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che poco sopportasse il giogo di questa soggezione, imperocchè nell' anno 1138. si trovano di nuovo i Consoli in una carta che conti ene alcune Convenzioni fatte dal Conte Uguccione d' Azzone col Comune di Firenze in numero di due, e nominati cioè Bucello, e Florenzetto, indizio manifesto, di essersi nuovamente posta in libertà e forse questa concessali da Corrado terzo successo nell' Impero a Lotario in quel medesimo anno 1138. (60)

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Dall'

(60) Le Convenzioni fissate tra il detto Conte Uguccione, che era della Famiglia Ubaldini, ed il Comune di Firenze il dì 5. di Giugno di detto anno 1138. nella Chiesa di S. Gio. Batista di Firenze furono, che detto Conte dava in pegno al Comune di Firenze il Castello di Collenuovo detto Piticiano, il Castello di Silliano, il Castello di Trernalli, e le loro Corti, e si dichiarava che se fosse stato consenziente, che alcun Fiorentino fosse offeso nella Persona, o nella Roba e non lo havesse salvato nelle sue Terre detti Castelli pignorati restassero nel Dominio della Repubblica Fiorentina: I Testimoni stati presenti a quesso Contratto furono

Ruggerio
Gotcifre do

Guer

Dall' anno 1138. fino all'anno 1172. siamo nuovamente mancanti di memorie, che ci notino i Consoli; in quell' anno si trovano rammentati Forese Forteguerra, e Arlotto Consoli della Città di Firenze in un Istrumento di donazione fatta a favore della Chiesa di S. Giovanni di alcune terre nel Poggio di Ugone Rinucci. (61)

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Nel

(61) Abbiamo anche nel 1171. un Documento che riguarda la Repubblica, ma non ci dà il numero, nè il nome di alcun Cónsolo: Il Documento è un Contratto di con· venzioni fissate fra il Comune di Pisa, e quello di Firenze, le quali consistono, che i Pisani si obbligano da quel tempo in poi per anni 40. di salvare, e difendere gli Uomini della Città di Firenze, dei suoi Borghi, e Subborghi, e lor persone, e averi nella Città di Pisa, e suo Contado: come pure, che daranno ai Fiorentini nella Città di Pisa una Casa dove alloggino, e due Botteghe sopra il Ponte, che gli porteranno per Mare, e gli aiuteranno in ogni guerra, ad eccettuazione

con

ولا

Nel successivo anno 1173. in una carta contenente un deposito di prigionieri Lucchesi fatti dai Fiorentini e Pi

contro il Vescovo di Volterra, il Conte Aldobrandino, e il Conte Alberto; che non faranno pace, nè tregua con i Lucchesi, nè con altri nemici dei Fiorentini senza il loro consenso; che daranno loro in aiuto per la guerra 400. Fanti pagati, e che se saranno assediati nelle loro Tecre, anderanno fra 28. giorni in loro soccorso! I Consoli di Pisa che promettono sono questi.

Gherardo di Bartolo.

Lamberto del qu: Uguccione da Corte.
Longobardo di Piero Viceconte.

Ugo di Sigiero di Galando.

Guido di Gallo,

Bernardo di Cinnamo, e

Vittolario.

Dal contenuto di questa carta si può congetturare, che in questo tempo i Fiorentini fossero in discordia con i Lucchesi.

Era interesse dei Fiorentini di esser sicuri nella Città di Pisa, a motivo del gran Commercio, che essi vi facevano colle lontane Nazioni, essendo in quel tempo Pisa forse la Città più commerciante d' Italia, ho motivo da credere, che molti Secoli avanti quest' Epoca, e fino nei tempi Romani i Fiorentini

fos

Pisani nella Guerra, che collegati ebbero contro i comuni di Lucca, e di Genova si trovano due Consoli per no

me

fossero commercianti, ed esercitassero con felice successo i loro traffici in Pisa. Un Iscrizione lapidaria riportata dal dottissimo Proposto Gori Tom. II. p. 23. e che riporteremo ancora noi, è la causa che mi fa opinare in questa guisa.

B. M.

METTIA. JANUARIA. HIC. ADG. CONI.

B.

M.

Q. OSSEQUENTIUS. SEVERINUS.
AUG. PISIS. CUR. KAL. Florentinor.
SIBI POSTERISQUE SUIS.

Da questa Iscrizione non vi è dubbio che possa arguirsi, che i Fiorentini anche nei tempi Romani avessero negozj di mercatura nel grande Emporio di Pisa, poichè in essa dimorava Curator Kalendarii Florentinorum. Calendario si diceva il Libro delle Ragioni del danaro pubblico, o privato, circa il riscosso, e lo speso, il qual danaro si costumava dare a usura, e chi presiedeva a questo negozio, si diceva Curator Kalendarii, come con profonda erudizione scrive il Pitisco. E possiamo credere, che in Pisa vi fosse gran quantità di Fiorentini, e che vi facessero moltissimi negoziati, dandosi loro uno speciale. Curatore del Calendario.

me Gianni Donati, e Manno. Nell' anno 1174 in un Istrumento di donazione fatta da Benefecisti Ravegnani a favore del Comune di Firenze del Poggio di Pietro, posto nella Curia del Castello di Mortignano, trovo, che otto furono i Consoli a ricevere, ed accettare, per interesse del Comune di Firenze la suddetta donazione, per nome Giusep pe della Lupa, Albizzo, Bonella, Astuldo, Guido Alberti, Amideo, Borgognone, e Prete di Oderigo.

E nell' anno 1176. alla celebrazione di un Istrumento di concordia fra i Fiorentini ed i Sanesi intervennero per il Comune di Firenze nove Consoli per nome Abbate di Lambarda, Cavalcante, Cotenaccio, Forese Iniemato, Roggerio Giandonati, Filocaro Tornaquinci, Balduino di Ugone, Giuda d' Jacopo, e Berlingherio di Simone: Il quale İstrumento esistente nell' Archivio delle Riform. lib. 26. a car. 1. è il seguente.

Nos Senensium Consules Foranus q. Lotterigi Filius, & Rustichinus quond. Orlandi in presentia Gonterami ipsius. Civitatis electi Episcopi, & Canonicorum Beatissime Sanctæ Mariæ & Consi

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