un momento, in cui la fortuna sembrava congiurare contro quell'Arciduchessa. Durante questa lotta le valli di Oulx, di Cesana e di Susa provarono assai meno gli effetti delle ostili mosse, che le vicine vallate del Varaita, dello Stura, e quelle del nicese contado. Se non che i francesi, nel 1747, condotti dal generale Bellisle passarono, alla metà di luglio, il Monginevro, e secondo un piano ideato da quel generale, dovevano, per introdursi in Piemonte senza toccare la temuta fortezza della Brunetta, schiudersi il varco pei balzi che si adergono tra Exilles e Fenestrelle, e discendere per la valle del Sangone a Giaveno, ed Avigliana nelle pianure attorno alla capitale. in Appena Carlo Emanuele n'ebbe la notizia, ordinò che si erigesse a muro secco, investito di erbose zolle, una trincea capace di contenere quindici battaglioni intorno ad un collo, per cui da due lati correva la via da Exilles a Fenestrelle, il qual collo fu chiamato dell'Assietta, perchè sulla sua cima trovasi una pianura rotonda come un piattello, francese assiette. Il generale Bellisle giunge a piè di quel monte in sulla sera del 18 luglio, e con quaranta battaglioni scelti, e col fiore della nobile volontaria milizia, alle quattro di sera del dì vegnente, a due lati, e di fronte assale con terribile furia l'opposto trinceramento: già i francesi arrivano al parapetto, lo svelgono, e stanno per introdurvisi. I nostri non che sbigottirsi al fiero scontro, o retrocedere, animosamente seguono i loro duci (vedi Bricherasio), che intrepidi si slanciano contro gli assalitori granatieri, e giù li rovesciano dalla rupe. Il numero de' nemici cresce quindi a dismisura, perchè senza paragone assai maggiore di quello dei difensori, i quali sebbene già molto affaticati, pure non cedono agli iterati assalimenti. Il Bellisle giunge egli stesso a piantar sul ciglione la bandiera di Francia: un ultimo sforzo degli uffiziali e dei soldati francesi sembra trionfar dappertutto; ma non vien meno il coraggio delle subalpine schiere, che rimangono ancor vincitrici. Cade il Bellisle d'un colpo mortale: il resto del gallico esercito lasciando sul campo un grande novero di morti, feriti e prigioni, si ritira sotto il comando del Villemure sino al di là del Monginevro. Questa memoranda vittoria delle truppe di Carlo Emanuele III accelerò la conclusione della pace di Aquisgrana stipulata il 19 aprile 1748. L'anno 1750 fu liétissimo per Oulx e per l'intiera sua valle: l'infanta di Spagna Maria Antonia Ferdinanda, figliuola dell'ispano monarca Filippo V, in virtù d'uno de' segreti articoli dell'anzidetta pace, fu promessa in isposa al duca di Savoja Vittorio Amedeo III, primogenito del re Carlo Emanuele III: venuta ella di Spagna per la Provenza, e varcato il Monginevro, ritrovò ad Oulx l'augusto suo sposo, il quale ivi celebrò con essa il solenne suo matrimonio il 31 di maggio, nell'antica collegiale canonica, che parve in quei giorni risplendere del suo primitivo decoro. Il borgo, o città di Oulx meritamente si onora di aver dato i natali al signor cavaliere D. Luigi Des-Ambrois di Nevache. Laureatosi egli con singolar distinzione in ambe leggi, fu dapprima chiamato a percorrere la carriera dell'alta magistratura, ed ebbe la nomina di sostituito nell'uffizio del procuratore generale del Re. In tal qualità fece parte di parecchie Commissioni sovra importanti materie legislative, e di superiore amministrazione. Verso il fine del 1841 venne eletto ad intendente generale del contado di Nizza, e nel breve spazio di due anni, in cui sostenne quest'impiego, condusse a buon termine molti intricati affari, e quello soprattutto dell'arginamento del Varo. In