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pensi il socio minore, cui però resta tutta la paglia, della quale gli ozieresi, come la maggior parte de' logudoresi, fan poco conto, essendo soliti i più di lasciarla sul luogo della trebbia. Egli è per questa inutilità della medesima, che i mietitori, a differenza de'campidanesi, lasciano alte le stoppie. Come si potrebbe provvedere all'incremento dell'agricoltura nel territorio ozierese? A siffatta questione posta da alcuni trovasi nelle cose che dissi conveniente risposta, e qui aggiungerò che molto ancora gioverebbe al vantaggio delle medesime se nelle regioni più distanti dal territorio si deducessero dalla città alcune colonie, p. e. una nella regione di Butule, un'altra in quella di Bisarcio, una terza in quella di s. Giovanni de' sa Ena. I campi lontani son peggio lavorati e negletti che i prossimi, perchè i cultori vi giungono stanchi del viaggio, e non voglion poi senza gran bisogno ripeterlo.

Tanche. Forse più di due terzi del territorio di Ozieri è spartito in aree di diversa grandezza e figura, e chiuso a muro secco, o barbaro, come comunemente dicesi, alto a poco più della cintura dell'uomo.

Si può vedere quanto dal 1830 (?), al qual anno abbiamo riferita la Nota statistica, di cui fu fatto cenno sotto il titolo Territorio, quanto di terreno indi in qua siasi continuato a chiudere, perchè mentre allora i terreni chiusi non aveano una superficie maggiore di star. 35000, ora deve tenersi cresciuta in là di starelli 42000, cioè ari 1,680,000. Secondo che già accennai, vedonsi chiusi nel territorio ozierese veri latifondi, così estesi, che non sono più i territori di alcuni villaggi nel campidano di Ales. In molte di queste tanche si hanno alberi ghiandiferi e numerosi perastri, pascoli, terre arative, vignate, e ortensi, e si sono fatte varie divisioni con muri simili alla cinta, ne' quali spazi successivamente si introduce il bestiame o si tengono a pascolo contemporaneamente diverse specie.

Quasi in tutte le tanche, come nelle vigne, è una casa per conservare gli stromenti agrarii, tener a tempo i frutti; e ne'fondi più notevoli sono esse più grandi e comode per poter alloggiare i servi e la famiglia del proprietario, che vi soggiorna in certe stagioni.

La condizione di queste tanche va di giorno in giorno migliorando, e questo promette che le medesime diventeranno sempre più fruttifere, e cresceranno nel pregio, che ancora, come ho già significato, han menomo.

Abbiam lodato gli oskeresi perchè sieno stati de' primi a profittare delle benefiche disposizioni della legge sulle chiudende, ed è ragione che pari lode tributiam agli ozieresi, che l'accolsero con gratitudine e si posero a praticarla. In altre parti sono stati i pastori che contradissero alla chiusura de' terreni, pur di privata proprietà; in Ozieri e in Oskeri sono stati i pastori che diedero l'esempio: il che prova quanto i medesimi sieno più intelligenti del vero loro interesse. Pertanto quando nel 1851 tutta la prossima provincia di Nuoro ardeva per le sedizioni della classe pastorale con tanto danno de' proprietari, in queste parti era una perfetta tranquillità, e nessuno, nè pure fra' più miserabili, mancò allora, nel pessimo esempio, nè in menoma cosa, al rispetto delle proprietà, come nè pure mancò in seguito. L'opinione generale consacra il diritto del particolar dominio, e questo sentimento ne promette un facile progresso e rapidi miglioramenti.

Pastorizia. Nell'articolo di Montacuto abbiamo notata assai grande l'abbondanza de' pascoli per l'alimento delle varie specie di bestiame; il che vale principalmente per il territorio di Ozieri e nella regione montuosa e in quel gran piano, che dicono il Campo, fertile al giorno d'oggi non men che fosse quando il Fara nella sua corografia qualificava armentosissimo questo amplissimo vallone.

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Il numero de' capi educati in questo tempo, che è intorno a' 50 mila, si può distinguere nelle seguenti parziali : Bestiame manso: buoi per l'agricoltura 2000, cavalli 900, giumenti 500, perchè una gran parte del grano si macina in molini idraulici.

Bestiame rude: vacche 12000, tori e vitelli 3000, capre 4600, caproni 2000, porci 3500, pecore 18000, montóni 4000.

I pascoli aperti e comunali sono in piccol spazio : però quasi tutti i branchi pascono nelle tanche, e alcuni si conducono in altri territori sopra salti affittati, quando per contrarietà

de' tempi i pascoli del contado non sieno sufficienti. Questo accade più soventi per gli armenti de' porci.

Ho già più d'una volta lodato il rispetto degli ozieresi per la proprietà, e nessuna prova migliore del medesimo, che la poca loro vigilanza sulle più lontane tanche, dove, nel tempo che si vaca dalle operazioni del lattificio, vedrai lasciati soli gli armenti e le greggie per più giorni, ma non udirai che alcun ladro abbia trapassato il muro, apertavi una breccia, o semplicemente rimosse le spine, con cui si coprono gli aditi (giassus). Da questo però vedrà bene il lettore che si indica pure la continenza degli uomini dei luoghi prossimi, e il rispetto dei medesimi alla proprietà sia per sentimento di giustizia, sia per timore di rappresaglia privata o di pena pubblica.

