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Gli Editori MASPERO, MARZORATI e COMP. intendono godere del privilegio conceduto dalle Regie Patenti del 28 febbrajo 1826, avendo eglino adempito quanto esse prescrivono.

GEOGRAFICO

STORICO-STATISTICO-COMMERCIALE

DEGLI STATI

DI S. M. IL RE DI SARDEGNA

O BLANO,

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BIANO, terra distrutta, il cui nome rimase alla chiesuola di s. Biagio di Urbiano, ora situata nel territorio di Rivarolo nel Canavese. In diplomi del secolo x è detta Urbianum, ed Ulbianum.

OCCHIEPPO INFERIORE (Oclepum Inferum), com. nel mand. di Mongrando, prov. e dioc. di Biella, div. di Torino. Dipende dal senato di Piemonte, intend. prefett. ipot. insin, di Biella, posta di Mongrando.

Fu contado dei Ferraris d'Inspruk nel Tirolo..

Giace a libeccio da Biella, confina coi comuni di Ponderano, Occhieppo superiore, Camburzano e Mongrando. È distante due miglia dal capoluogo di mandamento, e un miglio e mezzo da quello di provincia.

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L'Elvo è quivi valicato da un ponte in pietra: da questo torrente vi son derivati alcuni canali per l'irrigazione delle campagne; esso alimenta in qualche copia pesci d'inferior qualità, ed anche trote, ma in pochissimo numero.

Tenui sono i prodotti così del bestiame, come de' vegetabili; scarseggia il selvaggiume. In una fucina vengono per lo più occupati tre operai.

La parrocchiale è sotto l'invocazione di s. Antonino. Alle principali feste, che son quelle del santo titolare, e dell'epifania, concorrono quattrocento e più abitanti dei luoghi circonvicini. Il cimitero giace nel centro del paese.

1 Dizion. Geogr. ecc. Vol. XIII.

Evvi una scuola comunale, in cui i fanciulli imparano a leggere e scrivere, ed i principii dell'aritmetica.

Popol. 1440.

OCCHIEPPO SUPERIORE (Oclepum Superum), com. nel mand. di Graglia, prov. e dioc. di Biella, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend, prefett. ipot. insin. di Biella, posta di Graglia.

Giace alle ultime falde del monte Mucrone, sulla sponda sinistra del torrente Elvo, lungo il dolce pendìo di un'amena e ben coltivata collina che guarda libeccio, e ripara il villaggio dai venti settentrionali. Lo circondano i comuni di Camburzano, Muzzano, Sordevolo, Pollone, Biella ed Occhieppo inferiore, coi quali tutti confina.

È diviso in quattro quartieri, ivi detti cantoni; uno si denomina della Villa, ed è il principale e il più antico; l'altro del Pasquario; il terzo di Fiario; il quarto di Galfioné: i tre primi appartengono alla parrocchia matrice, l'ultimo ha una parrocchia sua propria.

Vi corrono quattro vie comunali: l'una verso ponente scorge, per Muzzano al capo di mandamento, e nel suo corso valica l'Elvo sur un piccolo ponte in legno, che quanto prima si rifarà di cotto; la seconda nella direzione di maestro conduce a Sordevolo; la terza a tramontana mette a Pollone; la quarta a mezzodì tende ad Occhieppo inferiore.

Il villaggio è discosto due miglia circa da Biella, e due e mezzo da Graglia.

L'Elvo vi discende da ponente a scirocco, ed un piccol rivo denominato Romioglio vi scorre eziandio da tramontana ad ostro-levante. L'Elvo ha origine sulle alpi di Sordevolo in un sito chiamato le Sette fontane. Nasce il Romioglio dal Mucrone tra il confine di Occhieppo Superiore e di Pollone.

I terreni sono in qualche parte irrigati dalle acque dell'Elvo, e del Romioglio, ed alcuni pochi da quelle dell'Oremo, torrente che attraversa a greco un lembo del comune. Il Romioglio si scarica nell'Oremo, e l'Oremo nell'Eivo, il quale è ricevuto dal Cervo poco prima che questo metta capo nel Sesia.

Nell'Oremo, e più specialmente nell'Elvo, oltre a varie sorta di pesciolini, si trovano anguille, trote e ghiozzi eccellenti.

Le produzioni della collina, dei poggi e della non estesa pianura, sono frumento, gran turco, segale, fagiuoli, noci, castagne, frutta di varie sorta, vino, canapa e buon fieno, gran parte del quale si consuma dal bestiame del luogo, o dalle mandre dei soprastanti paesi, che vi si conducono nel, l'inverno dalle montagne.

