La Divina commedia di Dante AllighieriR. Decker, 1862 - 537 pagine |
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Pagina 151
... ch ' io son l'ombra di Capocchio , Che falsai li metalli con alchimia , E ti dei ricordar , se ben t'adocchio , 139. Com ' io fui di natura buona scimia . CANTO TRENTESIMO Nel tempo che Giunone era crucciata Per Semelè 151.
... ch ' io son l'ombra di Capocchio , Che falsai li metalli con alchimia , E ti dei ricordar , se ben t'adocchio , 139. Com ' io fui di natura buona scimia . CANTO TRENTESIMO Nel tempo che Giunone era crucciata Per Semelè 151.
Pagina 152
Dante Alighieri. CANTO TRENTESIMO Nel tempo che Giunone era crucciata Per Semelè contra il sangue tebano , Come mostrò una ed altra fiata , 4. Atamante divenne tanto insano , Che veggendo la moglie con due figli Andar ... CANTO TRENTESIMO ...
Dante Alighieri. CANTO TRENTESIMO Nel tempo che Giunone era crucciata Per Semelè contra il sangue tebano , Come mostrò una ed altra fiata , 4. Atamante divenne tanto insano , Che veggendo la moglie con due figli Andar ... CANTO TRENTESIMO ...
Pagina 334
... . E quando il carro a me fu a rimpetto , Un tuon s'udi ; e quelle genti degne Parvero aver l ' andar più interdetto , 154. Fermandos ' ivi con le prime insegne . CANTO TRENTESIMO Quando il settentrion del primo cielo , Che 334.
... . E quando il carro a me fu a rimpetto , Un tuon s'udi ; e quelle genti degne Parvero aver l ' andar più interdetto , 154. Fermandos ' ivi con le prime insegne . CANTO TRENTESIMO Quando il settentrion del primo cielo , Che 334.
Pagina 335
Dante Alighieri. CANTO TRENTESIMO Quando il settentrion del primo cielo , Che nè occaso mai seppe nè orto , Nè d'altra nebbia , che di colpa velo , 4. E che faceva li ciascuno accorto Di suo dover , come il più basso ... CANTO TRENTESIMO ...
Dante Alighieri. CANTO TRENTESIMO Quando il settentrion del primo cielo , Che nè occaso mai seppe nè orto , Nè d'altra nebbia , che di colpa velo , 4. E che faceva li ciascuno accorto Di suo dover , come il più basso ... CANTO TRENTESIMO ...
Pagina 514
... . Vedi l'eccelso omai , e la larghezza Dell ' eterno valor , poscia che tanti Speculi fatti s ' ha , in che si spezza , 145. Uno manendo in sè , come davanti . CANTO TRENTESIMO Forse se ' milia miglia di lontano Ci 514.
... . Vedi l'eccelso omai , e la larghezza Dell ' eterno valor , poscia che tanti Speculi fatti s ' ha , in che si spezza , 145. Uno manendo in sè , come davanti . CANTO TRENTESIMO Forse se ' milia miglia di lontano Ci 514.
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Parole e frasi comuni
ACCIDIOSI alcun Allor altra altrui ambo amor anima ANTIPURG ANTIPURGATORIO appresso Arno assai avea Barbariccia beato Beatrice buon CANTO CANTO DECIMO CANTO OTTAVO CANTO SETTIMO CANTO TRENTESIMO cerchio ch'è Ch'io Chè ciascun ciel colui cominciò convien CORN cotal cotanto DANTE E VIRGILIO dico dietro dinanzi disio dissi divina dolce Donna dritto drizzò Duca EMPIREO eterno facea fece fiamma foco FORESE DONATI fummo gente GERIONE giro giuso gridò guarda Indi INFERNO INFERNO XXX innanzi l'altro l'anima l'occhio l'ombra laggiù loco luce lume Maestro maraviglia mente mondo monte mosse occhi omai PARAD PARADISO parea parlar parole passi Perocchè piange pianta Piccarda piè poco Poscia prego pria puote PURGATORIO quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota santa spira spirto STAZIO stella suso terra tosto trista veder vedi vedrai veggio venir vidi VIII Virgilio virtù viso vista volse volto
Brani popolari
Pagina 3 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Pagina 13 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore; fecemi la divina Potestate, la somma Sapienza e il primo Amore.
Pagina 519 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Pagina 262 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Pagina 358 - Venir vedra'mi al tuo diletto legno, E coronarmi allor di quelle foglie Che la materia e tu mi farai degno.
Pagina 499 - ... io fossi figura di sigillo, a' privilegi venduti e mendaci ond' io sovente arrosso e disfavillo.
Pagina 495 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la .propria virtù che la sublima; 88 Fec' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare ond
Pagina 97 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 27 - Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Pagina 28 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.