La donna di scortaGiulio Einaudi Editore, 7 ott 2010 - 146 pagine S'incrociano in una mattina di pioggia, su un marciapiede scivoloso. Dorina che fa tesi a pagamento e Livio che fa l'antiquario. Subito s'innamorano. Dorina, una giovane single, e Livio, un uomo sposato... Ma i ruoli di quella che potrebbe sembrare un'ordinaria relazione fra amanti clandestini s'invertono fin dall'inizio. Livio, radicato in una solida vita matrimoniale, si trova invischiato in un rapporto privo di gerarchie che la sua normalità non può reggere. Perché Dorina non vuol prendere il posto di sua moglie. Non chiede niente più di quello che Livio è disposto a darle. Accetta la sua condizione di marito e di padre con una naturalezza che sconvolge l'assetto ordinato della vita di lui. Tanto da fargli montare dentro l'ossessione di sapere se il silenzio di Dorina, la sua mancanza di domande, la sua tranquillità ogni volta che lo vede tornare in famiglia, la luce tiepida e rassegnata che raddolcisce lo sguardo siano cicatrici o espressioni naturali della sua persona. |
Sommario
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Parole e frasi comuni
accorse all’improvviso All’inizio allora alzò andare andato andava appena aprí arrivare aspettava avesse bambina bassa voce bocca braccio bruschetta buttò c’era caffè camera capelli cardigan cercando chiamare chiedere chiese chiusa Ciao citofono Com’è com’era cominciato continuamente cracker cucina dài dall’altra davanti dentifricio diceva dietro disse Livio domandò Livio Dorina erano faccia faceva fece fermò giorno giro glielo indietro infilò l’albero l’altra l’aria l’ascensore l’avesse l’aveva l’avrebbe l’ha l’ho l’idea l’impressione l’occhio l’orologio l’unica lasciò Laura e Martina lavandaio letto Livio andò Livio cambiandosi Livio guardò Livio la guardò Livio rimase Livio sentí Livio si sentí macchina mano Mario Santonicola meringhe mise momento n’era negozio occhi parlare passo pensò piedi poco pomeriggio porta poteva prendere prese ricordo rimasta rispose Rolex salutò sapere sarebbe scarpe scrivania scusi sedia sembrava silenzio soltanto sorrideva spalle stanza strada stronzo suonare sveglia tavolo telefonate telefono televisione teneva tesi testa tirò trovò un’altra uscí vedere volte