La divina commedia, Volume 1A spese di F. Dienemann e comp., 1804 |
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Pagina 70
... smarrito ? 126 Ed io li soddisfeci al suo dimando . La mente tua conservi quel , ch ' udito Hai contra te , mi comandò quel saggio , Ed ora attendi quì ; e drizzò ' l dito : 10,130 Quando sarai dinanzi al dolce raggio Di quella , 70.
... smarrito ? 126 Ed io li soddisfeci al suo dimando . La mente tua conservi quel , ch ' udito Hai contra te , mi comandò quel saggio , Ed ora attendi quì ; e drizzò ' l dito : 10,130 Quando sarai dinanzi al dolce raggio Di quella , 70.
Pagina 152
... difetto : 12 Però si mosse , e gridò : Tu se ' giunto . Ma poco valse , che l ' ale al sospetto Non potero avanzar : quegli andò sotto , E quel drizzò volando suso il petto . Non altrimenti l ' anitra di botto , Quando ' 152.
... difetto : 12 Però si mosse , e gridò : Tu se ' giunto . Ma poco valse , che l ' ale al sospetto Non potero avanzar : quegli andò sotto , E quel drizzò volando suso il petto . Non altrimenti l ' anitra di botto , Quando ' 152.
Pagina 159
... in croce Tanto vilmente nell ' eterno esilio . Poscia drizzò al frate cotal voce : Non vi dispiaccia , se vi lece , dirci , S ' alla man destra giace alcuna foce , Onde noi amenduo possiamo uscirci , Sanza constringer degli angeli 159.
... in croce Tanto vilmente nell ' eterno esilio . Poscia drizzò al frate cotal voce : Non vi dispiaccia , se vi lece , dirci , S ' alla man destra giace alcuna foce , Onde noi amenduo possiamo uscirci , Sanza constringer degli angeli 159.
Pagina 167
... drizzò verso me ' l animo , e ' l volto , 132 E di trista vergogna si dipinse . Poi disse : Più mi duol , che tu m ' hai colto Nella miseria , dove tu mi vedi , Che quand ' io fui dell ' altra vita tolto . I ' non posso negar quel , che ...
... drizzò verso me ' l animo , e ' l volto , 132 E di trista vergogna si dipinse . Poi disse : Più mi duol , che tu m ' hai colto Nella miseria , dove tu mi vedi , Che quand ' io fui dell ' altra vita tolto . I ' non posso negar quel , che ...
Pagina 176
... drizzo la mente a ciò ch ' io vidi , E più lo ' ngegno affreno , ch ' i ' non soglio : Perchè non corra , che virtù nol guidi : Si che se stella buona , o miglior cosa 24 M ' ha dato ' l ben , ch ' io stesso nol m ' invidi . Quante il ...
... drizzo la mente a ciò ch ' io vidi , E più lo ' ngegno affreno , ch ' i ' non soglio : Perchè non corra , che virtù nol guidi : Si che se stella buona , o miglior cosa 24 M ' ha dato ' l ben , ch ' io stesso nol m ' invidi . Quante il ...
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 16 - PER me si va nella città dolente : Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Pagina 36 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Pagina 6 - 1 lungo studio, e '1 grande amore, Che m' han fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro, e '1 mio autore: Tu se' solo colui, da cu' io tolsi Lo bello stile, che m
Pagina 113 - Quando a' vapori, e quando al caldo suolo. Non altrimenti fan di state i cani Or col ceffo, or col piè, quando son morsi O da pulci, o da mosche, o da tafani.
Pagina 137 - Quell' altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente Delle magiche frode seppe il gioco. Vedi Guido Bonatti, vedi Asdente, Che avere inteso al cuoio ed allo spago Ora vorrebbe, ma tardi si pente. Vedi le triste che lasciaron l' ago, La spuola e il fuso, e fecersi indivine; Fecer malìe con erbe e con imago.
Pagina 130 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 2 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Pagina 31 - 1 duca mio a lui : « Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare ; vuoisi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ». Ora incomincian le dolenti note af armisi sentire; or son venuto là dove molto pianto mi percote.
Pagina 48 - Ed io, che di mirar mi stava inteso, Vidi genti fangose in quel pantano, Ignude tutte e con sembiante offeso. Questi si percotean, non pur con mano, Ma con la testa, col petto e co' piedi, Troncandosi coi denti a brano a brano.
Pagina 35 - Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?