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pubblicate in questi ultimi tempi da altri, che dotati di fingolar dottrina, & ingegno, riunendo a' materiali raccolti da' primi, altri non più veduti, o non offervati, e confiderandogli in una veduta più eftefa, e più elevata, hanno infegnato a dedurne quelle confeguenze, che maggiormente contribuifcono allo fcoprimento dell' oggetto propoftomi, e che fervirono già di bafe a' principj della. più fcelta prudenza Politica, che intraprefero ad infegnare. Avendo però avuto l'uno di effi una mira affai più fublime, & effendo l'idea degli altri più vafta, & univerfale, poco fi curarono di fcen dere ad efaminare la Caufa delle differenti valute de' Fiorini infra di loro, de' vantaggi, che hanno goduto, e delle confeguenze, che hanno prodotto, da' quali tre capi unitamente fi formerà il principal foggetto del prefente ragionamento. Coll' ajuto de' lumi viviffimi, che porgono le Opere loro, e delle Tavole fpecialmente che han fatto della Bontà, Pefo, e Valuta delle fpecie battute in Firenze fino all'anno 1534, hò potuto compilarne una tavola generale, che fi vedrà aggiunta alla fine, più eftefa delle altre, non tanto rispetto al tempo, quanto alle fpecie, che vi fi comprendono.

Prima per altro di proceder più oltre, due cofe fà duopo av-" vertire; la prima, che qual' ora la valuta tanto del Fiorin d'oro, che delle fpecie d'argento notata da' fopra lodati Scrittori, non - coincide con quella appunto, che hò trovata regiftrata ne' pubblici Libri delle Preftanze, e della Decima, hò fempre preferita queft' ultima, perchè l' hò creduta la più autentica, e più comune, e perciò la più confacente al propofito mio.

La feconda, che tra gli aumenti feguiti nella valuta del Fiorino d'oro, non annovero quelli, che poffono effere ftati cagionati dalle maggiori, e minori richieste giornaliere, che in alcune congiunture fogliono fare i Mercanti di un dato genere di Moneta, conforme feguiva in Firenze, fecondo le regole dell' Arte del Cambio, e fegue ancora in oggi in alcune Piazze mercantili, Imperciocchè effendo queste variazioni accidentali, incostanti, e di corta durata, non fi conveniva di farne quivi cafo veruno.

t

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(1) Ricorda

152.

cap. 54.

autorità del

ghinitom. 1.

(3) Stor.

CAPITOLO II.

Quando foffe battuto la prima volta in Firenze il Fiorin d'Oro :
Della bontà, e credito del medefimo, e delle fue

15

varie denominazioni .

L_Fiorin d'oro fù la prima fpecie di moneta di questo metallo, che i Fiorentini per maggior favore del loro nafcente commer cio, e per emoluzione di quello de' loro Vicini, intraprefero a battere nell'anno appunto 1252 dopo la fconfitta de' Sanefi a Mon talcino (1). Battevano per l'innanzi Morete d'argento collo Aeffo no Malafpi- nome di Fiorino del valore di danari dodici l'una (2). Di qual fol na Stor. Fio- do foffero questi datiari, e di qual lira quefto foldo, non lo fap rent. cap. piamos de pure non vuolfi credere, che foffero foldi di quella fira Gio: Villani di Fiorentini piccioli, di cui fà menzione Ricordand Malalpinus Stor. lib. 6. (3), e chre Egli dice equivalere al Fiorin d'oro, quel tira era ih (2) Il Co. ufo nell' Anno 1109. Non fappiamo nè pure fe he aveffero PrivileCarli coll' gio (4), ma è verifimile, che avendo regnato in Tofcana la Gala Ma lafpina, della Conteffa Matilde fino al principio del fecolo duodecimo, & del Villani, avendo filata la fua refidenza in Lucca, per lo più fivaleffero i Fioe del Bor-rentini della Moneta di quella Citth; e dà luogo di crederlo l'uso pag. 313. frequente, che ne facevano ne' loro Contratti, e l'aver portato l' argento a batterfi in quella Zecca (1), Avvertafi però, che quok' Fior. cap. 98. ultime (4) Borghini argomento folo non basta per dimoftrare, come tal uno hà della moneta creduto, che non fi batteffe affolutamente moneta anche in Firenze mentre oltre alle teftimonianze degli Autori, che ci afficurano del (5) Conte contrario, fappiamo da una Carta dell'anno 1315, che i Fiorentini Carli tom. 2. portavano anche in quefti tempi a batter l'argento alla Zecca del Vefcovo di Volterra, febbene li fappia di certo, che allora era aperta la Zecca in Firenze. Non effendo mai ftate pubblicate da altri, hò stimato bene di dar copia di quetta, e di altre Carte, che fanno menzione di quella Zecca, (5) e la dimostrano più antica afsai di (6) Num. 1. quello apparifce dalle Memorie, che fi fono vedute fin ora. Poffono anche fervir di conferma all' opinione di chi foftiene (7) che i Privi(7) Muratori legj di batter moneta accordati da' Papi, e dagl' Imperatori ad alcunà Annal. t. 7. Città non fempre provano, che non ne batteffero anche prima di ottenergli, e che per lo più non fignifichino che una permiffione di darle corfo ne' loro Stati. Dimoftrano queste carte, che la Città di Volterra batteva moneta innanzi che dall' Imperatore Arrigo VI. aveffe ottenuto Privilegio di farlo nel 1189.

