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bero stabiliti dei patti, e delle convenzioni con i Comuni vicini, si troverebbe qualche atto di dominio esercitato da Matilda e non sarebbero stati rappresentaci da un Magistrato di Consoli, giacchè in quel tempo in Italia per lo più le sole Città libere avevano i Consoli per loro Rappresentanti, e Rettori.

Per qual motivo poi la nostra Città acquistasse la libertà per quante diligenze abbia fatte non hó potuto rinvenirlo. Il celebre, e dotto Antiquario Francesco Maria Fiorentini nella sua vita di Matilda, dice che questa Principessa passò l'anno 1100., e parte del 1101. in Firenze, affermando il medesimo Scrittore, che in detto anno seguisse la riconciliazione tra essa, e il Re Corrado, venuto a stabilirne gli articoli in Firenze, dove fu accolto con tutte le dimostrazioni dovute al grado., e merito suo, e dove dopo sì bella unione ebbe la disgrazia di morire nel Mese di Luglio, nel qual tempo era già partita Matilda per la Lombardia, assistita dal Vicario Apostolico S. Bennardo degli Uberti, e da Pagano Cardinali. Questo atto di pace seguito in

Firenze, che viene anche dai più critici considerato per vero, mi fa credere, che Matilda, donna persestessa di cuor magnanimo, e grande volesse accompagnarlo con qualchè atto della sua ges nerosità, e che a tale effetto memore, che il Popolo Fiorentino era stato ad essa il più fedele di tutti gli altri Popoli di Toscana, anche nella quasi universale divisione dell' Italia , per causa della Guerra sostenuta contro Errico Imperatore, in difesa di S. Gregorio VII. Papa, e dei diritti della Chiesa Romana, nel qual tempo, cioè nel 1081. fu possibile ai Fiorentini di battere, e respingere vergognosamente dalla loro Città il detto Arrigo, dopo di avere col massimo coraggio sostenuto l'assedio di un' Esercito Imperiale. Non doveva certamente sfuggire alla mente della Virtuosa Matilda la giusta reflessione, che i Fiorentini per seguitare il partito suo, e della Chiesa, si erano assoggettati a tutti quei mali, che porta seco la Guerre, ed avevano forse rigettate promesse di bellissimi vantaggi, poichè questa forse fu l'arme la più potente colla qua le Errico, potè guadagnare tante Città

dell'

dell' Italia: Questa reflessione io ho detto non potea sfuggire alla mente della virtuosa Principessa e perciò non mi sembra irragionevole il credere, che volesse premiare tanta Virtù, e tanta Costanza dei Fiorentini, con donar loro la libertà. Questo mio pensiero parmi, che venga corroborato dal sapersi, che Matilda era l'ultima della sua famiglia, e che già guasta d' animo cogli Imperatori Germanici, non dovea troppo pensare ad accrescere la loro grandezza, e potenza, con lasciar loro vastissimi Stati. Abbiamo Documenti, che ci attestano avere avanti, e dopo quest' epoca concesse Immunità, e Privilegi a diversi Comuni d' Italia, e altri che ci dimostrano aver concessi Feudi e Stati in dono ai suoi fedeli. Nell'anno 1078. per Istrumento del dì 26. Agosto, donò alla Cattedrale di Pisa, mentre era Vescovo Landolfo la Corte di Scanello, la metà della Corte di Popoclio, di Casadico, di Lisiliando, di Monte Ereturio, di Castelvecchio, e di S. Ambrogio, con tutti i Castelli, e Beni annessi, obbligando la Chiesa Pisana di farë ogni anno l'Anniversario in suffragio

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dei suoi Genitori, quale si seguita anche al presente. Per privilegio del dì 27. Giugno 1091. liberò i Mantovani da molti aggravj, e concesse loro diversi privilegj. Per Istrumento del primo Gennajo 1098. donò alla Chiesa Cattedrale di Cremona il Contado di Fulchero. Per Carta del primo Maggio 1101. concesse diverse esenzioni agli Uomini di Guastalla, liberandoli in specie dall' onere dell' Albergaria. In questo mede-simo anno 1101. per testimonianza dell' Annalista Pisano Tronci, un tal Foscolo Scapetta, riconosciuto dai Signori Griffi di Pisa per loro antenato, ricevè da Matilda l'investitura di alcune Possessioni vicine a Peccioli, tra le quali eravi un Castello, che per la sua elevata situazione, e per riguardo del nuovo Padrone Montefoscoli fu chiamato. (56) Per Istrumento del 18. Marzo 1102. donò alla Badia di Nonantola, a reverenza del Sacro Corpo di S. Silvestro il Castello, e Corte di Cellula, con tutti gli

(56) Anche il Tajoli nelle Memorie di Pisa dice, che Montefoscoli fu edificato da Matilda, e da essa donato ai Griffi di Pisa.

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gli Edifizj, e Chiese annesse, che una in onore di S. Gio. Batista altra di S. Casciano, e altra di S. Michele Arcangelo, la Corte di Raigosola, colla Chiesa dedicata a Maria SS., e il Castello di Tedaldo con la Chiesa di S. Giovanni, i quali luoghi appartenevano al Contado di Ferrara. Per altro Istrumento del 1103. donò alla Chiesa Cattedrale di Pisa il Castello , e Corte di Papiano, ed il Castello, e Corte di Livorno. Per Privilegio del dì primo Marzo, dispensò gli Uomini di Massa dal peso dell' Albergaria. Per Istrumento del dì 16. Settembre 1108. concesse in Feudo a Ildebrando la Rocca di Ghisadello, con obbligo di tenerla difesa Per altro Istrumento del dì 2. Qttobre 1108 donò alla Cattedrale di Roselle in oggi Grosseto, la metà del Castello di Scarlino. E per Istrumento del dì 23. Febbraio 1115. fatto in Bondeno, donò a Ugo suo Capitano, per ricompensat dei suoi fedeli servigj, la Corte di Quarantula, ed il Castello della Mirandola. colla Rocca. E finchè visse, seguità sempre a beneficare le Chiese, i Monasteri, ed i suoi fedeli con larghissime Tom. I.

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