel passare il Pescara annega

[ocr errors]

pag. 272 V. Francesco Sforza riduce in salvo le schiere paterne. Assedio di Napoli: Antonio Caldora la consegna alla regina. Battaglia sotto l'Aquila tra il Caldora e Braccio. Costui presa e morte. Paragone di Braccio e Sforza. pag. 282

[blocks in formation]

1. Verso il 1311 i mercenarii sono adoperati generalmente dai Comuni e dai Principi d'Italia. E perchè, e come. II. Ultimi sforzi delle milizie cittadine a Firenze. - Guerra

con Enrico VII. Qualità e innalzamento di Uguccione dalla Faggiuola. Guerra con lui. Sconfitta a Montecatini.

III. Vicende ed esaltazione di Castruccio. Sua politica. Guerra de' Fiorentini con esso lui. Sconfitta ad Altopascio, la Repubblica si getta in braccio ai mercenarii.

IV. Ultimi sforzi delle milizie cittadine in Padova. Guerra con Cangrande. Sfortunata impresa contro Vicenza. Discordie interiori. Trattato con Cangrande.

V. Rinnovasi la guerra. La città si dà in signoria al Duca d'Austria, e il Vicario di lui la rovina. Nuovi strazii intestini. Marsiglio da Carrara la sottomette allo Scaligero.

VI. Insolenza dei mercenarii in Lucca, Genova, Firenze e Milano. Il conte di Salibrun ai soldi di Matteo Visconti. I venturieri tedeschi cacciano di signoria, poi vi ritornano Galeazzo Visconti. Loro tradimenti e audacia nell'esercito guelfo e nel ghibellino.

[blocks in formation]
[ocr errors]
« IndietroContinua »