Fiorentina

P. 35.

pag. 4.

pag. 40.

;

Fino dal fuo principio venne formato il Fiorino coll' oro, per quanto almeno far fi poteffe, puriffimo, cioè a bontà di ventiquat tro Carati, del peso di una Dramma, o fia tre danasi, o di grani 72e falvo la differenza di un grano, in tutto e per tutto fimile al noftro Zecchino,

minciarono

Carli tom. I.

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Moneta Fio

IT.

409%

lombaria ful

Debbesi a' nostri la gloria d'effere ftati i primi (1) a riftabilire (1) I Venein Italia la battitura delle monete d'oro abbandonata per lungo ziani cotempo dagli altri Stati (2), a fe non furono i primi a riflabilirla di a battere il queto metallo, come giustamente ne dubita, il Sig. Co. Carli, la ducato d' ofurono per altro a battere di tanta purità, e fchiettezza (3). Lef- ro nel 1285. perienze fatte da lui medefimo in quefta Zecca di Firenze, obbli, pag. 113. garono l'onoratezza fua a confeffare lo sbaglio, che avea prefo al 2 Borghini tre volte in dubitare della purità dello Zecchino ; & oltre agli altri meme, discor Elogi, che ne forma, gli attribuifce il merito di aver fervito di ♬ » pa Campione, e Modello a tutte le Zecche (4). Corrifpofe all' efpet (3) Tom. I. tativa il credito, che incontrò da per tutto questa moneta; im- pg. 10. perciocchè fuperate ben prefto tutte quelle difficoltà, che foglio. 13. 340. no incontrare a principio le cofe nuove, onde v'era appena chi (4) Tom. 1. voleffe riceverne (s), crebbe fubito in tanta reputazione, che pag. 149 tutte le Nazioni vollero batterne, e vi furono de' Principi, Tozzetti Di(s) Targioni che per farlo, s' induffero a chiederne la permiffione al noftro feorfo alla Comune, da cui non fenza qualchè difficoltà venne lor conceduta Società Co(6). A contemplazione di fua vaghezza, fù accordata a' noftri, Fiorino di che lo coniavano, ad onta de Pilani, i quali fe ne attribuivano Sggelle nota K'invenzione, Chiefa, Bagno, Franchigia, & altri privilegj dal Re (6) Targioni di Tunifi (7) d. difcorfo B. Battevali, come fi diffe, anche prima in Firenze l'altra mone- (7) Gio: Vifta d' Argento; ma non potendo quelta da per fe fola fupplire a tutti i bifogni del. Traffico interno, e di quello allora in vero non. molto confiderabil commercio, che vi fi faceva, convien pur credere, che vi correffero altre fpecie o nazionali, o foreftiere, che foffero; E delle prime erano forfe quelle Medaglie di valuta della metà di un Danaro, che rammenta Monfignar Borghini (8); e che (8) Della fi enunciano nella Bolla di Adriano Papa dell' anno 1158, (9) e nella convenzione celebre delle Città di Lombardia, inferita da. 188. 191. S. E. il Sig. Prefidente Neri nelle fue dotte Offervazioni fopra il ' Il Conte prezzo legale della moneta. Imperciocchè attefo alto pregio, che ha avuto fempre l'oro univerfalmente, ognuno scorge alla prima, che la moneta di questo Metallo non era da per fe fola capace di foddisfare a tutte le occorrenze. Troppo difagevole è l'ufo, vegliante una volta preffo i Chinefi, prima che fi adattaffero a batter moneta di rame, quale era quello di portarfi attorno delle fottili la

IO.

132.

lani Stor. lib.

6. cap. $5.

moneta Fio

rent. pag.

Carli tom. 2.

pag. 2480

Hume Di

3. p. 244.

me d'oro, e d'argento, e tagliandole in minutiffimi pezzi, fpen(2) David derle a pelo (1). Non è in oltre praticabile di tanto dividerlo, & fcorf. polit. t. in sì minute parti fpezzarlo, che le cofe più comuni, e più vili', che occorre, anche più frequentemente delle altre comprare, e vendere, poteffero conguagliari alla valuta delle fue, anche più minute, frazioni. Gli fteffi rifleffi militano pure rispetto all' Argento, onde fi potrà ftabilire per cola certa, che preffo tutte le Nazioni culte, dove recedendo dall' antico costume de' baratti di cofe a cofe, e non adattandofi allo fcomodo compenfo della Moneta, Spartana, fiafi introdotto a tal' ufo, l'oro, e l'argento, è impoffibile, che non fiavifi adottato contemporaneamente anche quello del rame, forse mescolato con altri metalli, & è verifimile, che queste (2) Borghini fiano ftate le prime (2), che s' introduceffero.

