Storia della letteratura italiana, Volume 1

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F. Le Monnier, 1865
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 232 - Di vita eterna la dolcezza senti, Che non gustata non s'intende mai, Grazioso mi fia, se mi contenti Del nome tuo e della vostra sorte. Ond' ella pronta e con occhi ridenti : La nostra carità non serra porte A giusta voglia, se non come quella Che vuoi simile a sé tutta
Pagina 194 - della mirabile apparizione, gli porge nuovo lume; Sappi che il vaso, che il serpente ruppe, Fu, e non è ; ma chi n' ha colpa, creda Che vendetta di Dio non teme suppe. ' Non sarà tutto tempo senza reda L' aquila che lasciò le penne al carro, Perché divenne mostro e poscia preda;
Pagina 209 - ch' a destra mano De' nostri successor parte sedesse, Parte dall altra, del popol cristiano ; Né che le chiavi, che mi fur concesse, Divenisser segnacolo in vessillo, Che contra i battezzati combattesse; Né ch' io fossi figura di sigillo A privilegi venduti e mendaci, Ond' io sovente arrosso e disfavillo. In
Pagina 117 - Apparve a me una mirabil visione, nella quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dir più di questa benedetta (Beatrice) in fino a tanto, che io non potessi più degnamente trattar di lei ; e di venire a ciò io studio quanto posso,
Pagina 193 - perché l'occhio cupido e vagante A me rivolse, quel feroce drudo La flagellò dal capo insin le piante. Poi, di sospetto pieno e d'ira crudo, Disciolse il mostro, e trasse! per la selva Tanto, che sol di lei mi fece scudo Alla puttana ed alla nuova belva.
Pagina 126 - ti gravera le spalle, Sara la compagnia malvagia e scempia, Con la qual tu cadrai in questa valle; Che tutta ingrata, tutta matta ed empia Si farà centra te; ma poco appresso Ella, non tu, n
Pagina 195 - di Dante, ..... come quei che va di notte, Che porta il lume dietro, e sé non giova. Ma dopo sé fa le persone dotte. Noi frattanto, grati agli sforzi di chi ostinavasi a
Pagina 193 - l' ago, A sé traendo la coda maligna, Trasse del fondo, e gissen vago vago. Quel che rimase, come di gramigna Vivace terra, della piuma, offerta Forse con intenzion casta e benigna, Si ricoperse, e funne ricoperta E l'una e l'altra ruota e
Pagina 208 - Con voce tanto da sé trasmutata, Che la sembianza non si mutò piue: Non fu la Sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Ma per acquisto d'esto viver lieto
Pagina 209 - Ma per acquisto d'esto viver lieto E Sisto e Pio e Calisto e Urbano Sparser lo sangue dop'o molto fleto. Non fu nostra intenzion ch' a destra mano De' nostri successor parte sedesse, Parte dall altra, del popol cristiano ; Né che le chiavi, che mi

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