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Philos. Liberma 1-23-25

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DEL SOGNO (').

Se c'è cosa che a primo aspetto sembri indubitabile ed evidente, la è del sicuro l'unità e continuità della nostra vita interiore. Dalle prime memorie dell' infanzia fino all'istante. presente noi percorriamo con un rapido sguardo tutto il filo più o men lungo del nostro svolgimento e la nostra individuale personalità riassume e unisce in sè tutta quella moltiforme serie di fatti, che tutti sono fatti del nostro Io, elementi della nostra vita.

Eppure ogni sera questo filo s'interrompe per riannodarsi al mattino seguente; ogni sera, chiudendo gli occhi al sonno, noi deponiamo, son per dire, la vita colle sue gioie e i suoi dolori, colle sue ansie e le sue speranze, con le sue compiacenze e i suoi rimorsi come il viandante depone per brevi istanti il suo fardello - per riassumerlo allo svegliarsi; e il

(1) Questo scritto contiene il riassunto di due conferenze che l'autore ha tenuto l'una in Padova il 13 febbraio 1878 e l'altra in Brescia il 7 marzo dell'anno stesso. L'importanza dell'argomento specie in rispetto alla psicologia, e quella certa attrattiva ch'è propria di tutto ciò che ha del fantastico e del misterioso, quale si è appunto il fenomeno del sogno, fanno sperare allo scrivente che queste pagine, benchè dettate in una forma più presto popolare che strettamente scientifica, non saranno sgradite ai lettori della Filosofia delle scuole italiane.

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primo atto appunto della ridesta coscienza consiste nel riaffermare l'unità, l'identità, la continuità di tutti quei tronchi a così chiamarli della nostra interna esistenza.

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Ma che cosa accade in quegli spazi intermedi che disgiungono volta per volta i brani staccati della nostra vita? Rappresentano essi forse un vuoto assoluto, il nulla dell'esistenza? Non già; in quegl'intervalli s'intromette spesse volte, se non forse anche sempre, un' altra vita, altri frammenti di vita. Vita più strana, più incoerente, più scompigliata e in generale assai più fievole che non sia quella della veglia; vita che appena per un sottil filo s'attiene a quella che sempre la precede e la segue e che non connette d'ordinario i suoi varii brani tra di loro, ma li lascia disgregati e indipendenti, quantunque in tutti domini pur sempre, quasi basso continuo o nota fondamentale, la coscienza del nostro Io.

Questa vita sgranata e a frastagli, che forma come a dire gl' intermezzi del dramma di quell' altra che più propriamente risguardiamo come nostra, è la vita del sogno.·

Nè perchè il sogno sia un'ombra vana e senza sostanza di realtà, un giuoco di parvenze bugiarde, un nulla- come sembra e in un rispetto è anche vero esso è perciò men degno d'essere studiato; perocchè esso pure ha la sua parte di realtà, anzi è una realtà. E, notiamolo, non già una realtà esteriore e straniera, cui potessimo rimanere indifferenti; bensì è una realtà intima, è una parte della nostra esistenza, una parte di noi stessi.

Ma il sogno non solamente è un fatto che risguarda la nostra vita del momento, esso è di più un fatto che ha un'importanza storica considerevole, è un fatto che si connette intimamente collo svolgimento della vita individuale e sociale.

A persuaderci di questa verità non bisognano molte parole; bastimi ricordare quante volte i primi germi d' un affetto, d'una simpatia o antipatia personale, che spesso farà sentire i suoi effetti per tutta la vita, vogliono cercarsi in un sogno. Chè non a torto una fanciulla innamorata pregava :

Fa che Matelda a lui venga ne'sogni,

Come a me vien la sua diletta immago,
In un riso di cielo.

E la storia registra molti casi, in cui le più gravi risoluzioni furono la conseguenza d'un sogno. Dove si vuol notare che quello che in tale argomento si viene a sapere anche da coloro che ne sono il subbietto, è un nulla in confronto di quello che rimane assolutamente celato alla nostra coscienza. Quanti indirizzi del pensiero, dei sentimenti, degli affetti, le cui radici si nascondono nelle profondità inesplorate dell' anima, sono l'effetto di sogni, onde la memoria più non ha conservato le tracce! Se l'arte, se la scienza stessa potessero narrarci quanti trovati, qnante divinazioni, quanti segreti impulsi gli son venuti primamente da un sogno, certo ne resteremmo altamente meravigliati. Perocchè spesso quelle subitanee e inesplicabili rivelazioni, che si affacciano al genio artistico o scientifico, traggono la loro origine prima da quel fermento caotico delle idee, che si agita nella vita semi-inconscia del sogno. Il che ci apparirà più chiaramente quando saremo penetrati più addentro nello studio di questo fatto misterioso e avremo esposto le leggi del suo svolgimento e i mille fili che lo connettono colla vita della veglia.

Ma per pure accennare ad alcune fra le molte ragioni della importanza storica del sogno, ricorderò che questo è il padre

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