Prosperità e produzione. La riserva dei pascoli ha già cominciato a produrre il buon effetto che si sperava. E véro che il numero dei capi (sebbene ancora assai considerevole) è diminuito, ma essi sono in stato assai migliore, e producon più che producevano essendo in numero maggiore. Senza questo v'ha più sicurezza sulla vita dei medesimi in addietro soggetta a gravi incertezze per la mortalità che susseguiva dopo aver bevuto d'acque avvelenate, per esser consunti i pascoli dei salti e per il contatto con un branco infetto. Se poi non si lasci al vento la paglia, si formino dei prati dove si può, si tagli e conservi il fieno, e si formino stalle, allora le condizioni si faran più buone, le razze si conserveranno, le lane perderanno la rozzezza ordinaria, e il frutto del latte sarà molto più considerevole.

Gli ozieresi ed oskiresi, che studiano sull'agricoltura meglio di altri, e intendono il maggior frutto che avranno dalle razze migliorate, si sono già adoperando per rilevare quella delle vacche, servendosi per la fecondazione delle medesime di robusti e grandi tori forestieri, e cominciano a vedere i buoni effetti delle loro cure nelle novelle generazioni. Se altrettanto voglian poi fare per le pecore, per le cavalle e per la specie porcina, e studino a conservarle in quel grado, essi si troveranno più ricchi con un numero minore di capi.

Veterinaria. In sulla parte dell'agricoltura indica il gran vantaggio che verrebbe a essa ed alla pastorizia, se si man

dassero alcuni giovani in sul continente per imparar bene queste due arti; e or voglio soggiungere altra cosa necessaria, perchè è necessario che si conduca un medico veterinario, il quale possa provvedere alla sanità del bestiame. Tanti capi di valore non perirebbero in conseguenza di alcuni malori, se si potesse consultare un perito. Inviandosi alcuni agli studi dell'agricoltura e della pastorizia potrebbesi mandare uno o due giovani per imparare la medicina applicata alle bestie. Lattificio. I pastori ozieresi fanno molto butirro, del quale una parte è per il bisogno del paese, dove se ne consuma assai, l'altra per il commercio, mandandolo fino nella capitale per alcuni viandanti.

Notevole è la quantità del cacio che si fabbrica, e in maggior quantità il formaggio fino che il bianco, perchè questo domandasi solo pe' porti che fanno ancora qualche commercio co' napoletani, i quali lo aman più così che altrimenti.

L'arte è molto difettosa nel caseificio; ma giova sperare che si adottino migliori metodi di manipolazione. Orune ha già dato l'esempio, ed io ho potuto vedere alcuni formaggi lavorati con qualche merito (1).

(1) Parlo qui de' due formaggi confezionati nel detto paese col metodo adoperato in Svizzera, i quali dalla R. Segreteria di stato per gli affari di Sardegna furono sottoposti all'esame d'uno de' più distinti chimici de' R. Stati, il signor Angelo Abbene, assistente alla scuola di chimica generale e farmaceutica, perchè riconoscesse le rispettive qualità, e indicasse come il prodotto si potrebbe portare al pregio stesso di quel cacio, che volgarmente chiamasi Gruvera o Gruyere dal luogo (nel cantone di Friborgo), dove fabbricasi il più stimato.

Siccome i detti formaggi erano di diversa mano, uno lavorato da svizzeri, altro da persone del paese; però il prelodato chimico li analizzò separatamente tra essi e comparativamente con quello fabbricato in Svizzera e con l'altro che si fabbrica in Pollenzo presso Bra. A maggior brevità indicheremo con semplici iniziali i diversi formaggi esaminati; il formaggio fabbricato in Orune dagli svizzeri O. S., dagli orunesi 0. O., quello di Pollenzo P., quello di Svizzera S.

Ne' salti si fa gran consumo di latte, sebbene minore che facciasi da' galluresi, ed è parte del vitto ordinario quel latte fermentato (il migiurato), del quale abbiam fatto parola, ragionando del vitto dei pastori e delle varie maniere di manipolare il latte.

Carattere de'quattro formaggi suddetti.

Colore. O. S. bianco gialliccio tendente al madreperla, che all'aria volge nel verdiccio; 0. O. un po' più gialliccio; P. bianco giallastro che all'aria diventa più carico; S. bianco giallastro che si fa più carico.

Consistenza. O. S. solida, alquanto tenace; 0. 0. più compatta, più dura e più tenace; P. solida, pastosa, facile a tagliarsi, di minor tenacità; S. come il precedente, ma

ancora men tenace.

Odore. O. S. proprio di cacio non ingrato; 0. 0. idem; P. idem; S. idem.

Sapore. O. S. non ingrato, un po' frizzante sulla lingua e alquanto resistente a' denti; O. O. non ingrato, assai salato, frizzante, duretto alla masticazione; P. molto più grato, un po' più frizzante, e più facile a' denti; S. come il precedente, ma un po' più frizzante ed aromatico.

Spessezza. O. S. 6 314 centimetri all'orlo e 7 centimetri nel centro; 0. 0. 6 cent. all'orlo, 6 314 nel centro; P. 7 415 centim. all'orlo e 9 112 centim. nel cent.; S. 7 213 cent. all'orlo e 9 215 nel cent.

Crosta. O. S. sottile, bigio-bruna con l'impronta d'una tela; O. O. sottile, più diseguale, più sporca con la stessa impronta; P. un po' più spessa ricoperta d'una materia biancastra; S. più spessa ancora e ricoperta da una materia in parte bianco sporca, in parte bruna.

Struttura. O. S. piuttosto compatta con rari e piccoli vacui, contenenti pochissimo umore chiaro con sapore di cacio salato; 0. 0. idem; P. di pasta uniforme con larghi vacui contenenti molto umore con sapor grato di cacio salato un po' frizzante; S. idem con la differenza che alcuni vacui sono più larghi ancora.

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