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legislazione, di estendere gli articoli che dovevano inserirsi nel codice civile che si stava preparando: tutti sanno che nel codice civile sardo la materia che riguarda la condotta delle acque meritò, ed ebbe generali applausi, e si considerò come uno dei miglioramenti più importanti che si erano introdotti nella nostra legislazione civile.

Le disposizioni contenute nel codice sardo hanno fatto nascere anche in Francia il desiderio di fare una legge che regolasse con migliori norme la distribuzione delle acque di irrigazione, e che riempisse la lacuna che si osserva nell'attuale diritto civile francese.

Il conte d'Angeville deputato ne fece la proposta alla Camera di Francia, e tosto il governo mandò il sig. Mauny di Mornay ispettore generale dell'agricoltura in Francia, nell'Italia superiore affinchè vi studiasse la legislazione e la pratica delle irrigazioni. Il sig. di Mornay si indirizzò al Giovanetti, il quale gentilmente si incaricò di scrivere una memoria, cui dettò in lingua francese, e che venne assoggettata all'esame di una commissione creata dal ministro d'agricoltura.

La commissione non sì tosto ebbe esaminato il lavoro del Giovanetti, all'unanimità chiese la stampa del medesimo, ed il ministro senza consultare l'autore, diede gli ordini opportuni perchè tosto fosse pubblicata un'opera così importante. A questo riguardo si vogliono riferire le seguenti notevoli parole del sig. di Mornay: Le mémoire du savant Novarais se joindra aux documents que j'ai recueillis et qui se publient en ce moment: il prendra place à côté de cette admirable législation Sarde, la plus perfaite que je connaisse; il l'expliquera quelque fois, et l'éclairera toujours.

Il cavaliere Giovanetti è stato più volte incaricato di gravi ed importanti lavori, ed in ogni occorrenza dimostrò come fosse varia e solida la sua dottrina, e fece mai sempre fede di ottime intenzioni e di larghe vedute accomodate alle esigenze della moderna civiltà. I servigi da lui resi alla causa dell'odierno progresso gli valsero nuovi segni di sovrano favore, per cui recentemente venne onorato di un diploma di nobiltà ereditaria, e fu decorato del titolo di consigliere di Sua Maestà.

Le avanti espresse notizie relative al cav. Giovanetti ci

vennero comunicate da un allievo di lui, che molto onora il maestro, e del quale ci piace qui ricordare il nome. É questi il chiarissimo avvocato Luigi Vigna, di cui abbiamo già fatto cenno nell'articolo Chivasso sua patria, il quale segue con onore la carriera dell'avvocatura, e si rese benemerito con utili ed importanti pubblicazioni. Oltre al Manuale forense libro di incontrastata utilità pratica, col quale in assai giovine età esordì nella sua carriera, voglionsi lodare alcuni buoni articoli da esso stampati nel Messaggiere torinese, e fra questi uno specialmente relativo all'interessante questione della possibilità di una lega doganale fra i varii stati d'Italia, che meritò di esser riprodotto in varii giornali, e quindi inserito dal cav. Mittermaier nel suo opuscolo sulle condizioni attuali dell'Italia. Ciò che però sommamente onora l'avvocato Vigna, e il suo socio Vincenzo Aliberti di Casale è il Dizionario di diritto amministrativo, la prima opera di questo genere che abbia finora l'Italia. Il diritto ammini strativo era presso di noi un terreno affatto vergine; molte leggi, e molti provvedimenti dapprima giacenti ne' varii archivi sono per la prima volta portati a conoscenza del pubblico, le diverse disposizioni sono fra esse coordinate, e poste in relazione colle leggi analoghe; per tal modo il sistema legislativo emerge compiutamente, e sarebbe già questo un sommo benefizio; ma l'opera anzidetta è pure commendevole per altri rispetti, cioè per la pubblicazione delle massime amministrative seguite da' superiori dicasteri nella decisione delle questioni di loro competenza, e per le molte controversie di diritto pubblico, di economia politica, e di diritto amministrativo che gli autori svolgono colla massima accuratezza, e con molto corredo di scienza, e di dottrina.

ORTACESUS, villaggio della Sardegna nella provincia di Cagliari e nel mandamento di Guasila, compreso già nel dipartimento della Trecenta del giudicato di Plumino.

La sua situazione geografica è nella latitudine 40°, 32', 50", e nella longitudine occidentale dal meridiano di Cagliari 0°, 2', 30".

,

Trovasi questo paese nella parte più bassa del bacino della Trecenta attorniato da una estesa palude e prossimo alla 36 Dizion. Geogr. ecc. Vol. XIII.

sponda sinistra delle acque che discendono dalle terre di Seùni, nate dalle fonti meridionali del monte san Mauro, coperto da' venti boreali per queste eminenze, da' levanti per le eminenze della Trecenta orientale, dal maestro e da ponente per le colline di Segariu e di Serrenti. Pertanto il calore è assai intenso nell'estate, e regna quasi sempre ore una forte umidità, e soventi il paese recta involto nella nebbia. È questa la regione che sia più insalubre

nella Trecenta.

a certe

Il territorio di Ortacesus non è maggiore assai di miglia quattro, tutto nel piano, sul quale spuntano alcune cupi presso il paese, coperte in cima di fichi d'India, e in sul confine con Guasila, nella regione appellata Siocco, una collina coronata d'un nuraghe, domu de Orcu.