Vi esistono alcuni boschi di poca estensione a ponente lungo la valle dell'Elvo, ed a greco verso l'Oremo; i quali sono popolati principalmente di roveri: si vedono inoltre alcuni boschi cedui di castagni che servono al sostegno delle viti. Alla scarsezza e sterilità del suolo, e alla poco favorevole temperatura del clima, per cui i frutti non giungono se non a stento a perfetta maturità, si supplisce con abbondante concime, e colla solerzia degli abitanti, che possedono quasi tutti una casa, ed un campicello che coltivasi con assidua cura. Ciò nondimeno i prodotti delle terre non bastano che ad un quinto della popolazione, la quale si provvede il mancante col mezzo del traffico, e dell'esercizio delle arti meccaniche.

Sonovi alcune fabbriche di panni lani; ed è notevole quella dei signori Salza, provveduta di macchina inglese per la cardatura e filatura della lana.

Ma il principal genere di lavori, a cui s'attende in questo paese, è quello delle tele in filo, ed in cotone d'ogni sorta, come alfetik, boccacini, rarole, rigadini, quadrillié, bombagine ecc., e più particolarmente le tele da materasso ivi dette volgarmente flumme. Per questi diversi tessuti di filo, e di cotone si contano più di trecento telaj. Si fabbricano eziandio tappeti da tavola a foggia di que' d'Allemagna, e tele stampate dette indiane.

Si smerciano tali prodotti nelle provincie circostanti, nella Savoja e massimamente in Torino. Fra i terrazzani di Occhieppo Superiore si contano parecchi muratori, e questi emigrano ogni anno alla primavera per ritornare in patria nell'inverno a soccorrere le loro famiglie coi risparmii fatti sulla mercede dell'opera loro.

Vi sono sette chiese, cioè la parrocchia matrice, nel cui distretto si vedono quelle dedicate a s. Elisabetta, a s. Giovanni Battista, a Maria Vergine delle Grazie, tutte tre con

confraternita, e due rurali tempietti, l'uno sotto il titolo di s. Rocco, l'altro sotto gli auspizii dei ss. Fabiano e Sebastiano. La chiesa nel quartiere di Galfione, in cui è pure una confraternita, ha per titolare s. Antonio abate, e fu eretta in parrocchia nel 1777.

La chiesa parrocchiale matrice, dedicata a s. Stefano protomartire, venne fabbricata nel 1635; fu ingrandita nel 1727, nel qual anno le si aggiunse una bella facciata, che per altro è tuttavia incompiuta; e le fu fatto uno spazioso coro nel 1760. Queste ampliazioni sono in ispecial modo dovute alle cure ed alle ragguardevoli largizioni del teologo D. Ludovico Bartolommeo Buglio, in allora paroco di questa chiesa, uomo di specchiata virtù, che dopo averla retta con mirabile zelo durante cinquantatre anni circa, cessò di vivere alli 13 di febbrajo del 1764. L'interno di essa parrocchiale fu in questi ultimi tempi dipinto per intiero ed abbellito con istucchi a foggia di marmi.

La chiesa antica di questo villaggio trovavasi attigua all'anzidetta parrocchia matrice, a cui già servì di sagrestia, ed al presente più non serve che di ripostiglio.

Vi esistono una scuola comunale ed alcune scuolette private pei fanciulli e per le fanciulle, ove s'insegnano i principii di lettura, di scrittura e di aritmetica: evvi una congregazione di carità, alla quale furono ceduti i beni dell'antica confreria di santo Spirito.

Sebbene non sieno molti i casi di notevole longevità, la popolazione di questo paese, respirando un'aria purissima, è assai robusta, e lo sarebbe forse più ancora, se una parte di essa non s'impiegasse nelle manifatture di lana e di tele. Il cattivo olio che si usa nei lanifizii, e le camere piuttosto umide in cui si tessono le tele in filo, non possono a meno di nuocere alla salute. Giova peraltro assai alla complessione dei tessitori l'uso che ora si fa della spuola volante; giacchè con questa stanno eglino tessendo meno incurvati sull'ordito ed il loro petto non preme più tanto contro il cilindro traversale del telajo. Gli abitanti in generale sono industriosi, solerti e perspicaci nei loro traffici. Tutti sanno leggere, e quasi tutti scrivere: lo stesso dicasi delle donne, molte delle quali sanno scrivere, e ben rare sono quelle che non sappian leggere. Popolazione 1700.

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