clesiae, eorumque necessitatibus subueniremus. Horum dignis petitionibus ,, annuentes, prout juste & legaliter Pos si i Conviti, si macinavano al Corso delle acque nei Mulini gli Aromati, vi erano Pozzi di ottimo vino. Erano tutti gli Imbandimenti d'argento e d'oro, ed erano i Conviti accompagnati da strepitosa Musica. Per autenticità di tante meraviglie riporterò ciocchè di ciò scrisse Donnizzone Poeta contemporaneo. Det Deus in claris cameris tibi stare Beatrix Heroum Carmen cupio nunc ornet ovantes. Facta Ducis Magni Bonifacij memorandi. Primitus nunc noscit quantum sit Gallia fortis. Cum natam rutili Ducis expetiit Frederici. Coniuge cum propria Mathildis denique dicta. Iste Beatricem Fridericus donat habere. Huic Bonifacio qui Dux dum pergeret illo Ornatus magnos secum tulit atque Caballos, Sub pedibus quorum chalybem non ponere solum: Iusserat, Argentum sed ponere. Sic quoque (Ferrum Esse repercussum clavum voluit quoque Nullum, Ex hoc ut gentes possent repérire quis esset. Cornipedes currunt, Argentum dum resilit, tunc Colligitur passim, passim reperitur in Agris A Populo Terrae, testans quod dives hic esset Egregius Princeps qui gessit plurima digne Quae scribenda forent: Stylus autem currit (Amore " possumus, concedimus, "nostrae autoricatis paginam confirmamus eisdem Canonicis terram ejusdem concedimus, & per hanc " Ca Ad Dominam nostram, quam valde Carmen (adoptat. Hanc sponsus ditat, ditatur et ipse per ipsam, Cum quibus hauritur dulcissima potio vinum Tympana cum Cytharis, Tibiisq., Lyrisque (sonant hic. Ac dedit insignis Dux praemia maxima nimis. In Marago facta sunt haec Convivia Magna. Visse questo gran Principe fino al 1052. nel quale anno il dì 6. di Maggio fu trucidato nel Contado di Cremona; il suo ca da " " " Canonicae cum omni sua integritate nominative duas Plebes, unam de Cersi,, no S. Jerusalem cum Curte sua, al,, teram S. Laurentii sitam Exinea ( 33 ) cum Curte sua, & infra eamdem Plebem praedictam cum Cappella quam Teuzo Filius lepti dedit S. Joanni, & eidem Canonicae pro salute Ani,, mae suae: Curtem etiam de lacu ,, quem dedit sichelmus Episcopus cum omnibus suis pertinentiis, quae est infra Plebem S. Petri in Valca, & Santi Severi. Curtem vero de Cintoria (34) quam Speciosus ejusdem Ecclesiae Episcopus (35) praelibatae CaTom. I. رو D da davere fu sepolto nella Cattedrale di Mantova: il Sigonio racconta la sua morte così: Bonifacius Marchio per insidias ad spinetam Agri Cremonensis vicum ad Ripam Olij ab Exule quodam pridie Nonas Maii interficitur, ac summo Italiae dolore Mantuae in Eade S. Andreae spelitur. Ejus ditionem Beatrix Uxor, quae aedem illam construxerat, & filia Mathildis & Bonifacius puer excepit. (33) Cioè Signa. (34) Questa Corte era sulla Greve vicino all' Arno, e circa tre miglia da Firenze. (35) Colla famosa donazione dell' Anno 724. la quale è un Documento, che illustra non po nonicae contulit eodem modo, sicut ,, disposuit habendam cum omnibus pertinentiis suis, Campum (36) Regis Pra poco la Città nostra, perchè nomina più volte i Canonici di S. Gio., essendo questa la più antica memoria, che si abbia di Canonici nelle Chiese d' Italia, cioè di Cherici viventi sotto Regola in comune, chiamati con questo nome, perchè anche S. Eusebio Vescovo di Vercelli vivea in comune con i suoi Cherici, ma questi non si trovano nominati Canonici. (36) Campo del Re quale fosse ce lo insegna fedelmente il Borghini nel suo Trattato della Chiesa Fiorentina pag. 400. quale così ragiona.,, Sotto Lamberto de' medesimi Imperatori Italiani figliolo del soprannominato Guido, e l'anno sesto del Regno suo, nel qual tempo per avventura comprende quel, che regnò insieme col Padre, si vede nel Vescovado Grasulfo, ò pure Gruisulfo, che si dica, e si può credere per la brevità del tempo, che ei succedesse al sopradetto Andrea, perchè questo Anno, che fu come io penso l' DCCCIIC. ricevè in dono ( se ella non è una confermazione di cosa già innanzi concessa, che per nome di dono in quel Secolo spesso si chiamavano queste tali concessioni) da questo Imperatore, essendo egli in Ravenna pregatone da Ageltruda sua Madre, alcuni be Pratum Regis, Mansos duos in Carminiano (37) Medietatem sortisque est D 2 ter beni fra i quali si nomina un pezzo di Terra di moggia XII. ( quel che si fusse in quel tempo questa misura) detto il Campo del Re, ch' era vicino al Duomo di S. Giovanni, e come altrove si mostra congiunto con l'Orto; ed aggiugneva fino a Mugnone, e veniva a essere (come si può giudicare) verso S. Jacopo in Campo Corbolini, che anche già si disse fra le Vigne ; perchè quivi intorno correva allora quel Fiumicello, sboccando in Arno fra il Ponte alla Carraja, e la Chiesa di Ognissanti; che poi di mano in mano, secondo che si è allargata la Città, si è spinto più innanzi, e discostato. Ma non è quì da tacere, che per alcune Scritture intorno all' Anno 1050., si mostra, che fusse questo Campo con un' altro pezzo, che si chiamò il Prato del Re, che gli era a costa almeno vicino, concesso da Berengario, ma non esprime quale, di due, che ci furono; tuttavia dicendo ex largitate Regis Berengarii diva memoria mostra agevolmente ch'egli intenda del primo, ch'ei non avrebbe usato del secondo così odioso in questo Paese perseguitato, e finalmente scacciato, così amorevoli, ed onorate parole. " e tanto (37) Luogo distante da Firenze circa 11. miglia situato in amena Collina |