Per terzo centennale della morte di Torquato Tasso (25 di Aprile 1895) Piccola antologia ad uso della gioventù studiosa

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tipo litog. E.G. Chilini, 1895 - 103 pagine
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 67 - suolo. Altri anni ed altro seggio Conviene agli alti ingegni. Or di riposo Paghi viviamo, e scorti Da mediocrità : sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Segui : risveglia i morti, Poi che dormono i vivi; arma le spente Lingue de' prischi eroi; tanto che in fine Questo
Pagina 6 - conversazione di questi divoti padri, la mia conversazione in Ciclo. Pregate Iddio per me : e siate sicuro che, siccome vi ho amato ed onorato sempre nella presente vita, così farò per voi nell'altra più vera, ciò che alla non finta, ma verace carità, s'appartiene. Ed alla divina grazia raccomando Voi e me stesso.
Pagina 6 - alcun'altra parte di Roma; ma quasi per cominciare da questo luogo eminente, e con la conversazione di questi divoti padri, la mia conversazione in Ciclo. Pregate Iddio per me : e siate sicuro che, siccome vi ho amato ed onorato sempre
Pagina 66 - t'avean, ch'era sì calda, Cinta l'odio e l'immondo Livor privato e de' tiranni. Amore, Amor, di nostra vita ultimo inganno, T' abbandonava. Ombra reale e salda . Ti parve il nulla, e il mondo Inabitata piaggia. Al tardo onore Non sorser gli occhi tuoi;
Pagina 6 - quando io pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà questo secolo da i miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun modo senza guiderdone. Mi sono fatto condurre in questo monastero di
Pagina 55 - più ardito allor di tutti i legni, Quanto circonda il mar, circondi e lustri, E la terra misuri, immensa mole, Vittorioso, ed emulo del Sole. Un uom della Liguria avrà ardimento All'incognito corso esporsi in prima : Nè
Pagina 33 - Oimè, misero me ! Io aveva disegnato di scrivere, oltre due poemi eroici di nobilissimo ed onestissimo argomento, quattro tragedie, delle quali aveva già formata la favola, e molte opere in prosa, e di materia bellissima e giovevolissima alla vita degli uomini, e d'accoppiare con la filosofia l'eloquenza in guisa, che rimanesse di me eterna memoria nel mondo, e mi
Pagina 91 - Ei che modesto è sì, com'essa è bella, « Brama assai, poco spera, e nulla chiede, « Nè sa scoprirsi, o non ardisce ; ed ella « O lo sprezza, o nol vede, o non s'avvede ». — « Così finora il misero ha servito,
Pagina 66 - Ha nome di follia; Nè livor più, ma ben di lui più dura La noncuranza avviene ai sommi ? o quale, Se più de' carmi, il computar s'ascolta, Ti appresterebbe il lauro un'altra volta
Pagina 23 - del Tasso, un'anticipazione del Tancredi, la stampa di quel tempo e di quel poeta, un elegiaco spinto sino al gemebondo, un idillico spinto sino al voluttuoso. Il vero eroe del poema è Tancredi, che è il Tasso stesso miniato, personaggio lirico e subiettivo, dove penetra il soffio di tempi più moderni, come in

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