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corre dugento ventisette voci sopra l'una e l'altra materia, e di stabilirle amendue con ordinarvi picciole variazioni dalla maniera divisata: delle quali variazioni fu imposta (1) l'opera al Marino, e al Foscarario fra' teologi, al Castagna e al Paleotto fra'canonisti: e quella spedita conclusione, a pena sperata davanti, riconobbesi in primo luogo dalla temperanza del cardinal di Loreno in dire contra suo costume il parere con somma brevità: la quale, come suol avvenire a'grandi ed a' primi, fu imitata dagli altri. Gli Spagauoli tuttavia non ristavano di pugnare affinchè s'esprimesse nel sesto canone: che i vescovi erano instituiti da Cristo, o per instituzione di Cristo, e non generalmente, come si dice quivi, per ordinazion divina, opponendo che ciò può intendersi della provvidenza comune verso tutte le cose. Tanto che il Guerrero, e l'Aiala, i quali nel convento particolare aveano consentito agli altri, allora vi dissentirono. Ma fra essi, e tutti coloro che in ciò desideravano mutamento, il numero de' contradditto

(1) Tutto sta in lettere del Visconti, e dell'arcivescovo di Zara nel dì 12 di luglio 1563.

ri avanzò di poco la quinta parte: sì che rimasero impotenti per contrastare, non che per vincere. I Legati presero (1) quindi viva speranza non solo di celebrar la sessione il prescritto giorno, ma di terminare il concilio avanti al termine di novembre; se non quanto il cardinal Morone riseppe in profondo segreto da un uomo grande e autorevole, che 'l conte di Luna poneva industria per impedir la sessione, avvisandosi (come sempre a'gran ministri arriva l'odore de' gran trattati) che dopo quella non s'avesse a far altro che mandar Legato in Francia il cardinal di Loreno per assettar le bisogne di quel reame. Certo è che 'l cardinale portossi nella già detta funzione con tanto ardore e valore, che i Legati gli attribuirono il merito principale del buon successo. Il Gualtieri significò (2) che, posti i freschi disturbi co'Francesi, conferì molto a ricuperarli il ritorno a punto dianzi avvenuto del Saracinello suo segretario con

(1) Tutto sta nella già detta lettera de' Legati al cardinal Borromeo de' 12 di luglio 1563.

(2) Lettera del Gualtieri al cardinal Borromeo degli 8 di luglio 1563.

risposte del pontefice favorevoli o alla proposta del Ferier, o ad un'altra del Lorenese, la qual era, che, celebratasi quella sessione, il resto delle materie si spedisse (1) brevissimamente, rispondendo tutti i padri alle proposte che restavano, colla semplice parola, piace, o non piace. Benchè Iddio volle poi, che 'l concilio si terminasse con più onorato fine di questo, in cui discendeva allora il pontefice per dubbio prudente di maggior male.

Il di appresso alla narrata congregazion generale se ne tenne un'altra (2) sopra i rei usi, recitandosi quivi le lettere della governatrice di Fiandra: nelle quali scrivea (3) di mandare i vescovi, e i teologi prenominati, e scusavasi della scarsa messione per la necessità di custodire le chiese dal pericolo dell'eresie. E nel dodicesimo giorno del mese finironsi di stabilire (4) i decreti anche intorno all'anti

(1) Sta espresso in una del cardinal Borromeo al Morone de' 6 di luglio 1563.

(2) 11 Diario a' 10 di luglio 1563.

(3) La lettera è fra le scritture appresso al Diario.

(4) Lettere de' Legati al cardinal Borromeo dei 12 di luglio, e Atti del Paleotto.

T. XI.

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detto argomento. Il cardinal di Loreno fu autore in quel dì, che nell'obligazione (1) di risedere si comprendesser con gli altri vescovi nominatamente i cardinali: il che tronco due nodose liti ad un'ora, togliendo dall' una parte, che i cardinali per innanzi non potessero riputare che 'l debito della presenza in Roma gli sottraesse a quel della residenza nel vescovado, e dall'altra, che 'l medesimo debito non fosse più loro opposto quasi ad incapaci di chiese cattedrali. Trattossi ancora in quel tempo di far legge, che essendo il senato cardinalizio composto di vescovi, preti, e diaconi, l'età richiesta a ciascuno di questi ordini negli altri, abbisognasse parimente per chi fosse assunto in tal grado al cardinalato, com'erasi convenuto nei capitoli dell'ultimo (2) conclave. Ma ciò dopo le molte non piacque, considerandosi che tutti i cardinali son consiglieri del papa, al qual ufficio non si reputò comunemente bastare l'età bastevole al diaconato.

(1) Lettere del Visconti de' 12 di luglio, e dei Legati de' 12, e de' 15 di luglio 1563.

(2) Capitolo 4 del conclave innanzi dell'elezione di Pio IV.

Mentre che da tutti i lati procedeva l'affare con tanta prosperità, il timor de'presidenti verso dell' oratore spagnuolo sperimentossi non (1) vano. Quand'essi erano su 'l chiuder le lettere annunziatrici a Roma del buon successo, ricevettero quest'ambasciata dal conte: che ogni opera di lui era stata indarno per indurre i prelati della sua gente a concorrere, quando non si diffinisse ciò che desideravano intorno all'instituzione de' vescovi; onde eredea che non si potrebbe celebrar la sessione: però che il tenerla d'altro modo era di gran pregiudicio non solo a quei padri, ma insieme a tutta la Spagna, procedendosi ad un atto si ponderoso con ripugnanza di quell'intera nazione. Questo però non fe ritrarre i Legati dall'impresa, anzi prepararli alla contesa: parendo loro disdicevole inchiesta, che que' pochi vescovi s'arrogassero non sol d'impedire che si diffinisse il voluto dagli altri, ma, ciò che meramente allor si trattava, d'impedir la sessione, s'ella non diffiniva il voluto

(1) Altra lettera de' Legati al cardinal Borromeo de' 12 di luglio 1563.

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