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in numero di sessantasette ne sono le vie comunali. Si trovano esse tutte in cattivo stato: varia è la loro lunghezza tra l'uno, e i dieci miglia: conducono alle frazioni onde il comune è composto, ed ai seguenti comuni che dipendono da questo capoluogo: Cerignale, Fascia, Fontanigorda, Gorretto, Rondanina, Rovegna, e Zerba.

La fertilità del territorio va sensibilmente variando secondo la diversa situazione delle borgate, di cui alcune sono poste alle falde, altre sul pendio, ed altre sopra il vertice di molte elevate montagne. Le terre cui costeggiano le correnti d'acqua, ond'è solcato l'agro di Ottone, coltivansi quasi tutte a viti: quelle che occupano le sommità non somministrano che grano, segale, avena, ed alcune sorta di legumi; la coltura delle campagne intermedie è diversa in ragione delle loro distanze dai punti estremi.

L'unico torrente, che quasi divide il territorio, si è la Trebbia, di cui sono considerevoli le storiche ricordanze. Tutte le altre correnti non sono che piccoli rivi, i quali vanno a scaricarsi nella Trebbia. Alle due opposte estremità del comune esistono due ponti in pietra. Tanto la Trebbia, quanto i rivi che in essa mettono capo, contengono trote, balbi, altri pesci d'inferior qualità, ed alcune anguille.

Il suolo produce grano, meliga, segale, avena, civaje, ed uve; i quali prodotti per altro non bastano alla consumazione locale; onde gli abitanti si procurano ciò che loro manca dai borghi di Varzi, e Garbagna, ed anche dalla città di Bobbio.

Nella valle Trebbia, alla chiusa sopra Bobbio, trovansi quarzo fibroso, setoso, nella steatite verde, e quarzo fibroso, setoso, aderente al quarzo in massa, a cui è sovrapposta una roccia impastata di steatite verde, di talco, e di serpentino in minutissime particelle. Questo quarzo fibroso, quand'è lavorato, presenta il gatteggiante del feldspato così detto occhio del gatto, ed esso allora è atto a fare ornamenti donneschi, cioè pendenti, monili, ecc.

In un monte che soprasta ad Ottone in Val di Trebbia evvi steatite mammiforme, di tinta bigio-verdastra traente al rossigno, ed aderente al serpentino.

Nel monte Costa, presso al villaggio, si rinviene calce

carbonata, arragonite, setosa, contenente molta stronziata solfata; e nel rivo Montagnola trovasi roccia selciosa di colore verde-scuro, cosparsa di lamelle di talco, e di anfibola. La chiesa parrocchiale sotto il titolo di s. Marziano è di costruzione moderna, di ordine dorico. Alla distanza di un mezzo miglio dal paese vedesi un tempietto: nel 1859 si cominciò la fabbricazione di una chiesuola, che dee esser dedicata a s. Rocco. Il cimiterio giace nella prescritta distanza dall'abitato.

Nel centro del paese havvi una spaziosa contrada, cui si dà il nome di piazza.

Vedonsi nel comune le vestigie di due antichi castelli caduti per vetustà.

Gli abitanti sono in generale vigorosi, e costumati.
Popolazione 4280.

OULX (Ulcium, Auces), capoluogo di mandamento nella prov. e dioc. di Susa, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. di Susa. Ha gli uffizii d'insinuazione e di posta.

Questo antico paese veniva onorato del titolo di città dai re di Francia Carlo VIII, Francesco I, Enrico IV, ed era poi indicato collo stesso titolo negli atti notarili, nei decreti della pubblica amministrazione, e nelle sentenze dei tribunali.

Sorge nelle alpi Cozie al confluente della Dora Riparia, e del Bardonêche la sua positura è a libeccio da Susa, da cui è distante nove miglia, e mezzo.

Come capoluogo di mandamento ha soggetti i comuni di Badonêche, Beaulard, Mellezet, Millaures, Rochemolles, Salbertrand, Savoulx, e Sauze d'Oulx.

Questo mandamento confina a tramontana con quello di Susa, a levante coll'alto contrafforte che lo divide dalla valle del Chirone, a mezzodì col territorio di Cesana, a ponente colla cintura delle alpi Cozie che lo separano dalla Francia, e dalla Moriana. I nove comuni, ond'è formato, si trovano tutti compresi nelle valli di Oulx, e di Bardonêche.

Il comune è composto di due borghi, che sono divisi da un intervallo, e dalle seguenti villate: Gad, Saint Marc, Amazas, Soubras, Vasons, Pieremenant, Jeaume, Villaret e Auberges.

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La popolazione di questo comune è di anime 1400; ma gli abitanti sottoposti alla sua parrocchia nelle cose spettanti al divin culto, sommano tra tutti a 1670, perchè essa estende la sua giurisdizione sulla villata dei Jouvenceaux, che fa parte del vicino comune di Sauze d'Oulx.

Vi esiste un'antica torre merlata di considerevole altezza, le cui muraglie sono solidissime: chiamasi la Torre del Re, ed è fama che la erigessero i saraceni.

Oltre la via comunale che accenna a Susa, vi sono due rami di strada, di cui uno parte da Cesana, l'altro da Bardonêche, e vengono unirsi a Oulx. Queste vie abbisognano di alcuni ristauri, per cui sieno meglio agevolate le relazioni commerciali degli abitanti, che trasportano il soprappiù delle loro derrate sui mercati di Susa, donde riportano alle loro case i prodotti che ad essi mancano, cioè riso, meliga, vino, canapa, ed altri oggetti.

La Dora Riparia scorre a poca distanza da Oulx verso tramontana: ingrossata dalle acque del Bardonêche, viene a passare sotto il ponte di Col-Ventoux che, non è gran tempo, fuvvi costrutto in legno. La Dora prima di ricevere le acque del Bardonêche vi è valicata da un nuovo ponte in legno che chiamasi dell'Angelo Custode.

