La Divina commedia di Dante AllighieriR. Decker, 1862 - 537 pagine |
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Pagina 25
... ragion sommettono al talento . 40. E come gli stornei ne portan l ' ali , Nel freddo tempo , a schiera larga e piena , Così quel fiato gli spiriti mali . 43. Di qua , di là , di giù , di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai ...
... ragion sommettono al talento . 40. E come gli stornei ne portan l ' ali , Nel freddo tempo , a schiera larga e piena , Così quel fiato gli spiriti mali . 43. Di qua , di là , di giù , di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai ...
Pagina 75
... ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . 67. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gent ' è avara , invidiosa e superba : Da ' lor costumi fa che tu ti forbi . 70. La tua fortuna tanto onor ti serba , Che ...
... ragion ; chè tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico . 67. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi , Gent ' è avara , invidiosa e superba : Da ' lor costumi fa che tu ti forbi . 70. La tua fortuna tanto onor ti serba , Che ...
Pagina 157
... ragion ch ' io ti sia sempre allato , Se più avvien che fortuna t ' accoglia , Ove sia gente in simigliante piato ; 148. Chè voler ciò udire è bassa voglia . CANTO TRENTESIMOPRIMO " Una medesma lingua pria mi morse , 157.
... ragion ch ' io ti sia sempre allato , Se più avvien che fortuna t ' accoglia , Ove sia gente in simigliante piato ; 148. Chè voler ciò udire è bassa voglia . CANTO TRENTESIMOPRIMO " Una medesma lingua pria mi morse , 157.
Pagina 167
... ragion di lui ti piangi , Sappiendo chi voi siete , e la sua pecca , Nel mondo suso ancor io te ne cangi , 139. Se quella con ch ' io parlo non si secca . CANTO TRENTESIMOTERZO La bocca sollevò dal fiero pasto Quel peccator 167.
... ragion di lui ti piangi , Sappiendo chi voi siete , e la sua pecca , Nel mondo suso ancor io te ne cangi , 139. Se quella con ch ' io parlo non si secca . CANTO TRENTESIMOTERZO La bocca sollevò dal fiero pasto Quel peccator 167.
Pagina 191
... ragion ne fruga ; 4. Io mi ristrinsi alla fida compagna : E come sare ' io senza lui corso ? Chi m ' avria tratto su per la montagna ? 7. Ei mi parea da sè stesso rimorso : O dignitosa coscienza e netta , Come t ' è picciol fallo amaro ...
... ragion ne fruga ; 4. Io mi ristrinsi alla fida compagna : E come sare ' io senza lui corso ? Chi m ' avria tratto su per la montagna ? 7. Ei mi parea da sè stesso rimorso : O dignitosa coscienza e netta , Come t ' è picciol fallo amaro ...
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Parole e frasi comuni
ACCIDIOSI alcun Allor altra altrui ambo amor anima ANTIPURG ANTIPURGATORIO appresso Arno assai avea Barbariccia beato Beatrice buon CANTO CANTO DECIMO CANTO OTTAVO CANTO SETTIMO CANTO TRENTESIMO cerchio ch'è Ch'io Chè ciascun ciel colui cominciò convien CORN cotal cotanto DANTE E VIRGILIO dico dietro dinanzi disio dissi divina dolce Donna dritto drizzò Duca EMPIREO eterno facea fece fiamma foco FORESE DONATI fummo gente GERIONE giro giuso gridò guarda Indi INFERNO INFERNO XXX innanzi l'altro l'anima l'occhio l'ombra laggiù loco luce lume Maestro maraviglia mente mondo monte mosse occhi omai PARAD PARADISO parea parlar parole passi Perocchè piange pianta Piccarda piè poco Poscia prego pria puote PURGATORIO quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota santa spira spirto STAZIO stella suso terra tosto trista veder vedi vedrai veggio venir vidi VIII Virgilio virtù viso vista volse volto
Brani popolari
Pagina 3 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Pagina 13 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore; fecemi la divina Potestate, la somma Sapienza e il primo Amore.
Pagina 519 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Pagina 262 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Pagina 358 - Venir vedra'mi al tuo diletto legno, E coronarmi allor di quelle foglie Che la materia e tu mi farai degno.
Pagina 499 - ... io fossi figura di sigillo, a' privilegi venduti e mendaci ond' io sovente arrosso e disfavillo.
Pagina 495 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la .propria virtù che la sublima; 88 Fec' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare ond
Pagina 97 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 27 - Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Pagina 28 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso; Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante.