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cose, che resterebbero a dirsi intorno al vasto argomento. Sarebbe forse anche qui il caso d'innoltrarci a più generali ricerche, e investigare come la milizia possa influire sopra la pubblica e la privata morale, e questa sopra quella, e come tutte e tre si possano insieme riunire a perfezionamento dell'individuo, e ad utile dello Stato. Ma ciò ci allontanerebbe troppo dall'assunto propostoci. Lasciando impertanto tali materie alla speciale disamina dei filosofi storici, passeremo ad altre più ovvie considerazioni.

CAPITOLO QUINTO

Altre vestigia e conseguenze morali e politiche.

I. Mali morali che la milizia mercenaria produsse in coloro stessi che la esercitarono.

II. Le compagnie di ventura furono principale strumento a stabilire e mantenere l'equilibrio tra gli Stati d'Italia nel XIV e nel XV secolo.

III. Vantaggi e svantaggi di codesto equilibramento. Ragione per cui il Botta è più letto del Sismondi. IV. I capitani di ventura introdussero forse nel maneggio della guerra certi sentimenti ed usi di umanità e cortesia verso le persone dei nemici.

V. Ma estesero e consolidarono falsi diritti intorno al saç cheggio ed ai riscatti.

VI. Mutazioni avvenute nel vocabolo scara.

CAPITOLO QUINTO

Altre vestigia e conseguenze morali e politiche.

1.

Abbiamo nel capitolo precedente accennato i danni arrecati al morale dei principi e dei popoli da quel sistema di cose, al quale le compagnie di ventura servivano quasi di necessario sostegno e suggello. Ora faremo brevemente osservare gl'inconvenienti che codesta milizia generava in coloro stessi che la esercitavano.

In primo luogo era tale la natura di essa, che essenzialmente doveva ottundere i più generosi impulsi. Infatti, messi in disparte i sensi di amor patrio e di onore, la milizia al tempo delle compagnie era diventata un mestiero, del quale le più grossolane passioni si erano prestamente insignorite. Codesta macchia, codesti difetti bruttarono altresì le soldatesche accogliticcie dei tempi seguenti. Bassamente chiedevasi (1), bassamente davasi o vendevasi l'ufficio di

(1) Ecco per esempio in qual modo il capitano Meraviglia chiedeva al luogotenente del re di Francia le provvigioni che la morte di Federico da Bozzolo aveva lasciato vacanti nel 1527.

<«< Se li piazese di farmi questo bene e honore di darme « Monreale in la forma che 'l signor Fedrigo il teneva, e io << seria contento de lasare la pension che S. M. me da, he « fare rebatere mile octocento franchi l'anno su la pensione « del sig. Maximiliano, e prestar ha S. M. sey ho octo milia « schudi.

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Signore, se la Exc. V. la trova al proposito, la suplicho « de volerme favare questo bene et questa gratia de prepo

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