Diversi torrentelli, o rivi che solcano l'ulciese territorio, si tragittano col mezzo di ponticelli, i quali troppo sovente vengono portati via dalle acque impetuose, che subitamente s'ingrossano allo sciogliersi delle nevi montane, e in tempi di dirotte pioggie. Gli abitatori di questo comune non si trovano in così agiata condizione da potersi erigere forti dicchi, onde riparare i loro poderi dalle innondazioni di quei torrentelli.

La Dora bagna la pianura di Oulx: contiene trote, che sono più saporose di quelle cui alimenta il Bardonêche. Dalle anzidette correnti d'acqua si derivano canali per l'irrigazione · delle campagne.

Tra i differenti balzi, o colli, che si adergono in questo territorio noteremo il Cote-Plan, e quello del Bourget al disopra di Sauze d'Oulx, pei quali si ha l'accesso nella valle di Pragelas, a scirocco d'Oulx. Sovr'essi non serpeggiano che angusti, e pericolosi sentieri: ciò non di meno

passovvi coll'artiglieria l'esercito francese sotto il comando del Belle-Isle, quando andò ad assalire le posizioni forticate dell'Assietta.

Nel comune si trovano cave di pietra da calce, cave di gesso, ed una specie di granito, del quale si fa uso per cuoprire le case si rinviene anche oro nativo in pagliuzze impercettibili entro una terra gialla. Chi di qua muove alla volta di Savoulx, incontra una sorgente d'acqua minerale assai purgativa.

I maggiori prodotti sono quelli dei cereali, e del vario bestiame: le bestie lanute vengono sovente assalite dal male detto della clavelée: le bestie bovine ben di rado vanno soggette all'ipizoozia. Il territorio abbonda di uccelli: vi sono lepri, volpi, e durante l'inverno alcuni lupi, ed alcune

linci.

Non esistono acque stagnanti fuorchè nella parte più bassa del comune, ove si vede una piccola palude.

Le piante che meglio vi allignano, sono i larici, gli abeti i pini, il cui legname serve alla costruzione delle case, ed i pioppi, gli alni, i frassini, i salici, che servono a farne mobili: di quest'ultime piante, come anche dei larici, e dei pini si fa pur legna da ardere. Le foglie dei salici, e dei frassini formano in parte l'alimento delle pecore, e dei montoni nell'invernale stagione. Molte delle piante atte alla fabbricazione delle case vengono trasportate nella capitale.

Nel comune si fabbrica una considerevole quantità di grossi panni per uso dei montanari.

Nel borgo superiore vedesi un'antichissima chiesa sotto il titolo dell'Assunzione di Maria Vergine. Si crede che essa già fosse un tempio dedicato a Minerva.

La collegiata di s. Lorenzo, ossia l'Ulciese pieve detta dei Martiri, è uffiziata da cinque sacerdoti beneficiarii, a ciascuno dei quali Sua Maestà concede un'annua pensione di lire seicento: fu altre volte capo di una celebre congregazione di canonici regolari dell'ordine di s. Agostino, le cui vicende saranno distesamente riferite qui appresso. Sulla gran porta della chiesa collegiale sta una latina iscrizione, la quale rammenta che nell'ultimo giorno di maggio del 1750 gli abitanti di Oulx furono ben lieti di avere tra le loro Dizion. Geogr. ecc. Vol. XIII.

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mura l'augusto figlio di Carlo Emmanuele III, e l'augusta sua sposa figliuola del re di Spagna Filippo V. Lo stesso avvenimento è ricordato da un'epigrafe su marmorea lapide allogata al disopra della porta d'ingresso d'Oulx verso le

vante.

Vi esiste un collegio reale assai rinomato, in cui s'insegna sino alla rettorica inclusivamente: i numerosi alunni vi ricevono un'educazione letteraria, religiosa, e civile.

Evvi una congregazione di carità, della quale sono tenui le rendite. La sala comunale assai vasta e bella è adorna dei ritratti dei nostri augusti Sovrani.

Si tengono due annue fiere; la prima nel sesto giorno di ottobre, la seconda dopo le feste di Pasqua.

Per riguardo ai pesi è in uso la libbra di dodici oncie: la misura dei cereali è l'emina di Susa: la misura agraria si fa per tese di cinque piedi e mezzo detti manuali, o del Re: la séléré equivale a quattrocento tese.

Vi esistono una giudicatura mandamentale, un uffizio di R. dogane, ed una stazione di R. carabinieri comandata da un maresciallo d'alloggio.

Gli abitanti di questo borgo sono in generale di robusta complessione, di pacifica indole, e sommamente affezionati ai Reali di Savoja.

Oulx (valle d'): propriamente parlando le valli di Cesana, di Oulx, e di Susa ne fanno una sola, succedendosi l'una all'altra pel corso della Dora Riparia, o piccola Dora, che le attraversa tutte; ma noi conformandoci all'uso della più parte dei corografi, le considereremo separatamente, e farem qui parola della seconda, riserbandoci a descrivere le altre due nell'articolo Susa provincia.

La valle di Oulx ha quella di Bardonêche a ponente; a settentrione ha le alpi Cozie che la dividono dalla Savoja, e dal rimanente della valle di Susa; a mezzodì la valle di Cesana; a scirocco quella di Pragelato; a levante una parte della Comba di Susa, e della provincia di Pinerolo.

Di circa otto miglia è la sua lunghezza, misurandola dal casale detto di Zamara, o Zamorra a due miglia superiormente ad Oulx sin presso a Ciomonte, dove già erano i termini della Francia e del Piemonte prima della cessione

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