CAPITOLO SECONDO. Vestigia lasciate nella milizia dalle compagnie I. Sforzi dei principi per distruggere le vestigia delle compagnie di ventura. Alcune però ne rimangono negli eserciti dei secoli XVI e XVII pag. 129 II. Ordinamento di uno di codesti eserciti. Gradi ed uffici. Evoluzioni e disposizioni tattiche. Composizione di un terzo ossia di un reggimento, e di una compagnia pag. 132 III. Modo di reclutare e di armare i soldati. Diversità e inconvenienti delle armi pag. 137 IV. Difetti nell'amministrazione militare: ruberie dei capi. Difetti nelle distribuzioni dei viveri e delle paghe. Le contribuzioni di guerra. Eccessi dei soldati pag. 140 V. Difetti nell'amministrazione della giustizia. Troppa autorità dei capi. Pene infami e arbitrarie. Conséguenze funeste, che ne derivano sopra il morale dei soldati. Smania di predare. Norme intorno alla partizione del bottino pag. 145 VI. Confusione nel trasporto delle bagaglie. Vanità dei soldati: pretensioni loro. Ammutinamenti. pag. 151 VII. Conclusione del capitolo. Punti di somiglianza e di differenza tra le soldatesche dei secoli XVI e XVII, e le compagnie di ventura. Il Wallenstein pag. 156 I. Il brigantaggio fornisce alimento alle soldatesche del XVI e del XVII secolo, come lo forniva alle com- pagnie di ventura. Potenza e vicende dei banditi nello Stato della Chiesa, nell'Alta Italia e nel regno II. Gli Svizzeri, i Tedeschi e i Corsi a stipendio straniero. Ordini loro, e patti coi principi d'Europa pag. 169 III. I bombardieri e gli artiglieri a servizio straniero. Or- dinamenti loro in Italia e fuori IV. Ingegneri italiani a servizio straniero. Francesco di Giorgio disegna i bastioni. Sue vicende. Altre inven- V. Facilità, colla quale i capitani di guerra passano ad esercitare l'arte dell'ingegnere, e viceversa. Operosità degli ingegneri italiani, massime nelle Fiandre. Loro VI. Capitani di navi italiani a servizio straniero. Loro patti di condotta. Prime vicende di Andrea Doria pag. 191 VII. Altre minori vestigia. Provvigioni ai principotti ed ai I. Le compagnie di ventura furono in Italia la esterna espres- II. La instituzione delle compagnie di ventura cooperò forse ad affrettare i progressi delle arti e dell'industria in Italia. Ma questo vantaggio sarebbe stato contrappe- sato da enormi danni. Danni materiali III. Danni che la instituzione delle compagnie inferi al mo- rale dei principi. Ludovico il Moro ne riassunse la politica: sue vicende e massime IV. Danni che la instituzione delle compagnie inferì alla mo- rale pubblica dei popoli d'Italia. Disformità che ne I. Mali morali che la milizia mercenaria produsse in coloro II. Le compagnie di ventura furono principale strumento a stabilire e mantenere l'equilibrio tra gli Stati d'Ita- lia nel XIV e nel XV secolo. III. Vantaggi e svantaggi di codesto equilibramento. Ra- gione per cui il Botta è più letto del Sismondi pag. 245 IV. I capitani di ventura introdussero forse nel maneggio V. Ma estesero e consolidarono falsi diritti intorno al sac cheggio ed ai riscatti VI. Mutazioni avvenute nel vocabolo scara pag. 252 pag. 255 CAPITOLO SESTO. I venturieri italiani dopo le Compagnie. I. Funesti effetti della dominazione spagnuola in Italia. blica degli Italiani. Gli esigli. Vicende del principe pag. 261 II. La dritta strada della politica attività è chiusa agli Italiani. Rimane loro il combattere contro i Turchi. Battaglia di Lepanto. I volontarii Italiani in Levante. Eroica fermezza del Costanzo. Ma quello non è un sufficiente campo alla loro attività. Tristi risultati che derivano da ciò pag. 269 III. Gli Italiani si aprono nuove ed inaspettate vie di operare. Vicende di Gian Giacomo de' Medici marchese di Marignano pag. 275 IV. Vicende del rinnegato Occhiali; di Giulio Mazarino; di Raimondo Montecuccoli; di Ottavio Piccolomini; di Alessandro del Borro V. Vita del marchese Ambrogio Spinola pag. 281 pag. 287 VI. Vita del conte Luigi Ferdinando Marsigli . pag. 293 VII. Riflessioni pag. 301 CAPITOLO SETTIMO. Dello spirito di associazione dopo le Compagnie, e Conclusione. I. Lo scopo e la forma delle Associazioni si modificano, secondochè si modifica lo stato della società. Caduta delle associazioni politico-militari del medio evo pag. 307 II. Carattere delle odierne associazioni. Destini loro pag. 311 III. Conclusione . pag. 315 |