agosto del 1844 fu elevato all'eminente carica di reggente la Regia Segreteria di Stato per gli affari dell'interno. Dal tempo, in cui principiò l'amministrazione di quest'inclito personag gio, si diedero provvisioni di gran momento: furono ristabilite le due provincie di Varallo e di Domodossola con segnalato vantaggio dei buoni, e solerti abitanti delle medesime: si vide ordinata per conto del governo la costruzione della strada ferrata da Genova a Torino, con un ramo al lago maggiore, e già ne sono cominciati i lavori di escavazione sugli appennini, e compiuti i deliberamenti per qualche tronco di essa: si promossero gli studii sopra altre linee, e si attivarono specialmente quelli per una strada ferrata verso la Savoja: fu aperta una casa di educazione correzionale presso Torino, che può contenere trecento giovani discoli, e se ne affidò la direzione al benemerito signor ca nonico Fissiaux fondatore di altre siffatte case in Marsiglia : l'ordinamento di due carceri centrali erette l'una presso Alessandria, l'altra in Oneglia, è sollecitato con quella maturità di consiglio, che dall'utilissimo scopo è richiesta: il R. collegio delle provincie già ristabilito per R. biglietto, lo fu per R. patente; e i lavori della fabbricazione, che n'erano appena incominciati, omai si veggono compiuti: ordinaronsi le tanto desiderate scuole di metodo, una normale presso l'università di Torino, e le altre nelle provincie: furono stabilite novelle cattedre di teologia, di patria storia, di storia italiana ed una di economia pubblica : riordinossi l'insegnamento femminile: si aprirono sotto la diretta dipendenza della R. Segreteria dell'interno le scuole di meccanica e di chimica applicate alle arti: venne stabilito il sistema decimale-metrico per i pesi e per le misure: al Consiglio dell'ordine civile di Savoja, che era composto di soli sei membri, ne furono aggiunti quattro con autorità al ministro per gli affari dell'interno, presidente nato del Consiglio medesimo, di chiamarne ai congressi, ove lo creda opportuno, altri cavalieri dell'ordine; dal che nasceranno con più sicurezza gli effetti a cui mirano le R. Patenti del 29 d'ottobre 1831. Tali sono i più importanti atti di alta ed illuminata amministrazione che segnalarono il breve giro di venti mesi, appena trascorsi, dacchè il Desambrois dirige, gli affari interni del regno. Quegli atti, che ottengono il plauso di tutte le persone assennate e davvero zelanti del bene universale, sono come arre dei pubblici vantaggi, cụi procaccieranno ancora i concepimenti di questo insigne uomo di stato, che in cima de' suoi pensieri ha quello di promuovere con efficacia la prosperità nazionale e di rendere vieppiù glorioso il regno del provvido Carlo Alberto, il quale ne seppe riconoscere il vasto intelletto, i lumi preziosi e l'instancabile operosità. OUTRECHAISE (Ultrasedium), com. nel mand. di Ugine, prov. dell'Alta Savoja, dioc. d'Annecy, div. di Savoja. Dipende dal senato di Savoja, intend. prefett. ipot. insin, di Albertville, posta di Ugine. Questo piccolo comune fu signoria dei Duin-Marechal, conti della Valdisere. 4 Trovasi alla destra del Chaise, à sirocco dá Annecy, e a maestrale da Albertville. Per le cose spirituali dipende dalla parrocchia di Ugine. È distante un miglio da Ugine, tre miglia da Albertville, e undici da Annecy. La superficie del suo territorio è di giornate 1231, le quali producono cereali d'ogni sorta, uve, ed altre specie di frutta. Vi abbonda il grosso, ed il minuto bestiame. Visi trovano molte volpi. Il rivo, o torrentello Chaise, detto anche Monthoux, nasce a Serraval, nel mandamento di Thônes, e va a gettarși nell'Arly sul territorio