di una candela: una delle migliori sue opere è il Zaccaria, che riacquista il dono della parola, da lui fatto per la chiesa principale d'Oneglia. Molti suoi lavori si veggono nel castello d'Alpignano, proprio di sua famiglia. RIGHINI, pittore torinese, dipinse il paesaggio, e divenne eccellente nel genere delle battaglie: le sue figure ed i suoi cavalli sono animati e di un tocco pieno di spirito. ROBILANT, conte Nicolis, peritissimo delle arti del disegno, fu architetto eccellente, maggior generale d'infanteria nell'esercito del Re, capo del corpo degli edili: alcuni suoi lavori artistici sono di uno stile severo e solido. SPAGNOLINI ARNULFO, nacque in questa città nel 1764; il suo padre era professore di chirurgia nella nostra università. Arnulfo suo figlio studiò il disegno e l'architettura in Roma ed in Firenze, ove si parla ancora con elogio di lui : fu poi in Torino professore di matematica e di disegno per l'ornato nella scuola della città sua patria. SPALLA GIACOMO, nato in Torino nel 1759, fu scultore in marmo assai celebre: nel 1807 venne chiamato dalla corte di Baviera per farvi il ritratto in busto di quel Re. TAMIETTI, riputato modellatore per la parte degli animali, morì in questa città sua patria verso il 1796. I suoi talenti procacciarono la celebrità della manifattura di porcellana di Vinovo, ove veniva rimpiazzato dall'artista Stoppini. TASNIERE GIAMBATTISTA, nacque in questa città nel 1632, e cessò di vivere nel 1704: fu intagliatore di molto merito: emulò felicemente il Piola, il Brambilla e Giovanni Miele. VACCA ANGELO, nacque in Torino nel 1744: dipinse ad olio e all'acquerello: fu autore di riputatissimi affreschi; dipinse con egual successo le figure, gli animali e la decorazione. Il suo colorito era brillante, il suo chiaro-scuro assai vigoroso. È noto universalmente l'alto merito di Luigi e di Angelo, figliuoli di lui. VALPERGA LUIGI, nacque in questa città nel 1755: fu autore dell'intaglio stimatissimo del ritratto dell'abate Arnault: fece molti lavori per la R. accademia di pittura e di scultura, e per la R. accademia delle scienze. Qui ha termine la Biografia torinese. Non osiamo far cenno dei viventi uomini illustri, a cui Torino diede i natali, ben conoscendo non esserci dato di parlarne in modo che sia conforme al giusto, e risponda al concetto, cui se ne fanno i colti leggitori, e massimamente quelli, i quali puonno molto bene distinguere le vere dalle usurpate riputazioni. Ciò non pertanto non dubitiamo di affermare non esservi città nell'italiana penisola, che ora possa vantare, come Torino, tanti personaggi viventi, i quali coi frutti delle loro dotte veglie accrescono i patrimonii delle amene lettere, delle scienze e delle belle arti. Egli è certo che non pochi di essi distinguonsi come appartenenti all'alta magistratura, al corpo insegnante della R. università degli studii, alla R. accademia delle scienze e ad altre società scientifiche, letterarie ed artistiche, Je quali rendono vieppiù acclamata e splendida questa capitale è vero eziandio che torinesi di alto affare brillano pei loro lumi e per l'ardente loro carità di patria in tutti i dicasteri, nel consiglio di stato, nella camera elettiva, nel senato del regno e ne'consigli dell'ottimo Re nostro signore. È finalmente certo, che la chiesa del Piemonte novera tre ragguardevolissimi prelati che nacquero in questa metropoli, e sono l'onore dell'episcopato subalpino: ciascuno s'avvede che vogliamo accennare all'egregio arcivescovo di Vercelli, ed agli insigni vescovi di Savona e di Pinerolo, i quali di presente rendono fortunate le popolazioni commesse alle pontificie loro sollecitudini. Anche del prelato, che attualmente occupa la sede vescovile di Saluzzo, si udirono in Torino i primi vagiti. Fine del Volume XXII. INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE S. Massimo primo vescovo di Torino. Suoi principali fatti a pro dei To- X. " 127 Condizione politica e vicende de' Torinesi dalla morte di Costantino il XI. "138 Torino sotto i re Odoacre e Teodorico. Distruzione del regno dei Goti Discendono in Italia i Longobardi, sotto il cui dominio la città di To- 64 Dizion. Geogr. ec. Vol. XXII. "2 196 Suppoue conte di Torino. Nou apparisce che alcuno de' suoi valorosissimi figli gli succedesse nella torinese coutea. Probabile condizione di To- Madjares discendono in Italia: mettono a ruba ed a sangue il Milanese, e tutta l'estesa regione, di cui Torino è capitale. Adelberto coute di Torino, circa il 900; alcuni suoi fatti. Le ultime vicende di 1 Torinesi si ribellano al loro vescovo. Conseguenze di questo fatto. Ugo di Provenza è creato re d'Italia; viene a Torino, ove soffermasi Il re Ugo per le sue grandi iniquità si rende odioso à tutti i principi é baroni d'Italia. Più non potendo manteuersi in sul trono, gli succede il giovine Lotario suo figliuolo: questi viene a Torino: qui stabilisce o ristaura lo studio generale: qui muore non senza sospetto di veleno I marchesi di Torino Arduino III, detto Glabrione, Manfredo 1, Ölde- rico Maufredo II: condotta di quest'ultimo verso Arduino marchese Il marchese di Torino Maufredo II coopera vivamente all'elezione di un nuovo Re. Sua munificenza verso la Chiesa. Doma un tumulto popolare dei Torinesi. Atti piamente generosi dei vescovi di Torino Nuovi atti della pia generosità del marchese di Torino Olderico Man- fredo II: egli concorre ad una importante spedizione in favor di Cor- rado: accoglie in Torino il guerriero arcivescovo di Milano Eriberto; questi va ad assediare il castello di Mouforte, ove si erano rinchiusi Guerre per la successione degli stati di lei. -- I To- rinesi, per ottener libertà, si ribellano. Sono vinti dal loro marchese, Spedizioni di Federico i Torinesi, il loro vescovolia. -- Come si comportano verso di lui di Savoja. Come Federico si coni, monaci di s. Solutore ed il conte Grave controversia tra Milone vescovo di Torino ed XXVI. -- pag. 338 herto III; 352 Arduino di Val- Ad Umberto III succede il suo figliuolo Tommaso I. XXVII. " 354 1 comuni di Testona e di Chieri muovono guerra al comune ed al vescovo XXVIII. "357 Ingiuste esigenze del vescovo di Torino Jacopo di Carisio. Federico II. - -- I torinesi temendo gli accorgimenti e il valore del conte Tominaso I, XXIX. " 360 Amedeo IV; sua indole; fa pace coi torinesi. Accoglie in Torino Fede- Innocenzo IV tene le insidie di Federico; viene a Genova; ed indi per Tommaso II di Savoja ritorna di Fiandra in Piemonte. Le truppe di Tommaso sono sconfitte a Montebruno; egli ritírasi a To- -- XXXIII. " 402 Bonifacio viene con buon nerbo di Savoini a stringer Torino d'assedio; |