Ripassate dell' Alpi le brume Sulle rive alla Dora, e al gran fiume Tomba al figlio inesperto del sole; Nell' augusta Città dominante, Fatto inchino al guerriero regnante, Gite al piè della regia sua prole. Ne' prim' anni a quei prenci scettrati, Cui gran geste preparano i fati, Aurea cetra l'orecchio diletti, Che di tempre or veloci or soavi A calcar le bell' orme gli alletti. Mente il detto orgoglioso straniero, Che al cader dell' Italico impero S' estinguesse l'antico valore: Pur al fin la virtude Latina Cede al ciel; ma in l' augusta Taurina Ricovrossi a destino migliore ; E su prove di mano e d' ingegno, Ferme basi di gloria e di regno, Fissò un trono sì forte e sì armato, Che o di freno, o di ajuto alle idee Ha in sua forza l'arbitrio del fato. Ivi, o Muse, o tríonfi la pace, O di guerra s' accenda la face, Novi avrete argomenti d' onore, Per mostrar vere immagini al figlio Di virtù di valor di consiglio Nell' esempio del gran genitore. Gite dunque, e a bel canto gentile Frammischiando belligero stile Accordate la tromba col plettro: Sola della vostr' arte immortale Dilettar pargoletto reale, Mentre sorge alla spada e allo scettro. BERNARDINO PERFETTI. LA NUBE. UNA nuvola leggera Ad un tratto si fe' nera, E con grandine e con lampi Quella nube rovinò. Così piangendo espose Clori a Menalca un dì sotto d' un faggio; E allor Menalca il saggio Vecchio pastor rivolto a lei rispose: |