di Ugine: vi. si tragitta col mezzo di un ponte in legno. Due altri piccoli torrenti bagnano le terre di questo comune; l'uno chiamasi Lachenat, e l'altro Crochés. Si usano i pesi, e le misure di Ugine. I terrazzani di Outrechaise godono in generale di una forte complessione, e sono affaticanti, ed industriosi. Popolazione 290. OVADA (Vualda, Vuada, Vada), capoluogo di mandamento nella prov. e dioc. d'Acqui, div. di Alessandria. Dipende dal senato di Casale, intend. prefett. ipot. d'Acqui. Ha gli uffizii d'insinuazione, e di posta. Questo cospicuo borgo sorge sopra una specie di promontorio, i piedi del quale sono, con grave pregiudizio del paese, battuti e corrosi dai fiumi Olba, e Stura, che quivi hanno il loro confluente. È discosto circa dieci miglia italiane da Acqui, sedici da Alessandria, trenta da Genova, undici da Novi: trovasi in facile comunicazione con quest'ultima città, mediante la nuova strada provinciale. Vi si respira un'aria salubre: il clima è buono anzi che no: verso tramontana si gode della vista di un orizzonte assai vasto. A questo comune sono unite due frazioni denominate, una la Costa, e l'altra s. Lorenzo, le quali hanno entrambe il comodo di una propria parrocchia. Il parroco del capoluogo è insignito del titolo di vicario foraneo. Gli anzidetti fiumi sono ambidue valicati da un ponte costrutto in pietra, ed in cotto. L'Olba ha le fonti negli apennini; ló Stura nasce in un monte del comune di Masone. Ovada come capo di mandamento ha soggetti i comuni di Belforte, e di Tagliolo. Delle sue vie comunali, una verso ponente scorge al capoluogo di provincia; un'altra verso mezzodì si dirige a Genova; una terza da mezzanotte accenna ad Alessandria. La costituzione geologica del territorio che si appressa immediatamente ad Ovada, non contiene gran numero di formazioni: tuttavia, ad ostro del paese, e nelle soprastanti montagne si puonno distinguere schisti lucidi talcosi, ålquanto cristallini, i quali probabilmente sono roccie argillose della formazione cretacea, ovvero ghiarose potentemente modificate da enormi massi di serpentina, la quale costituisce quasi per intiero le montagne, donde nascono l'Olba, e lo Stura. Oltre a quelli schisti cristallini, vi esistono pure calcarei creduti della stessa epoca, ed alcuni gneiss che sembrano più antichi. Le roccie, di cui è composto il promontorio di Ovada, come anche le colline dei prossimi luoghi di Tagliolo, Belforte, e Cremolino, appartengono ad una formazione più recente delle prime, cioè al terreno terziario medio. Queste roccie poi considerate mineralogicamente, sono ora podinghe a grani più o meno grossi, contenenti in ispecial modo ciottoli serpentinosi, ora marne sabbiose alquanto indurite, ora arenarie di diversa durezza. Si alternano esse quasi indistintamente tra loro; in generale però la podinga trovasi alla parte inferiore. È assai probabile che le pagliuzze d'oro, che si pescano da gran tempo nell'Olba, e nello Stura, provengano da alcune particelle di questo metallo sparso nelle podinghe, e che si sieno staccate da qualche filone metallico, il quale dee trovarsi nelle roccie offiolitiche dei monti di Rossiglione, e dell'Olba: il che apparisce da alcune pagliuzze di questo metallo, che si rinvengono nei due sopracennati fiumi, anche prima che abbiano raggiunto il suolo, ove cominciano le formazioni di podinghe. Nelle roccie sopradescritte, come facenti parte del terreno terziario, si discuoprono frequentissimi resti organici, i quali servono a determinare precisamente l'epoca del medesimo. Il borgo di Ovada consiste in tre principali contrade che vanno a riuscire sulla piazza parrocchiale, e vengono inter |