Dopo notato quel rivolo, noteremo due fonti, una che dicesi Funtana-bangiu (la fonte del bagno), d'intorno alla quale sono materiali di antica costruzione e si osservano anche alcune caselle; l'altra Sa mitza Siddi, dove per le vestigie che si vedono si suppone sia stato in altri tempi un paese detto Siddi; un'altra presso la chiesa di s. Bartolommeo, e una quarta a piè della detta collina. Nel paese bevesi dai pozzi, che danno acque pesanti e salmastre.

Egli è solamente ne' fianchi della medesima che si trovano degli alberi, fra' quali moltissimi olivastri. Una parte de'medesimi è stata ingentilita e apporta bei frutti.

Popolazione. Non sono forse sette anni che erano in Ortacesus anime 491, che si distinguevano in maggiori di anni 20, maschi 155, femmine 152; minori 155, femmine 91, e si distribuivano in famiglie 120.

I comuni numeri del movimento erano di nascite 12, morti 8, e di matrimoni 2.

Le malattie ordinarie sono infiammazioni di vario genere e febbri intermittenti nell'estate ed autunno.

Non si ha nel paese che un flebotomo.

Dopo quanto abbiam notato sulla insalubrità di questo sito, donde dovrebbonsi sradicare le abitazioni per traspian. tarle sotto un cielo migliore, se un viaggiatore passi sul luogo non potrà non partire meravigliato vedendo che generalmente in aria così malsana godesi di buona salute, os

servando uomini robusti e aspetti di forte sanità al contrario di ciò che avviene in altre regioni, di Francia e di Italia, dove le fisonomie intristite e le membra floscie e languide accusano il vizio del cielo.

Vorrei che questo che ho detto del trapiantamento delle abitazioni da luoghi così tristi in siti migliori fosse considerato, e si stabilisse il modo come effettuarlo entro un certo numero di anni.

La proposta può effettuarsi più facilmente che non si crede, massime se il luogo eletto sia non molto distante, perchè le costruzioni a mattoni crudi (làdiri) sono poco costose. I benestanti potrebbero i primi stabilirsi nella nuova situazione designata dal governo, e poi di mano in mano gli sposi potrebbero preparare presso alle prime le loro case, fabbricando secondo un disegno prestabilito. In questo modo senza gran dispendio e incomodo nello spazio al più di 30 anni sorgerebbero le nuove popolazioni, e il posto che hanno le prime sarebbe occupato dall'agricoltura.

Gli ortacesini son buona gente e laboriosa, e quasi tutti dediti all'arte agraria, eccettuati alcuni pecchioni, che di» consi letterati o notai.

Le donne travagliano ne' loro telai principalmente alla tessitura delle tele.

Alla scuola primaria non concorrono più di sei fanciulli. Agricoltura. Le terre umorose di Ortacesus, quando le pioggie non sono troppo frequenti, spiegano la loro virtù in una vegetazione stupenda e danno larghissimi frutti; in caso contrario le radici si guastano e i seminati riescono infelicemente.

Nella seminagione spargonsi solitamente starelli di grano 700, d'orzo 120, di fave, ceci e altri legumi 300.

Se le stagioni procedano favorevolmente alle condizioni di questo suolo non è molto che abbiasi una comune nel grano del ventuplo, nell'orzo del 18, ne' legumi del 16. Le spezie ortensi prosperano nel terreno acquidoso, che ho notato intorno alle abitazioni, principalmente i melloni, i cocomeri, le zucche ecc., da' quali articoli hanno questi colóni un considerevole lucro.

La vigna non è in luogo assai favorevole perchè i grossi

grappoli delle viti dieno un mosto, da cui si depuri un vino di molta bontà.

I fruttiferi sono in piccol numero, e gli ortacesini non sanno profittare della bontà del terreno per quegli alberi che amano terreni umidi e regioni calide, specialmente i cedri.

I predi sono tutti cinti di fichi d'India, che giovano coi frutti, che a' poveri son parte di sussistenza per due mesi, e nuocono per le foglie cadute che si lasciano imputridire e accrescono la malignità dell'aria, giustamente detestata dai passeggieri.

Pastorizia. Pascono nel prato comunale e ne' poderi, buoi 126, vacche manse 25, giumenti 100.

Si hanno quindi per sella e trasporto cavalli e cavalle 40, e si nutrono 50 majali incirca.

11 bestiame rude pascola nelle terre di riposo e ne' salti, e i vari branchi avranno poco più di capi 2100, e dirò vacche 150, cavalle 50, pecore 1500, porci 400.

Dalle pecore appena si ha il formaggio sufficiente a' bisogni del luogo.

Di rado i branchi patiscono per poco alimento e per la bevanda, perchè la terra umida produce erba fresca anche nell'estate, e il rivo, che dicono di Piscina- calenti, volge nella sua corrente acque limpide.

Pesca. Nel rivo suddetto trovansi anguille ben grasse e delle trote di ottimo gusto.

Commercio. Ortacesus distando sole tre miglia dallo stradone può in tempo asciutto mandar su quello i suoi carri con i sacchi del frumento e degli altri cereali, che sopravanzano alla consumazione delle famiglie, e ricevono in prezzo lire nuove 30 mila; ma in tempo piovoso i buoi ei cavalli devon consumare le loro forze per uscire da' pantani, donde accade che debban operare le forze di molti uomini per estrarli.

Religione. Questo paese che era, come notammo di Orroli, nella giurisdizione del vescovo Doliese, ora è nella dio ́cesi di Cagliari, e si amministra nelle cose spirituali da un prete, che è qualificato rettore ed ha ausiliari altri due sacerdoti.

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