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nuarij, anno Dominicæ Incarnationis MII. Indictione XV. Anno Tertii Othonis Regni XVIII. Imperii VI.

E che

Rex itque secundum Beati Viri prophetiam, vix a Roma reverti incipiens, mox languore correptus apud Paternum defunctus est,, Egli morì in Paterno, nel luogo stesso ove diede il Privilegio; qual fosse questo Paterno è assai contrastato dagli Scrittori dei fatti di quei tempi. Evvi il Castello di Paterno nella Campagna di Roma verso il Mediterraneo vicino ad Ostia, vi è Paterno vicino a Spoleto, e vi è un altro Paterno in Toscana alle radici del Castello di Magnale, poco distante da Valleombrosa; Leone Ostiense crede, che morisse in Paterno non molto distante da Città Castellana, e Cosimo della Rena pag. 83. crede in Paterno lontano una giornata da Todi, e questa opinione è se guitata anche dagli Annalisti Camaldolensi. Il trovarsi per altro nell' istesso mese della morte un suo Diploma, a favore della Badia Fiorentina, e dato nel luogo ove morì, non crederei errore il supporre, che morisse in Paterno di Toscana vicino a Valleombrosa, ove vi è tutta la probabilità di credere che ivi si portasse il buon Marino Abbate ad implorare questo insigne privilegio. Gli scrittori Tedeschi dicono, che morisse di feb

bre

E che dopo la morte d'Ottone i Fiarentini passassero sotto il Dominio del suo Successore, cioè di Errico Imperatore lo prova Ditmaro in Cron. lib. 6. pag. 61. dicendo, che essendo stato vinto da Errico Arduino (15) Marchese d' Tom. I. C

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bre maligna, ma Leone Ostiense, Landolfo Seniore, Roberto Tuiziense, Rodolfo Glaber, e altri concordemente affermano, che morisse di veleno, apprestatoli da Stefana moglie di Crescenzio. Fu il suo Cadavere trasportato ad Aquisgrana, ove ebbe Sepoltura.

(15) Da uno Scrittore oltramontano è stato Arduino chiamato Regem unius diei: ma il Sigonio, e Valeriano Castiglione provano a meraviglia, che egli fu Re d'Italia fino all'anno 1017. nel quale anno per solo istinto di devozione si fece Monaco nel Monastero di S. Benigno di Fruttuaria da esso fondato nel suo Marchesato di Walperga, ove vissuto per qualche tempo con somma esemplarità, finalmente spirò nelle braccia del S. Abbate Guglielmo. Si può anche asserire che fosse sepolto colle Insegne Reali, perchè nell' anno 1655. dal Cardinale Bonifazio Ferrero Commendatore di quella Badia furono ritrovate, le quali ripose nel Museo del suo Palazzo. Il Re Arduino ebbe Figli, ma questi non occuparono alcuna Monarchia, forse

per

Iurea (16) che contrastavagli il Regno d'Italia, Tedaldo Marchese di Toscana, (17) che conobbe non poter sperare dal

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per mancanza di fortuna. Il prefato Castiglione pretende che da questi descenda la nobilissima Famiglia dei Conti del Canavese.

(16) Città antichissima con titolo di Marchesato nel Piemonte distante poche miglia da Torino.

(17) Il Fiorentini nelle memorie di Matilda, ed altri scrittori asseriscona che questo Tedaldo fosse in questi tempi Marchese di Toscana, molti altri pretendono di nò; sia per altro come si vuole egli accompagnò il S. Arrigo Imperatore in Toscana, e siccome il soprariportato Diploma del medesimo prova, che egli esercitava l'alto dominio in Firenze Città della Toscana, non è cosa improbabile il credere, che avendo la Toscana il suo Marchese, questi fosse Tedaldo. Questi fu un Principe saggio, e fedele alla Chiesa Romana: Giovanni XIII. Papa lo amò grandemente, e in segno del suo amore, l'anno 970. secondo il Sigonio gli concesse in Feudo la Città di Ferrara nel Territorio della quale edificò Castel Tedaldo imponendogli il suo proprio nome. Nell' anno 980. secondo il Mellini ricevè da Ottone IP. Imperatore il Marchesato di Mantova. Ebbe per moglie la Duchessa Guilla, dalla quale ebbe

due

superato Arduino alcun soccorso per opporsi all' impeto dei Saraceni, che minacciavano d'infestare la Toscana, si voltò al partito d' Errico, e per Re d'Italia riconoscendolo non solo a Verona con scelta Gente, andò ad incontrarlo ove era sceso vittorioso dalla Germania; ma accompagnandolo nei progressi da Brescia a Ravenna, e da Pavia a Milano seco finalmente scese in Toscana . ( 18 )

E nell'anno 1012. si trovano due Diplomi (19) di questo Imperatore spediti a favore della Badia Fiorentina, i quali dichiarano apertamente la sua Sovranità sopra la Città di Firenze, e sono dell' appresso tenore.,, In nomine S. & In

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dividuæ Trinitatis. Henricus divina favente misericordia Rex Notum sit ,, omnibus fidelibus nostris præsentibus scilicet, & futuris, qualiter nos pro,, pter Dei Onnipotentis amorem, et ob C 2

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due figli, che uno fu il Duca Bonifazio, e l'altro Tedaldo Vescovo d' Arezzo, Prelato di santa vita.

(18) Secondo Adelboldo, nella vita di detto Imperatore Errico, il Marchese Tédaldo fu uno de' Principi d'Italia suoì parziali.

(19) Esistono gli Originali nell' Archivio della Badia Fiorentina.

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remedium animæ marchionis Ugonis, Monasterio S. Mariæ, quod Pater sua Willa construxit, omnia illi collata esse noscuntur, per hoc nostrum Rescriptum corroboramus, in quo præest D. Marinus Abbas. Confirmamus ita,, que jam di&to Monasterio in Civitate Florentia sito universa Prædia illuc ,, per cartarum munitiones pertinentia. Nominative Castellum de Signa, (20) ,, Greve, (21) Viclo, (22) Siano (23) Bi

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(20) Piccolo Castello distante da Firenze sette miglia sulla strada Pisana, nell' anno 1325 al dire di Gio. Villani preso da Castruccio vi fece battere moneta bassa coll' Impronta di Ottone Imperatore.

(21) Piccolo Borgo che prende il nome dal fiume che lo bagna distante da Firenze circa 15. miglia sulla via del Chianti in Valdigreve.

(22) In oggi Vicchio: ci sono nelle vicinanze di Firenze tre Paesi denominati Vicchio. Abbiamo Vicchio di Mugello distante da Firenze circa 20. miglia. Abbiamo Vicchio Rimaggio disante circa tre miglia nel piano di Ripoli, ed abbiamo Vicchio Maggio verso la Valdisieve nella Diocesi di Fiesole circa 15. miglia da Firenze: Credo cer tamente che questo Vicchio donato alla Ba

dia

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