di Arbuth

Antichi

dell' anno

1475. nel

strato del

della moneta Incominciatofi dunque in Firenze a batter il fiorin d'oro, fù Fiorentina p. questa la fpecie, in cui fi ragionarono i conti, e fi ragguagliò il Il Vefcovo pregio di tutte le cofe, che fi contrattavano nel Commercio più not. congue grande. Il foldo, cioè la ventefima parte, & il danaro, che è la glio delle mo- dugenquarantefima, furono le fue frazioni per lungo tempo le più nete, peft, e misure degli comunemente adoprate, e durano ad efferlo tutta via in alcuno de' noftri Ufizj, e Tribunali, come fi diffe nella prima parte, fenza valerfi della lira, fuori che dall'anno 1475 fino al 1534, nè d'al(3) Ved. la tra fpecie di frazione diverfa. (3) Provvifione Varie, come dicevafi, furono le denominazioni, che ebbe. Quella femplicemente di Fiorin d'oro fù la prima che aveffe; chiaFiorine illu- moffi poi di Suggello, Ducato, Fiorino di Galea, Fiorino largo, Cav. Vetto-Stretto, di groffi, o groffoni, e largo d'oro in oro, aggiuntivi in pro greffo di tempo per diftinguerne le date, & altre fue qualità eftrinfeche, ma non perchè foffero tra loro di bontà differente, come taluno ha creduto (4). Tra tutte queste denominazioni, quella fola Carli tom. 1. del Fiorino di Galea parmi degna di offervazione, perchè dimostra p. 315. 317. la cura, che si ebbe da' noftri del traffico, che facevano. Fu battuto il Fiorino di quefto nome l'anno 1422, perchè avendo allora ottenuto dal Soldano di Egitto diverfi Privilegj per il loro Commercio di Levante, e volendo farvifi ftrada collo sfoggio della moneta, batterono questo Fiorino, a fomiglianza appunto di quello di Venezia, che era in grandiffimo credito in quelle Parti, & avendo fabbricato le Galee per quella navigazione, lo vollero distinguere

ri.

(4) Conte

324. Lain. 3. Pag. 232.

(3) scip. Ammir, Stor. Fior.

lib. 18. p. pag. 997.

con un tal nome (1).

Vi è stata, è vero, tal volta, qualche diversità nel pefo, ma Veggafi la tanto leggiera, e tanto comune a tutte le Denominazioni, che non Parte Terza ha la minima proporzione colla notabil differenza di pregio, che mercio. s'incontra nel modo ufato di valutargli. E' quefta una delle cagioni,

ful Com

che

che ha condotto molti nell' inganno di credere, che foffero altret tante diverfe monete, quante ne fono.le diverfe denominazioni. Per convincerfi del contrario, baita gettar un'occhiata fopra la Tavola delia bontà, pelo, e taglio del Fiorin d'oro, compilata secondo il metodo di quelle, che furono già pubblicate dal diligentiffimo Sig. Dottor Giovanni Targioni Tozzetti (1), da cui fù trat (1) Discorso tato queito argomento con quella fpeciale erudizione, e dottrina, alla Società colla quale ne fono stati trattati molti altri, e dalla quale rifulta, ful Fiorino di che i noftri Fiorini d' oro fono stati tutti, e fempre della teffa fuggello. bontà, e che il maggior divario, che sia stato nel Pelo, ora di una denominazione, & ora di un' altra, non hà ecceduto i limiti di 4. fettantaduefimi, e mezzo, o fia di 4. grani, e mezzo.

Colombaria

P

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Della Proporzione dell' Oro all' Argento nel Secolo XIII.
e delle confeguenze, che se ne deducono.

Rima di procedere più oltre convien ora faperfi qual foffe la Proporzione, che fi vede feguita allora in Italia trà l'oro, e l'Argento, affine di determinare la valuta, che meritava il Fiorin d'oro rispetto a quefto fecondo metallo, e di poi meglio conofcer quella, che ha effettivamente avuto in Firenze. Si è creduto comunemente, che la Maffa dell' Argento corrente nel commercio verfo la metà del Secolo XIII foffe ftata dodici volte maggiore di quella dell'oro, e perciò fupponevafi per cofa certa, che la Dramma, o trè danari d'oro contenuti nel Fiorino, doveffero equivalere a un' oncia e mezzo, o dodici Dramme, o danari trentasei d'argento fine contenuto nelle altre monete. E procedendo anche il Sig. Conte Carli collo fteffo fuppofto ftabilì una volta (2), che (2) Tom. 1. la lira di Firenze, o i venti Fiorini d'argento, allora equivalenti Pag. 313. al Fiorin d'oro, conteneffero la quantità d'argento fine divifata di fopra. Ma poichè il fuo indefeffo ftudio, e le fue lunghe mcditazioni, analizzando fempre più fottilmente quefta materia, l'ebbero indotto a conofcere, che la Proporzione regnante dalla metà del Secolo XIII fino alla metà del XVI foffe più tofto quella dell' uno

al 10 e

15

differt. 6. §.

incirca (3), onde la quantità dell' Argento fine equiva- (3) Tom. II. lente al Fiorin d'oro doveffe effere grani 770 in circa, dovrà preferirsi per ora a tutte le altre quefta fua opinione, come appog

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